Le immagini sacre

Mosaico della Cattedrale di MonrealeLe pareti delle Chiese, specie se molto antiche, sono spesso ricoperte da quadri o affreschi.

Ancor prima dei cristiani, agli Ebrei era severamente proibito farsi immagini poiché si correva il rischio di farli diventare degli idoli. All'inizio del cristianesimo si è espressa invece la propria fede ricorrendo alle immagini le quali non devono distogliere l'attenzione dall'ascolto della Parola anzi, la devono favorire.

Nel 787 fu celebrato il Concilio Niceno II che pose fine alle lotte iconoclaste; erano queste delle vere e proprie lotte contro coloro che anteponevano il culto per le immagini sacre a quello che si deve a Dio. I padri conciliari dissero che Dio nessuno l'ha mai visto per cui non si può raffigurare, mentre Cristo, essendosi fatto uomo, è stato reso della stessa sostanza degli uomini per cui può essere raffigurato; essi stabilirono dunque che una cosa è l'adorazione, altra cosa la venerazione: le immagini devono essere venerate mentre l'adorazione si deve dare solo a Dio.

La costituzione apostolica Sacrosantum Concilium al n. 111 ribadisce con fermezza che "la Chiesa, secondo la sua tradizione, venera i santi e tiene in onore le loro reliquie autentiche e le loro immagini". Nelle Chiese ortodosse le immagini, chiamate icone, e le statue non hanno una funzione puramente decorativa; queste, mantenedo inalterati i contenuti teologici del cristianesimo, devono assicurare una mediazione tra il visibile e l'invisibile. Per tale motivo il Vaticano II prescrive di mantenere l'uso di esporre in Chiesa alla venerazione dei fedeli, le immagini sacre; tuttavia le si esponga in numero moderato e nell'ordine dovuto, per non destare meraviglia nei fedeli e per non indulgere ad una devozione meno retta (SC, n. 125).

Le immagini raffigurano episodi biblici che raccontano la storia di Gesù, dei patriarchi, dei profeti. Si tratta di una vera e propria Bibbia dei poveri, un racconto per immagini accessibile anche a quelli che fino a poco tempo fa non sapevano leggere (basti pensare alla cattedrale di Monreale).

Le immagini non costituiscono un elemento decorativo, ma servono alla celebrazione.

Vedere un'immagine di Maria o un Crocifisso fa nascere nel cuore atteggiamenti di fede: fiducia, gratitudine, disponibilità. Riconoscere la figura di un santo ci ricorda i nostri fratelli che sono già in cielo e nello stesso tempo ridesta la nostra speranza.