Santa Monica

Monica nacque nel 322 a Tagaste, in Africa, da famiglia cristiana. Ebbe le prime prove sposando Patrizio, un uomo pagano. Egli aveva un carattere difficile e collerico, ma il dolce affetto di Monica lo servì e lo sopportò con pazienza anche nelle infedeltà, fino a condurlo alla conversione. Dal loro matrimonio nacquero tre figli: Agostino, Navigio e una figlia che morì nel 424, superiora nel monastero di Ippona. Patrizio era un legionario romano pagano e si convertì nel 371; morì l’anno successivo al suo battesimo.

Monica si trovò sola alle prese con la condotta sfrenata del figlio Agostino che già a 16 anni si era abbandonato alle passioni e alle idee dei manicheisti. Al tempo dei suoi più gravi disordini giovanili, Monica giunse a considerarlo per lei ormai morto. Ma un sogno profetico la esortò a seguire ancora con l’affetto e con le preghiere il figlio peccatore; una voce le sussurrava: "Non è possibile che il figlio di queste lacrime si perda".

Monica decise così di seguire ovunque il figlio. Lo seguì a Roma, lo accompagnò a Milano, tornò con lui ad Ostia. Affettuosa e discreta, non parlava: pregava. Ma la salvezza del figlio fu la sua costante premura.

Agostino stesso le rimprovera affettuosamente di non avergli voluto dar moglie, quando era stato travolto, ancora molto giovane, dall’ardore dei sensi. Monica temeva che il suo matrimonio avrebbe ostacolato i suoi studi letterari, nei quali vedeva una strada lunga, ma sicura, verso la salvezza.

Le lunghe preghiere di Monica ottennero finalmente la conversione di Agostino e così ella potè serenamente morire pochi mesi dopo, sotto il cielo di Ostia (387) all’età di cinquantasei anni.

Agostino rimase solo a piangerla tutta la notte consapevole che le preghiere e le lacrime della madre avevano fatto breccia nel Signore.

Nel suo libro "Le Confessioni" scrisse di lei come la mamma che lo ha generato con la sua carne perché venisse alla luce del tempo, ma che lo ha generato anche col cuore perché venisse alla luce dell’eternità.

Prima delle conversione del figlio, tra i due non c’erano stati momenti particolari; dopo la conversione invece si erano instaurati rapporti profondi, come profondi erano i loro dialoghi. In uno di questi dialoghi Monica confidò ad Agostino che tutto sommato non vi era più nulla che la teneva legata a questo mondo. Ciò che le faceva desiderare tanto vivere era vedere il figlio cristiano, prima di morire.

La donna però aggiunse: "Dio m’ha concesso più e meglio: vederti disprezzare le gioie terrene e servire Lui solo".

In queste parole di Monica è tracciata tutta la sua vita, la sua missione e anche la sua grandezza. Essa è solo e sempre la madre di Agostino, ma è la "madre che salva".

Per lei il figlio scrisse:

Io credo senza incertezza

e affermo che per le tue preghiere,

madre,

Dio mi ha concesso l’intenzione

di non proporre,

non volere, non pensare,

non amare altro

che il raggiungimento della verità.

S.Agostino