Beato Bernardo da Corleone

Fra Bernardo nacque a Corleone nel 1605 da una famiglia numerosa e di modeste condizioni. Il padre si occupava della concia delle pelli e cercò di avviare il figlio Filippo Latino (così si chiamava), al mestiere di calzolaio. Ma la passione del ragazzo era quella della spada. Molto probabilmente imparò ad usare la spada dalle truppe spagnole presenti nella città, divenendo in breve tempo uno tra i più bravi e temuti spadaccini del suo paese e di tutto il circondario. Alcuni suoi biografi affermano che arrivò ad essere considerato la prima spada di Sicilia.

Aveva ricevuto una formazione cristiana così profonda da porlo in crisi tra la sua passione per la scherma e lo spirito evangelico; egli, per continuare ad usare la spada, si giustificava mettendola a servizio dei poveri e dei più indifesi. Avvenne un giorno di essere sfidato da uno spadaccino palermitano, don Vito Canino, che rimase ferito gravemente ad un braccio tanto da rimanere mutilato. Dopo l'amara esperienza Filippo scappò per non subire le conseguenze penali del suo gesto e si rifugiò in convento. Fu proprio in quel convento che il giovane rivide tutta la sua vita facendo fede al suo proposito che, da quel momento non avrebbe più usato la spada e avrebbe impegnato tutte le sue energie nella lotta contro il male che si annida nel cuore degli uomini e, primo tra tutti, in se stesso. Abbracciò così la vita religiosa e divenne cappuccino; fu accolto nel noviziato di Caltanissetta dove vestì l'abito cappuccino nel 1631 col nome di Bernardo, pur rimanendo frate laico. Da allora in poi cominciarono a manifestarsi in lui i segni di una eccezionale santità, accompagnata da una lotta durissima non solo con "l'uomo vecchio", che stentava a morire in lui, ma anche col demonio che cercò di tormentarlo fino alla fine della sua vita. Sebbene Bernardo fosse duro con se stesso e sovente si sottoponesse a digiuni e penitenze durissime, tuttavia si mostrava mite, comprensivo e indulgente con gli altri. I doni straordinari che aveva ricevuti da Dio e che non riusciva a nascondere lo costrinsero a non mostrarsi spesso in pubblico. La gente però ricorreva alla forza delle sue preghiere e alla consolazione della sua parola. Fece anche esperienze soprannaturali: più di una volta vide tra le sue braccia il Signore nelle sembianze di Gesù Bambino e, addirittura, ricevette l'Eucarestia dalle stesse mani di Cristo che la intingeva nel sangue del suo costato. Ricevette da Dio anche il dono della profezia che gli fece prevedere con molto anticipo la data della sua morte, avvenuta nel convento dei Cappuccini di Palermo il 12 gennaio 1667.

Il processo per la beatificazione è iniziato il 15 maggio del 1768, la canonizzazione è invece imminente.