Vasi sacri
Turibolo
Si chiama turibolo un vaso di metallo a conca, con coperchio sollevabile e forato, sostenuto da catenelle che fanno capo ad un supporto, con piccolo piedistallo, in modo da potersi comodamente posare sul pavimento; serve per contenere carbone acceso, sul quale viene messo l’incenso (vario per tipo e per profumo) che fa sprigionare volute di fumo; con il turibolo fumigante si incensano persone, cose, santi, l’altare: è un segno di riverenza e di onore e proviene dalla liturgia ebraica, dai culti pagani, dalle liturgie orientali. Nei primi secoli del cristianesimo aveva lo scopo di profumare l’ambiente, ma successivamente divenne un segno di culto e di onore. La nostra preghiera sale come incenso verso il Signore.
Il ministro che porta il turibolo si chiama turiferario, parola che deriva dal latino turifer (tus, traslitterazione del greco thuon/thuos = incenso, aroma, profumo, sacrificio, offerta, e dal verbo fero = portare); il turiferario è quindi colui che porta il turibolo con l’incenso. Normalmente il turiferario porta anche un altro piccolo recipiente, chiamato navetta o navicella, perché fatto a forma di piccola nave, che serve per contenere l’incenso.
L’incenso
L’olibano o incenso è una gommo-resina che cresce lungo le coste del Mar Rosso e anche in Africa. La raccolta si fa praticando delle profonde incisioni sul tronco e sui rami e da essi scola lentamente il succo lattiginoso che a contatto dell’aria diventa a gocce di color giallo bruno brillante.
L’incenso usato nelle celebrazioni si ottiene unendo i granuli con varie essenze e sostanze aromatiche così da ottenere l’incenso di rosa, gelsomino, gardenia, garofano, pino, mirra, ecc…
Dai granuli viene estratto un olio che serve per preparare profumi e saponi.
Nel libro dell’Esodo il Signore stesso indica il modo con cui preparare l’incenso: "Procurati dei balsami: storace, onice, galbano e incenso puro, in parti uguali. Lo ridurrai in polvere e sarà per voi cosa santissima" (Es 34). Gli Ebrei bruciavano l’incenso davanti alla Tenda dell’Arca dell’Alleanza e il profumo e il fumo salivano sino a Dio.
Anche i primi cristiani usarono l’incenso; all’inizio spargevano questi granuli sul carbone ardente per rendere più gradevole l’aria dei loro luoghi di culto, successivamente il fumo frammisto al profumo indicò la preghiera dell’uomo, privo di pensieri e di preoccupazioni, che sale verso Dio.
L’incenso è anche uno dei doni che i Magi portarono a Gesù Bambino.
Una curiosita: nei rituali delle Chiese d’Oriente per ogni festa viene indicato un profumo d’incenso proprio.