Santa Margherita Maria Alacoque

 

Santa Margherita Alacoque  nacque a Vérosvres, in Borgogna il 22 luglio 1647. Il padre era notaio e giudice della città e garantiva a lei e alla madre una vita di-screta, ma la lasciò orfana molto presto e in balìa di parenti poco generosi e di una madre possessiva che aveva riposto in lei tutto il suo affetto. Madre e parenti, comunque, avevano predisposto per lei, giovane tanto bella e intelligente, un avvenire brillante e lo stavano già costruendo facendola partecipare a tutti gli intrattenimenti mondani della città.

Ma quando fu il tempo di decidere della prpria vita Margherita spiazzò tutti, chiedendo prepotentemente di potere entrare nel Monastero della Visitazione di Santa Maria di Paray-le- Monial: aveva solo 24 anni. Margherita preferì l’ordine delle Visitandine (fondato da san Francesco di Sales) a quello delle Orsoline di Macon e delle Clarisse presso le quali aveva ricevuto all’età di 9 anni la prima comunione.

Il nome Maria lo volle aggiungere lei stessa a quello di Margherita quando ricevette il sacramento della Cresima, quasi a manifestare la propria scelta di vita.

Pur sentendosi inadatta alla vita della Visitazione, tuttavia fu incoraggiata dal Signore a fare la sua professione religiosa nel 1672. Un anno dopo, durante la festa di san Giovanni Evangelista il Signore le concesse di gustare la gioia di farla riposare sul suo cuore e le chiese di riparare ogni primo venerdì del mese, con la comunione, le offese ricevute dagli uomini. Gesù stesso le aveva confidato che il suo cuore si sarebbe dilatato per spandere con abbondanza i frutti del suo amore su quelli che lo avrebbero onorato. La prima ad usufruire di quei doni fu lei stessa: Ma questi doni furono seguiti da una serie di incompresioni, di sofferenze, di mortificazioni e di giudizi ingenerosi da parte delle consorelle e del suo stesso direttore spirituale che la ritenne un’esaltata e una visionaria.

Questa rivelazione divenne più impe-gnativa nel giugno del 1675 quando il Sacro Cuore le chiese, nel primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, che gli fosse dedicata una festa particolare per onorarlo con la comunione e con la riparazione. In quell’anno Margherita ebbe come direttore spirituale padre Claudio de la Colombière, superiore dei Gesuiti di Paray (poi Beato), che la sostenne in questa impresa di rendere pubbliche le richieste del Sacro Cuore. Fu così che scrisse un’Autobiografia raccontando le sue esperienze mistiche e le rivelazioni ricevute da Gesù.

Ancora dovette soffrire quando fu in-viata dal Signore a fare la parte profetica contro la stessa comunità della Visitazione; ma finalmente, nel 1684 una superiore, sua amica, la scelse come sua assistente e maestra delle novizie. Così il 21 giugno del 1686 fu celebrata nel monastero per la prima volta la festa del Sacro Cuore.

Margherita morì il 17 ottobre 1690 a 44 anni nel suo monastero, ma fu canonizzata nel 1920. Il suo culto, dopo la canonizzazione, fu esteso alla Chiesa universale nel 1929, quando Pio XI elevò la festa del Sacro Cuore (già estesa da Pio IX a tutta la Chiesa nel 1865), a rito doppio di prima classe con ottava e introdusse nuovi testi liturgici, obbligatori per tutta la Chiesa.

La memoria facoltativa di santa Margherita Maria Alacoque è stata anti-cipata al 16 ottobre per la concorrenza della memoria successiva di sant’Ignazio di Antiochia.