Il profeta Sofonia
Il nome Sofonia proviene dall’ebraico e significa
«colui che Dio protegge». Tanti sono i “Sofonia” citati nel testo Biblico, ma
uno è particolare per il libro che ci ha lasciato. Si tratta del profeta
Sofonia il cui scritto è conservato nella raccolta dei «profeti minori». Di lui
non conosciamo molto, eccetto quanto è desumibile dalla sua opera composta da
tre soli capitoli, per un totale di 53 versetti. Sofonia visse al tempo del re
Giosia, figlio di Amon re di Giuda, intorno al 640-609 a.C., ma la sua
predicazione può essere collocata prima del 622 cioé, prima della riforma
religiosa promossa dal re.
Il libro si divide in 4 parti molto brevi. Nella
prima parte il profeta preannuncia il giorno di Javhé (giorno del Signore) come
un periodo di necessaria purificazione per l’idolatria di Giuda scagliandosi,
in particolar modo, contro i fautori di culti stranieri, contro gli intrighi
della corte e contro i commercianti fraudolenti; unico rimedio a questi peccati
sarebbe una conversione sincera.
Nella seconda parte Sofonia inserisce brevi oracoli
contro i popoli vicini (Filistei, Moabiti, Ammoniti, Egiziani e Assiri),
insistendo sulla imminente rovina di alcuni di essi.
Nella terza parte inveisce sui vìzi delle principali
autorità di Gerusalemme.
Nell’ultima parte il profeta cambia tono proponendo
la visione del futuro messianico del «resto» del popolo ebraico che
riacquisterà la sua indipendenza e diventerà il centro di una religione
universale.