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Beata Suor Elia di S. Clemente

  


La pagina di Suor Elia

 

La Beata Elia ha sorriso dal Cielo

 Di Madre Assunta priora del Monastero Carmelitano di San Giuseppe a Bari

 La beata Ella ha sorriso dal cielo! L'abbiamo costretta ad uscire dal suo silenzio e dal suo nascondimento, ma come sempre, ha sorriso perché ha visto il fervore e l'affetto sincero della sua gente, della sua città, della sua Bari vecchia, e, se questo potrà servire a ciascuno di noi per riprendere il cammino con più fede, con più coraggio e con più coerenza di vita, ringraziamo Dio!

E ringraziamo anche la Chiesa che. nella persona di due Papi, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ha accelerato i tempi. La stessa beata Elia si è data da fare in cielo a scegliersi le persone più adatte che simpatizzavano per lei e per la sua beatificazione: il Cardinale  Martins Saraeva, il Postulatore e  mons. Alberto d'Urso e soprattutto il nostro amato arcivescovo Francesco Cacucci visibilmente commosso ed entusiasta anche perché si è assicurato una valente protettrice nel suo non facile compito.

Il manifesto della Beata, la sua immagine così pura, trasparente e rassicu­rante continui a tappezzare spiritualmente tutte le vie e gli angoli della città e a sussurrare a tutti che la vera gioia si trova solo in Dio, Padre buono e mise­ricordioso, ma a volte scomodo.

 Tocca a noi essere figli buoni e obbedienti! Non si perde nulla, si acquista piuttosto la pace del cuore che è un bene inestimabile che ci rende meritevo­li della felicità eterna in Paradiso! Questo vuol dire "vivere per il cielo" unica meta del nostro cammino.     

Suor Elia e la sua prima comunione

Questa suora è di Bari vecchia, beatificata il 19 marzo scorso nella Cattedrale di Bari. Il nostro vescovo Francesco ha detto che da Bari vecchia vengono anche i Santi!!! E suor Elia è la prima santa in assoluto della diocesi nostra. S.Nicola, in verità, viene da Mira (Turchia)… Padre Pio è da Pietrelcina…E’ morta a soli 26 anni. L’amore per l'Eucaristia ha animato tutta la sua vita e l'ha spinta ad essere intrepida apostola del Sacramento dell'Altare. La sua forte spiritualità eucaristica ce la fa sentire ancora più vicina ora, quando la nostra Diocesi ha accolto a Bari il XXIV Congresso Eucaristico Nazionale: sentiamo di poter contare sulla sua intercessione. L’8 maggio 1911 è per Dora-suor Elia un gran giorno: fa la Prima Comunione. La fa precedere da una lunga e scrupolosa preparazione alla sua prima confessione: prima si confessa alla sua buona Maestra; si confessa quindi, sacramentalmente, (quindici giorni prima) e mantiene il silenzio con tutti fino al giorno fissato per la Comunione; nei dieci giorni di esercizi spirituali  che precedono immediatamente il giorno della Prima Comunione, passa lunghe ore da sola davanti al tabernacolo, davanti all’”amante prigioniero”, come lei lo chiama. La notte prima, fa un sogno importante, che non rivela ad altri: sogna santa Teresa di Gesù Bambino (che fosse la «Santina» di Lisieux Dora lo comprenderà solo più tardi), che le dice: “sarai monaca come me”, la chiama «suor Elía» e le predice anche che sarebbe morta giovane come lei.                                                              

La sua Prima Comunione è una vera e propria esperienza mistica, che le lascia un segno indelebile (la racconterà nei suoi scritti altre quattro volte):

"Gli uccellini con i trilli canori annunziavano l'alba di un giorno, caro al mio cuore; uno di quei giorni più belli e indimenticabili della mia vita... Avvolta in una nube d'incenso che pareva nascondermi al creato, mi appressai per la prima volta al Banchetto degli Angeli... Appena ricevuta la candida Ostia nel palpitante mio cuore, tutto scomparve... credevo di essere in Cielo e godere gli amplessi del buon Dio... Sentivo il delicato e tenero bacio d'amore di Gesù che sfiorava sulla mia fronte come un petalo di giglio... anzi mi perdevo come un atomo nell'aria, o meglio come una stilla di rugiada nell'oceano. Il mio cuore esiliato pareva spezzarsi, e volarsene in seno all'Eterno Amore... di modo che non sapevo se era il cuore del buon Gesù che palpitasse in me, o il mio perduto in Lui"                                    

 

 

 

 

 

 

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