Spazi Sacri: La NAVATA
Se il presbiterio è il luogo preposto a chi presiede la celebrazione, la navata è lo spazio proprio dell'assemblea cristiana riunita attorno al sacerdote.
Il nome viene da "nave", ed ha un duplice fondamento: uno nasce dalla struttura stessa della sua architettura che, ha la forma di una carena rovesciata, con i soffitti a volta e spesso fatti di legno; l'altro fondamento è biblico e simbolico: la forma di una nave rimanda, infatti, all'arca di Noé dove il "resto" dell'umanità trovò scampo dalle acque distruttrici del diluvio, ed ancora, alla barca di Pietro sballottata dalle onde del lago di Galilea.
Nelle antiche basiliche e nelle chiese romaniche e gotiche la forma della navata è quella della "croce latina": essa costituisce il palo longitudinale, il transetto o navata trasversale costituisce invece il palo trasversale.
In questo modo la chiesa cruciforme abbraccia e comprende i quattro punti cardinali ed esprime simbolicamente la "cattolicità" (universalità) del culto che in essa si svolge.
"Questo piano richiama, inoltre, un uomo disteso, la cui testa è il presbiterio (o santuario), il corpo la navata e le braccia il transetto: immagine dell'uomo, vertice della creazione; immagine soprattutto di Cristo disteso sul legno della croce, nell'attesa della risurrezione".
Ma non tutte le chiese hanno questa disposizione o seguono questo piano. Ci sono chiese che hanno una pianta circolare ( o semicircolare), rettangolare o a croce greca.
Il Concilio Vaticano II, che mette l'accento sul sacerdozio "comune" dei fedeli e sulla loro attiva partecipazione alla liturgia, ha ispirato la costruzione di "navate allargate" a ventaglio o a semicerchio per rappresentare l'assemblea del popolo di Dio non di fronte all'altare, ma attorno ad esso, in una partecipazione attiva e viva. Lo spazio sacro infatti deve aiutare i cristiani a pregare più agevolmente.