San Benedetto

San Benedetto è patrono di Borgo Schirò e viene festeggiato l’11 settembre.

Benedetto nacque dalla romana gente Anicia sui monti umbri, nel paesino di Norcia, intorno al 480. Lì trascorse l’infanzia con la sorella Scolastica. Per completare gli studi Benedetto fu mandato dai genitori a Roma. Era uno studente molto dotato, ma la scostumatezza dei suoi compagni lo indusse ad abbandonare gli studi e a rifugiarsi nella solitudine dei monti sabini. Là visse per qualche tempo ad Affile con un gruppo di asceti; si ritirò poi in una solitaria caverna nella valle dell’Aniene, nei pressi di Subiaco, dove condusse per tre anni una vita di rigorosa penitenza nella solitudine più assoluta. Fu chiamato a presiedere una comunità di eremiti stabilitasi nel vicino convento di Vicocaro; quando però tentò di dare ordine alla loro vita, essi tentarono di avvelenarlo.

Benedetto deluso tornò a Subiaco, nella sua caverna, e a poco a poco intorno a lui si radunarono tutti gli eremiti della zona. Si costituirono dodici piccole comunità monacali, tutte organizzate da Benedetto. Ognuna di queste comunità ben presto ebbe un mona-stero: Nacque il monachesimo occidentale guidato da Benedetto da Norcia.

Nel 529 Benedetto lasciò Subiaco e fondò a Cassino il famoso monastero di Montecassino, dove scrisse la sua "Regula Benedicti": "Ora et labora", prega e lavora, l’unica regola monastica che rimase dall’VIII al XII secolo.

Sullo stemma della sua comunità si vede una croce che si innalza sull’aratro. Preghiera e lavoro divennero la sintesi più alta dell’ascesi cristiana, derivata dalla lettura e dallo spirito del Vangelo.

I monasteri benedettini e le loro scuole divennero nel corso dei secoli centri di cultura e di istruzione.

Il 21 marzo del 547 (era un giovedì santo), Benedetto spirò mentre pregava dinanzi all’altare della chiesa del monastero di Montecassino. I monaci seppellirono il fondatore accanto a sua sorella Scolastica. L’11 luglio le spoglie di Benedetto, probabilmente furono traslate a Fleury in Francia (che da allora prese il nome di "Saint-Benoît-sur-Loire") e ciò spiega perché se ne fa memoria proprio quel giorno. Secondo altri quel corpo non è stato mai spostato da Montecassino.

Fino a qualche decennio fa Benedetto venne festeggiato il 21 marzo, il primo giorno di primavera, a simboleggiare il nuovo e fresco virgulto che egli innestò con la sua opera, nel vecchio tronco dell’Impero Romano, squassato dalla bufera barbarica. Egli infatti nacque quattro anni prima che l’ultimo imperatore romano venisse ucciso dalla spada di Odoacre re degli eruli. La cultura e la civiltà romana avrebbero potuto venire travolte dalla buia e barbara notte, se non fosse intervenuta l’opera solerte di Benedetto e dei suoi monaci, a salvarle e tramandarle alle generazioni successive.

Per tale motivo Paolo VI nel 1964 ha proclamato Benedetto patrono principale d’Europa; ed è ancora per questo che i libri di storia civile, di letteratura e di arte, gli dedicano tutti un capitolo, ricordandolo come salvatore della civiltà occidentale, conservatore della cultura classica e anche come promotore di una nuova architettura che realizzò tracciando le linee dei suoi monasteri.

La Chiesa oggi lo festeggia l’11 luglio poiché la data del suo transito, 21 marzo, cadeva quasi sempre in Quaresima.