Santa Fara

Santa Fara è Patrona di Cinisi e viene festeggiata il 7 Dicembre

Fara nacque nel 572 a Pipimisicum (oggi Poincy, presso Meaux) dal conte Agnerico e da Leodegonda, ed ebbe due fratelli santi: Cagnoaldo, monaco a Luxeuil, e Farone, vescovo di Meaux. Bambina, fu benedetta e votata a Dio da S. Colombano che, esiliato da Luxeuil, aveva ricevuto ospitalità dai suoi genitori.

La giovane, fin dalla prima adoloscenza sentova forte il desiderio di consacrarsi al Signore, anche se il padre le aveva riservato ben altra sorte: sposarla. Fara si ammalò e rimase in tale stato finché Eustasio, succeduto a Colombano nella direzione del monastero di Luxeuil, rivelò ad Agnerico che, lasciata libera di consacrarsi a Dio, ella sarebbe guarita. Il padre accettò con promessa e la giovane guarì. La sua promessa però non venne mantenuta, così, accortasi che si cominciava a riparlare di nozze, abbandonò la casa paterna e si rifugiò, con un'amica fedele, presso la chiesa di S. Pietro.

Scoperta, le fu chiesto di ritornare in famiglia e venne minacciata di morte se avesse rifiutato. Il padre la rinchiuse nelle prigioni del castello e la cibò a pane e acqua, ma ella non tornò indietro dalla decisione presa. Eustasio, informato di ciò che stava accadendo, intervenne: ammonito severamente Agnerico, impose il velo alla fanciulla.

A questo pnto il padre si pentì e promise davanti all'abate di non ostacolare più la vocazione della figlia anzi, utilizzò la ricca dote di lei per la costruzione di un monastero a Brieseue nella collina di Eboriac (Faremoutiers) del quale Fara divenne la badessa per 40 anni, sposando prima la regola si San Colombano e poi quella di San Benedetto. Morì il 7 dicembre del 658 in concetto di santità, dopo aver operato tanti miracoli, il suo corpo fu sepolto presso l'altare, presente il fratello Farone.

Ad alcuni decenni di distanza, Maiolo, abate del monastero di S. Croce di Meaux, tolse le reliquie da terra esponendole alla pubblica venerazione. A Faremoutiers se ne celebrava la memoria il 7 dicembre; la commemorazione del 3 aprile deriva da un'aggiunta spuria di alcuni codici della Vita S. Columbani.

I monaci benedettini di San Martino delle Scale di Monreale (Pa), favorirono il culto della santa a Cinisi, dove nell'anno 1622 gli abitanti, non sapendo a quale santo dedicare la nuova chiesa erigenda, misero dei nomi in un'urna e tirarono a sorte il loro patrono: fu estratto il nome di santa Fara.

Santa Fara è invocata specialmente contro i mali degli occhi.