I testimoni della Resurrezione di ieri e di oggi

Molte volte ci siamo chiesti se Cristo è risorto veramente, se possediamo veramente le prove di tale resurrezione, se qualcuno lo ha visto risorgere.

Le letture della liturgia di oggi (prima e terza) ci informano che degli uomini non lo hanno visto risorgere, ma lo hanno visto risorto. E certamente la fatica che facciamo noi nel riconoscere Gesù risorto, deve essere stata anche la loro. Anche per loro deve essere stato faticoso passare dal Cristo "storico", quello che i loro sensi avevano conosciuto, al Gesù della "fede". Essi sicuramente non erano stupidi, però hanno deciso di donarsi liberamente al martirio, pur di non negare ciò che avevano conosciuto: il Risorto.

Questi uomini sono gli Apostoli, i testimoni del passato, del presente e del futuro.

* Del passato , perché hanno conosciuto quello che Gesù ha compiuto in Galilea, in Giudea e a Gerusalemme.

* Del presente, perché testimoniano la vita di Cristo dopo che è risorto dai morti.

* Del futuro, perché apostoli e profeti insieme, testimoniano che Gesù, giudice dei vivi e dei morti, giudicherà gli uomini passati, presenti e futuri: coloro i quali porranno fiducia in Cristo (crederanno in Lui), potranno avere la remissione dei peccati e cominceranno a vivere.

Ma Chi è il testimone?

Una persona di cui ci si può fidare, che dice il vero, che costituisce una solida garanzia. Dunque i nostri primi testimoni hanno giurato chiamando Dio ad essere loro garante, perché Lui stesso è coinvolto nella loro testimonianza. Essi realmente hanno mangiato e bevuto con Gesù dopo la resurrezione! La loro esperienza della resurrezione è veramente molto concreta!

Poi ci sono i testimoni che ci hanno preceduto nel Regno, in modo particolare tutti coloro i quali la Chiesa riconosce come "Santi": essi hanno dato testimonianza della resurrezione attraverso l’esempio della loro vita, ci hanno lasciato i loro scritti, continuano a pregare per tutta la Chiesa.

La prova più evidente della Resurrezione di Cristo però siamo noi comunità cristiane, con la nostra vita, le nostre attività, con la nostra diffusione. Se gli apostoli sono stati i testimoni della resurrezione noi oggi siamo i testimoni della trasformazione che la Resurrezione di Cristo opera nei suoi seguaci.

E tutti noi, in quanto testimoni, siamo chiamati a testimoniare

- con la fede che è dono che va accolto e fatto fruttificare. La "tomba vuota" certamente non è stata una prova sufficiente per potere affermare "credo". Eppure gli aspotoli credettero facendo un’esperienza che va oltre il campo della logica umana. Tanti sono i segni di Dio che mettono in moto la nostra intelligenza, la nostra riflessione, che sollecitano la nostra volontà, che toccano il nostro cuore, ma nessuno di essi è prova logica sicura. Allora perché crediamo? Crediamo perché Dio interviene nella nostra coscienza, infondendo in noi il dono della fede. E’ grazie alla fede che la nostra vita, e tutta quanta la nostra storia, acquista un senso.

- con gioia, quella gioia che Paolo pone tra i primi frutti dello Spirito (Gal 5,4) e che presenta come caratteristica della condizione cristiana (Rm 15, 13). Gioia per un mondo futuro senza dolori e senza lacrime (Ap 21, 4).

- Con scelte di vita concrete, perché la nostra fede senza le opere è vana.