Maria e Luigi
Beltrame Quattrocchi
Luigi
Beltrame Quattrocchi nacque a
Catania il 12 gennaio 1880. Il padre Carlo, funzionario di prefettura di
origini friulane, fu trasferito in Sicilia subito dopo la proclamazione del
Regno d'Italia. Poi, sempre per ragioni di carriera, la famiglia passò a
Guastalla, quindi a Casalmaggiorre, infine ad Urbino.
Maria Corsini, la moglie, nacque a Firenze il 24 giugno 1884. Il padre di
Maria, Angelo, era ufficiale dei Granatieri di Sardegna e, di conseguenza,
veniva trasferito spesso da una città all'altra.
Nel 1893 la famiglia Corsini approdò a Roma. Mentre Luigi
Beltrame Quattrocchi si iscrisse alla Facoltà di legge dell'Università di Roma,
accettando l’ospitalità degli zii materni.
Qualche tempo dopo avvenne che Maria e Luigi cominciarono a
frequentarsi grazie alla comune amicizia delle famiglie. Lui era un giovane,
brillante studente di legge. Lei una “signorina della buona borghesia” che
conosceva le lingue, suonava il pianoforte, leggeva i classici. Tra i due
scoccò il colpo di fulmine.
Dopo essersi laureato Luigi sposò Maria il 25 novembre 1905 nella
basilica di Santa Maria Maggiore.
L’anno successivo nacque il primo bambino, Filippo (don
Tarcisio). Poi le nascite si susseguirono rapidamente. Il 9 marzo 1908 - nacque
la secondogenita, Stefania detta Fanny (suor Maria Cecilia). Il 27 novembre 1909 fu la volta di un altro
bambino, Cesare (padre Paolino). Ma in casa Beltrame Quattrocchi la famiglia
non crebbe solo numericamente. I due coniugi avevano anche intrapreso un cammino
di ascesi spirituale che li portò lontano. Nel frattempo conobbero un
sacerdote, padre Pellegrino Paoli, francescano, che diventò loro padre
spirituale pesando non poco nello loro scelte intereriori.
Nel 1912 - Maria pubblicò il saggio «La madre nel problema educativo moderno» dove, tra l'altro, anticipando i tempi, auspicava
la necessità di non trascurare l'educazione sessuale.
Il 6 aprile 1914 nacque la quarta figlia, Enrichetta, al termine
di una gravidanza difficilissima: un ginecologo di illustre fama,
diagnosticando una “placenta previa”
quasi una duplice sentenza di morte per quei tempi - consigliò senza
mezzi termini l'interruzione di gravidanza, salvando almeno la madre. A parere
del medico non c'era nessuna possibilità che la creatura potesse sopravvivere
e, in ogni caso, c'era il grave rischio dell'handicap. Luigi e Maria invece
andarono avanti. Se il parere degli uomini era negativo, decisero di fidarsi
soltanto di Dio.
Nel 1916 i coniugi presero contatto con l'Asci, l'associazione
scoutistica italiana che si ispirava al movimento scout fondato pochi anni
prima da Baden Powel, convincendosi della bontà dei principi educativi e
impegnandosi per diffonderla a Roma. Filippo e Cesare entrarono a fare parte
dei “lupetti”.
Nel febbraio del 1922 Filippo comunicò per la prima volta alla
mamma la decisione di entrare in seminario. Poche settimane dopo anche Cesare sentì la stessa vocazione. Così il 6
novembre 1924 Filippo entrò nel seminario del collegio Capranica, Cesare nel
convento benedettino di San Paolo, allora diretto dall'abate Ildenfonso
Schuster, futuro arcivescovo di Milano.
Era il 1924 e Maria pubblicò il libro «Voce di madre». Il 5 giugno 1927 Luigi e Maria accompagnarono la figlia Fanny
nel monastero di clausura delle suore Benedettine di Milano.
Il 25 novembre 1930 Luigi e Maria festeggiarono i 25 anni di
matrimonio. Dopo pochi giorni Filippo venne ordinato sacerdote col nome di don
Tarcisio. Nel 1933 anche Cesare
ricevette l'ordinazione sacerdotale. col nome di padre Paolino. Nel 1936, Maria, ormai cinquantaduenne decise di
diventare crocerossina. Frequentando i corsi e i pesanti turni di tirocinio
negli ospedali militari e conseguì infine il diploma. L’anno dopo venne
pubblicato il nuovo saggio di Maria, «Il
libro della giovane».
Il 13 agosto del 1940 l'Italia era già entrata nella guerra
mondiale da poco più di due mesi.
Padre Paolino, che nel frattempo era stato trasferito nel
convento di San Giovanni a Parma, ricevette la cartolina precetto, essendo
destinato prima a Trieste, poi a Fiume, in zona di combattimenti.
In quell’occasione Maria pubblicò i saggi «Il fuoco ha da ardere» e «Mamma
vera»
Il 22 marzo del 1941 anche don Tarcisio indossò la divisa
militare, diventando cappellano della VII Divisione navale. 13 agosto 1943 -
Milano subisce un pesante bombardamento a tappeto. Suor Cecilia e le altre
suore si salvarono miracolosamente da un bombardamento che ridusse il convento
ad un cumulo di macerie. Ma le suore erano tutte in salvo.
Il 5 novembre 1951 La famiglia Beltrame Quattrocchi si riunì, per
l'ultima volta, al gran completo. Non accadeva dal 1924. L'opportunità fu
offerta da un'occasionale trasferta a Roma di Suor Cecelia che era stata
incaricata di accompagnare la sua priora. Luigi, con insolita insistenza,
chiese anche la presenza di don Tarcisio e di padre Paolino. Qualche giorno
dopo Luigi Beltrame Quattrocchi morì nell'appartamento di via Depetris, a Roma,
a causa di un attacco cardiaco. A poche settimane dalla morte del marito Luigi,
Maria pubblicò «Radiografia di un matrimonio», l’anno dopo rivisitato e pubblicato con il
titolo «L’ordito e la trama». Gli ultimi lavori di Maria furono: «Luci
d'amore» (1953); «Vita con i figli» e «Rivalutiamo la vita» (1955).
Il 26 agosto 1965 Maria Beltrame Quattrocchi muore a Serravalle,
in Toscana, dove si trovava in compagnia della figlia Enrichetta.
Il santo padre Giovanni Paolo II il 21 Ottobre 2001 ha dichiarato
beata la coppia di sposi.