Il profeta Abacuc
Abacuc fa parte dei dodici profeti minori della
Bibbia. Il nome proviene dall’ebraico Habbaquq. Il suo libro, composto da 3
capitoli, è una preghiera in forma di inno liturgico. Abacuc probabilmente fu
contemporaneo di Geremia e profetizzò la caduta del popolo ebreo nelle mani dei
Babilonesi. Tutto il suo messaggio è caratterizzato dagli interrogativi che
lui, in quanto credente, si pone dinanzi ai fatti tragici della storia del
popolo ebreo, interrogativi che pone a Dio relativi alla giustizia divina e sui
cattivi che hanno sempre la meglio.
La profezia di Abacuc può essere divisa in due
parti: la prima parte comprende i capitoli 1 e 2 intitolati “Le profezie di
Abacuc”, la seconda (cap. 3) contiene la preghiera del profeta.
Nella prima parte viene annunciata la punizione di
Giuda per mano dei Caldei (1, 1-17) e poi la rovina dei Caldei (2, 1-20). La
seconda parte è una preghiera in favore di Giuda.
Gli esegeti non si trovano d’accordo sulla data
della composizione del testo. Tenendo conto della notizia riportata dal testo,
relativa ai Caldei che si erano mossi
verso occidente ma che non erano ancora giunti a Gerusalemme, possiamo
ipotizzare che sia stato scritto durante il regno di Jehoiakim (fine VII e
principio del VI secolo a.C.).
Tutta la profezia di Abacuc si pone in un’ottica di
speranza e di salvezza per il futuro e si fonda sulla fedeltà di Dio
all’alleanza con il suo popolo. Appartiene ad Abacuc la famosa
affermazione: «Il giusto vivrà per la
sua fede» (2,4), affermazione che verrà ripresa da san Paolo quando parla della
giustificazione data dalla fede in Cristo.