MADONNA del POPOLO

Sorry, your browser doesn't support Java(tm). Nel 1171 re Guglielmo II, dopo una partita di caccia nel bosco di Monreale, mentre riposava sotto un albero di carrubo, in sogno vide la Madonna che gli svelò il posto dove suo padre, Guglielmo I, aveva nascosto un immenso tesoro. Destandosi dal sonno fece scavare e realmente trovò una gran quantità d’oro; a seguito di ciò nel 1172 diede inizio alla costruzione di una grande chiesa dedicata alla Madonna.

La dedica "...alla tutta pura Madre di Dio" da parte di Guglielmo II, è tuttora visibile sotto il Cristo "Pantocratore" e sotto la Vergine Madre circondata dagli angeli e dagli Apostoli dove vi è una scritta in greco "Meter Teou - E pan acrantos", che tradotta significa: "La madre di Dio, tutta immacolata".

Un documento storico, il Diploma del 1182, firmato dallo stesso re Guglielmo II e munito del suo sigillo, a conferma della tradizione, dice che il re aveva fondato la chiesa e il monastero di S. Maria Nuova, dietro l’ispirazione del Signore: "Domino Ispirante Fundavimus", in onore a Dio, dedicandolo alla Madonna, in redenzione dell’anima di suo padre Guglielmo I.

Per l’inaugurazione della Basilica "Il re Guglielmo nella sua chiesa di Monreale, dopo aver ricevuto il SS. Sacramento della Eucarestia con grande devozione e grandi lacrime, si accostò all’altare della Beata Vergine e vi depose il "Privilegio" (atto di donazione), munito del suo sigillo d’oro, quasi che volesse la SS. Vergine, padrona di detto privilegio ".

La chiesa fu dedicata a S. Maria Nuova o S. Maria Nascente, cioé S. Maria Bambina.

In questa Cattedrale in fondo alla navata destra, su un altare di marmi policromi, si trova la statua della Madonna del Popolo, che la tradizione dice essere stata scolpita usando il legno del carrubo, ai piedi del quale il Re Guglielmo ebbe la prodigiosa apparizione. Alcuni studiosi fanno risalire l’opera al XIV secolo; fu invece incoronata in un secondo tempo da Mons. Francesco Testa nel Settembre del 1762.

Per la vergine, Antonio Veneziano, ha così inneggiato.

"Unni si vitti mai Virgini e Matri

esseri Matri a cui c’è Patri di so Figghiu?

Lu Figghiu esseri Patri di so Matri

la Matri essiri Figghia di so Figghiu?

La Virgini si tu, tu si la matri

figghia e Matri di Diu to patri e Figghiu;

e tu si vera Figghia e vera Matri

E’ Diu to veru Figghiu e veru Patri".

Gli stampati di cui si servivano i parroci della cattedrale di Monreale per rilasciare i certificati di battesimo e per eseguire pubblicazioni, dal 1600 all’inizio del 1900, portano in alto l’immagine della Madonna del Popolo con la scritta "Nostra Signora del Popolo" oppure " "Sancta Maria Nova".

La festa della Madonna del Popolo di Monreale è la più antica festa del paese che si conosca e viene celebrata in Cattedrale l’8 Settembre; tuttavia sin dal 1644 fu stabilito dall’Arcivescovo Alfonso Los Cameros di fare una processione, la Domenica in Albis, dalla Cattedrale alla Chiesa di San Castrense. Il motivo di questa ulteriore processione è da attribuirsi al sorgere nel 1499 del monastero delle Benedettine di clausura, adiacente alla Chiesa di San Castrense, per interessamento del Cardinale Giovanni Borgia. Le monache, particolarmente legate alla Madonna del Popolo, non potendo partecipare alla festa che si teneva in Cattedrale, in questo modo riuscivano a vederla.

Oggi invece il popolo di Monreale fa questa processione perché vuole onorare la SS. Vergine in un altro giorno dell’anno oltre l’8 Settembre, conducendo la Sacra Effige nella parte nuova di Monreale dove si trova la Parrocchia di San Castrense, che assieme a San Benedetto, San Giovanni Battista e San Luigi Re di Francia, è uno dei quattro protettori della città.

La statua oggi restaurata è ritornata alla sua primitiva bellezza. Quest'anno in occasione della festa e della processione, il nostro Vescovo ha scritto una preghiera che compare nei santini commemorativi dell'evento.