I Deuterocanonici
Il
libro di Rut fa parte dei libri «Deuterocanonici».
Sono questi un gruppo di libri, e di aggiunte ad altri
libri dell’AT, scritti nell’arco di tempo tra il 300 e il 100 a.C. Essi si
trovano, in tutto o in parte, nelle versioni greche dell’AT (non esistono
riscontri in lingua ebraica o aramaica); per questo
motivo furono esplicitamente respinti dagli Ebrei nel grande concilio di Iaminia nel 90 d.C.
Dopo
la composizione degli scritti del Nuovo Testamento, la Chiesa gradualmente
fissò il «canone» della Bibbia: la lista dei libri riconosciuti come segnati
dall'ispirazione di Dio e dalla sua autorità. Ciò avvenne nei primi due secoli
dopo la nascita di Gesù, quando gli stessi Ebrei non erano completamente
d'accordo sul «canone» della loro letteratura religiosa. Ne consegue che i
cristiani hanno ereditato una doppia tradizione rispetto al numero dei libri
canonici dell'Antico Testamento. Una lista di ventidue o ventiquattro libri i sembra fosse già diffusa tra gli Ebrei della Palestina verso
la fine del primo secolo dopo Cristo. L'8 aprile 1546, il Concilio Ecumenico,
convocato dal Papa e riunito a Trento, emise un decreto in cui il secolare uso
fatto dalla Chiesa di libri non contenuti nel canone più breve veniva preso come dimostrazione che il rispetto loro
tributato nella comunità ebraica era un riconoscimento del loro carattere
ispirato. Il canone più lungo divenne così una regola di fede. Il biblista Sisto di Siena (1520-1569), nella sua
«introduzione biblica», fu il primo a parlare dei libri dell'Antico Testamento
che sono «canonici ora e nel passato» e di quelli che
sono «canonici ora ma prima non accettati da tutti». Fu lui a
introdurre così la distinzione tuttora corrente tra libri «protocanonici» e libri «deuterocanonici»,
cioé del primo e del secondo canone. La letteratura
religiosa ebraica, che né gli ebrei né i cristiani considerano canonica, è
conosciuta invece come «apocrifa».
I libri Deuterocanonici hanno una reale importanza, non solo perché sono parte della Bibbia per molti cristiani, ma anche perché contengono, tra l'altro, testimonianze fondamentali per la storia (1 e 2 Maccabei) e un ricco materiale che rappresenta quanto di meglio c'è nella tradizione sapienziale di Israele (Siracide, Baruc, il libro della Sapienza). I libri o le parti inserite in altri libri deuterocanonici sono: Tobia, Giuditta, Ester greco, Sapienza di Salomone, Siracide o Ecclesiastico, Baruc, Lettera di Geremia, Supplementi a Daniele, 1 e 2 Maccabei, Esdra, Preghiera di Manasse.