RINGRAZIARE (5° GIORNO)

Gesù l’ha denunciato

Gesù ha denunciato l’uomo che non ringrazia. Nel Vangelo di Luca 17,11 Gesù nota che dei dieci lebbrosi guariti ne era tornato solo uno a dire grazie: "Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?". E’ pesante questa denuncia di Cristo. L’uomo è proprio un essere ingrato, ha addosso la lebbra dell’ingratitudine. La gratitudine è la logica dell’intelligenza e del cuore retto. Per questo non esiste un comandamento specifico per il ringraziamento. Il ringraziamento deve partire dal cuore dell’uomo. Non può essere imposto.

In quei nove ci siamo un po’ tutti, perché molte sono le ingratitudini verso la bontà del Signore. L’uomo non riuscirà mai a stare al passo coi doni di Dio. Almeno l’uomo deve capire ed aprirsi al problema e convincersi che spesso è un essere ingrato nei confronti di Dio,

 

Tutta la Bibbia chiama

L’invito di Dio a ringraziare si estende a tutta la Bibbia. E’ incessante il martellare di Dio a tenere a mente ciò che Lui ha fatto. Il libro dei Salmi è tutto intessuto di preghiere di ringraziamento. Questi dati pongono un problema: se Dio insiste sul fatto del dovere ringraziare da parte dell’uomo allora ciò:

è segno che questo è un grande bisogno dell’uomo;

è segno che nel ringraziare c’è un grande interesse;

è segno che nel ringraziare l’uomo trova la felicità;

è segno che nel ringraziare l’uomo si realizza.

L’uomo nel ringraziare trova il suo perfetto equilibrio: pone se stesso in dipendenza da Dio e pone Dio al suo posto, in preminenza su tutto.

Se tutta la Bibbia è allora un continuo richiamo al ringraziamento, forse è perché l’uomo corre troppo facilmente il rischio di dimenticarlo. Se la Bibbia ne parla, forse è anche per tracciare una "via facile" alla fede.

 

La preghiera aperta a tutti

Tutti sono capaci di ringraziare. Si ringrazia a parole e anche senza parole. Per ringraziare bastano poche parole e un’idea sulla bontà di Dio. Per questo ringraziare è una preghiera semplice, ma ben ricca. Quando preghiamo abbiamo bisogno di parole, libri, idee; quando ringraziamo ci servono poche parole. Ringraziare è il pregare dei poveri. Ogni tipo di preghiera richiede preparazione, allenamento, fatica, concentrazione e buona volontà. Per ringraziare non ci vuole preparazione, basta solo l’idea che Dio è un padre buono che ama. Per questo è la preghiera adatta a tutti, per ogni preparazione spirituale. Ringraziare è la preghiera senza strutture. Più si è semplici, più si è capaci a ringraziare. E’ anche la preghiera più riposante, perché riposa la mente e allarga il cuore. Quando la mente è stanca, il ringraziare è la preghiera più adatta, perché non assorbe, non opprime, non pesa.

 

Allenamento

L’allenamento a ringraziare ha bisogno di metodo e razionalità. Anzitutto occorre puntare in alto: giungere a dire grazie per le cose che ci costano più sacrificio. Diciamo subito che è improprio dividere i nostri problemi in due categorie: le cose belle e quelle non belle. Per chi ha fede esistono solo "cose difficili" , ma non cose non belle. Tutto è guidato da Dio: la notte e il giorno, il bello e il cattivo tempo, le nuvole e il cielo sereno.

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