Dedicazione di una Chiesa
Nel Calendario Liturgico, tra le tante feste menzionate, ce n'è una che è stata chiamata "Dedicazione della Chiesa". Si tratta della commemorazione annuale della dedicazione della Chiesa cioé, del suo giorno di nascita (dies natalis). La parola dedicazione significa proprio destinazione, offerta, inaugurazione.
Nella Bibbia questo termine ci riporta indietro al tempo del Re Salomone.
Egli non solo ascoltò il desiderio di Dio di volere una casa tutta per sé, ma prestò la sua opera affinché questo tempio venisse eretto a Gerusalemme secondo gli ordini del Signore. A conclusione dei lavori il re celebrņ la dedicazione del grande tempio e la festa si protrasse per 7 giorni.
Nel 70 d. C. il tempio di Gerusalemme fu distrutto e i cristiani si riunirono a pregare ora a casa di un fratello, ora a casa di un altro fratello. Per loro non era importante l'edificio, bensì la comunità, l'ecclesia che era il "vero tempio di Dio vivente". Quando i Romani lasciarono in pace i cristiani di professare liberamente il loro credo, il numero dei convertiti al cristianesimo salì al punto da richiedere nuovi luoghi di celebrazione, molto più ampi.
Furono costruite così le prime case di preghiera, che non volevano sostituire la comunità dei fedeli, ma che divennero delle vere e proprie Basiliche cristiane (chiamate così perché appartenevano al "Basileus" o Re). La loro dedicazione fu motivo di grande festa per il popolo cristiano che era uscito dalle persecuzioni.