I re Magi
L'Evangelista Matteo li qualifica come stranieri che vengono ad adorare Gesù appena nato. Si tratta molto probabilmente di astrologi, dal momento che seguono una stella. Come luogo di provenienza si pensa la Persia, dove i sacerdoti zorostriani (maghi), praticavano l'astrologia e la divinazione; oppure a Babilonia, dove c'era grande interesse per l'astronomia e l'astrologia (cfr. Dn 2, 2. 10), o anche all'Arabia e alla Siria. L'interesse di Matteo per i Magi è soprattutto di carattere teologico: essi rappresentano gli stranieri pagani che diventano destinatari di salvezza al popolo di Israele, in forza della loro adorazione e fede in Gesù. La tradizione e la pietà popolare li ha trasformati da astrologi in re, a partire dal salmo 71, 10 : "Tutti verranno da Saba portando oro e incenso". A partire dal numero dei doni che essi portavano (oro, incenso e mirra), si ritenne che fossero tre. La tradizione occidentale, riprendendo un Vangelo apocrifo del VI secolo ne ha fornito anche i nomi: Melchiorre, Baldassare e Gaspare.