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Ricordi della Sagra 2003 Lo
spettacolo musicale |
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La rappresentazione si è svolta domenica 8 giugno 2003 nella palestra della Parrocchia, gremita di pubblico di ogni età. La trama è stata tratta da un'antico manoscritto (Vita beati Peregrini confessoris) conservato nell'Archivio di Stato di Lucca, che racconta con toni leggendari la vita di San Pellegrino, il cui corpo è conservato nella Chiesa di San Pellegrino in Alpe, sul crinale appenninico al confine fra Modena e Lucca. |
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La nobile Aldegarda di Montefiorino ha la visione di un Angelo, che le dice di andare sulle montagne a cercare il corpo di un sant'uomo, morto di recente, per dargli degna sepoltura. |
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Aldegarda
obbedisce, e in montagna trova il corpo di San Pellegrino nascosto nel
tronco cavo di un albero e vegliato da un buffo gattopardo. Trova anche
una pergamena con la vita del santo e decide di portarla a Modena, dal
santo Vescovo Geminiano, per leggerla assieme a lui.
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Ehi, ma questo sono io! Ebbene
sì, oltre ad aver scritto e diretto lo spettacolo, ho pure recitato
nella parte di San Geminiano. Gli abiti da vescovo sono molto belli, però pesantissimi e fatti di lana! Quando li indosso, nel caldo soffocante della palestra, per il primo minuto ho l'impressione di essere entrato, per un tragico errore, in una tuta dimagrante. Poi decido di non pensarci più, e di evaporare in silenzio... |
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Romano e Plàntula, Re e Regina di Scozia, genitori di San Pellegrino Poco prima di entrare in scena, dietro le quinte, ai miei occhi si presentano scene a dir poco surreali... Paolo Mussati (il Dottor Mussati, da cui dipende la salute di tante persone) si mette i baffi di cotone idrofilo e la corona di domopak... |
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Suor Tortella, segretaria di San Geminiano ... E Matteo Sitti, sotto lo sguardo incredulo e perplesso della morosa, si traveste da suora. Finalmente
è pronto, il commediante. L'abito gli è corto, così
il pubblico potrà ammirare i suoi polpacci pieni di pelazzi. |
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San Pellegrino risuscita la Bibiana, fanciulla uccisa dal Demonio Ad Alessandro Pellegrini non piace il costume di scena: una splendida tunica antica fatta con preziosi tessuti orientali! Deluso e stizzoso, mi mostra la scollatura dell'abito: «Sembro una donna!», mi dice con tutta la misoginìa di cui è capace. «Dai, la chiudiamo un po' con una spilla», gli dico per rassicurarlo. Ma servirà molto tempo prima che si rassegni all'idea... |
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La scena occupa tutto il fondo della palestra. |
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A
sinistra il palco piccolo per i narratori; a destra il palco grande
con lo scenario di montagna. Al centro il castello, sul quale l'Angelo
(Caterina Barbieri) svolazza soavemente. Davanti è schierato
il nostro splendido coro, diretto da Ermanno Barbieri.
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Elessio, Vescovo di Pisa Pochi minuti prima di entrare in scena, Francesco Davòli va alla ricerca di un costume da vescovo, visto che la sua mitria ha ceduto di schianto. Degna di nota la sua prova d'attore, impreziosita da una ruspante pronuncia umbro-maremmano-abruzzese. |
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Il Corpo di Ballo Negli
spettacoli della nostra Sagra parrocchiale i balletti ci sono stati
quasi sempre. Ovviamente, c'è stato un graduale ricambio tra
le ballerine: quelle dei primi spettacoli ormai si esibiscono solo nei
più rinomati Circoli Anziani. |
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Una presa acrobatica Lucia Simonini, già danzatrice di fama mondiale, in un momento di difficoltà contrattuali dovette lasciare Broadway per entrare in un corpo di ballo parrocchiale, dove fu scritturata come ballerina semplice. Dopo essere stata sollevata in aria dalle sue cinque compagne, svanì misteriosamente nel nulla. |
Le
foto sono state scattate da Massimo Sereni.
I commenti sono tratti dal volumetto "Storia di uno Spettacolo"
di Alessandro Bortolamasi, di prossima pubblicazione.