Pina
Suriano
Giuseppina Suriano nacque il 18 febbraio 1915 a
Partinico, centro agricolo della provincia di Palermo, facente parte
dell'arcidiocesi di Monreale. Prima figlia di Giuseppe e Graziella Costantino,
una famiglia modesta, ma timorata di Dio.
Il 6 marzo 1915, Pina ricevette il Battesimo in
quella che allora era l'unica chiesa parrocchiale di Partinico, Maria SS.
Annunziata.
Fin da fanciulla Pina ebbe un'indole docile e
sottomessa, particolarmente sensibile allo spirito religioso che viveva in famiglia.
La sua serenità d'animo la portava ad interessarsi delle cose semplici della
vita, cose che ruotavano intorno ad un senso del religioso fin d'allora acceso
e che, lungo l'arco della sua vita, sarà in cima ai suoi interessi.
A sette anni ricevette i Sacramenti della Penitenza,
della Prima Comunione e della Cresima e fece il suo ingresso nell'Azione
Cattolica (A.C.) come beniamina prima, poi aspirante e quindi giovane. Ancora
dodicenne Pina iniziò a partecipare, con profondo spirito ecclesiale, alla vita
parrocchiale e diocesana, prendendo parte attiva a tutte le iniziative di A.C.
e a quelle che erano dettate dal bisogno dei problemi locali.
Nel 1937 essendo stata eretta la nuova parrocchia di
Maria SS. del Rosario Pina continuò la sua attività nella nuova parrocchia
perché come territorio apparteneva ad essa, cui fu primo parroco Don Andrea
Soresi; prima confessore e direttore spirituale poi biografo di Pina. Nel 1938
fu nominata delegata delle sezioni minori: angioletti, piccolissime, beniamine,
aspiranti. Dal 1939 al 1948 fu segretaria della stessa A.C. e dal 1945 al 1948,
pur facendo parte del gruppo Donne, fu nominata Presidente delle giovani dietro
pressante richiesta delle stesse giovani; continuò a fare la segretaria.
Nel 1948 fondò l'associazione Figlie di Maria e fu
presidente di questa nuova associa-zione fino alla morte.
L'adesione di Pina all'A.C. è una realtà da tenere
ben presente, giacché gli interessi che lei da allora coltivò, le aspirazioni e
gli atti religiosi propri della sua vita, erano motivati proprio dalla sua
compenetrazione d'essere un membro dì questa organizzazione. Ciò spiega, tra
l'altro, come abbia potuto, con gli anni, diventare un'esperta della vita e del
messaggio di Gesù, della missione della Chiesa e della vocazione degli uomini
alla santità.
Pina pose a fondamento del suo apostolato la
preghiera, i sacrifici, la S. Messa, comunione e meditazione quotidiana;
studiando la parola dì Dio e seguendo il magistero ecclesiastico.
Sebbene ragazza modello, la mamma di Pina non
gradiva che la figlia trascorresse tanto tempo in chiesa, vanificando tutti
propositi matrimoniali che nutriva per lei.
Il 29 aprile del 1932 Pina fece voto dì castità
nella chiesetta delle Figlie della Misericordia e della Croce, che era la sede
sociale della G.F. Le parole che ella pronunciò e volle scrivere sul suo diario
in quel giorno sono le seguenti: "In questo giorno solenne, Gesù mio, io
voglio unirmi più a te e prometto di mantenermi sempre più pura, più casta per
essere un giglio candido degno del Tuo giardino"
Tale voto Pina lo rinnovava mensilmente, con il
permesso del direttore spirituale e coerente al voto emesso, respinse le
diverse proposte di matrimonio.
Diversi furono i tentativi fatti da Pina per
realizzare il suo desiderio di farsi suora, ma si trovò dinanzi a
insormontabili difficoltà. Intanto, che Pina pregava, sperando di ottenere la
benedizione dei suoi genitori, per entrare nella vita religiosa, partecipava
con spirito ecclesiale, alla vita della parrocchia e della diocesi; ciò sia
come socia e dirigente dell'A.C., sia come presidente della Pia Unione delle
Figlie di Maria.
Vistasi preclusa ogni via alla vita religiosa, Pina
volle dare a Gesù l'ultima prova del suo immenso amore ed il 30 marzo 1948,
insieme ad altre tre compagne, si offriva come vittima per la santificazione
dei sacerdoti.
Prima di imboccare il doloroso tunnel della
malattia, nel settembre 1948, ebbe la soddi-sfazione grandissima di recarsi in
pellegrinaggio a Roma, in occasione del XXX della G.F.
Davvero straordinaria la coincidenza tra l'offerta
di vittima, fatta dalla beata Pina nel marzo 1948, e l'affacciarsi di una forma
di artrite reumatica così violenta da causare quel difetto cardiaco che
l'avrebbe portata alla morte.
Fino all'ultimo infatti continuò a spandere sublimi
esempi di perfezione, lieta che la sua offerta di vittima per la santificazione
dei sacerdoti fosse stata accettata morì improvvisamente per infarto il 19
maggio 1950.
Per la partecipazione della gente alla ca-mera
ardente e ai funerali si vide chiaramente come l'opinione comune era che fosse
morta una santa. Il giorno seguente, dopo i funerali, celebrati nella
parrocchia del Rosario, alla salma di Pina fu data sepoltura nel cimitero
comunale di Partinico nella tomba di famiglia.
Il 18 maggio 1969 avvenne la definitiva traslazione
del corpo dal cimitero comunale alla Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore in
Partinico.