| Professoressa, il corso ha un titolo impegnativo: “L'immagine sacra come strumento di preghiera – il Trecento”. Sembra roba da specialisti…
No, non è per “addetti ai lavori”, anzi è rivolto a tutti coloro che vogliono saperne di più per pregare meglio. Le lezioni sviluppano due aspetti: uno più generale, sul significato religioso dell'immagine sacra; e uno più particolare, sull'arte sacra del Due e Trecento nella nostra zona.
Qual è l'obiettivo del corso?
Vorremmo aiutare a capire più a fondo l'immagine sacra, che in due millenni di cristianesimo è sempre stata strumento di preghiera, prova di fede, mezzo di catechesi. E questo non deve stupire: la fede cristiana non solo “ammette” le immagini, ma in un certo senso “si basa” su di loro: l'uomo è stato fatto a immagine di Dio; e Dio si è reso visibile (quindi rappresentabile) nell'uomo Gesù. E poi la ricerca della Verità è sempre passata attraverso la ricerca del “Bello”…
Quindi bisogna “riappropriarsi” dell'immagine religiosa…
Sì, e il corso si rivolge proprio a chi vorrebbe farlo, per pregare meglio. Capire l'arte sacra significa non solo conoscere uno strumento di evangelizzazione, ma soprattutto scoprire un linguaggio di preghiera tradizionale, in continuità con i nostri “Padri”.
Per questo, nonostante il poco tempo a disposizione, faremo una breve storia dell'immagine cristiana fin dalle origini. Partiremo dal valore del simbolo per i primi cristiani: segno di riconoscimento, ma anche poesia, metafora, “esperienza” del mistero. Poi guarderemo diverse opere dell'arte bizantina, per capire come l'immagine in Oriente sia diventata frutto di preghiera e strumento di rivelazione, di ascesi. E poi arriveremo al Trecento…
Perché proprio il Trecento?
Perché nell'arte italiana il Due - Trecento è stato un momento di svolta, ha segnato il cambiamento del linguaggio artistico. Per la prima volta l'immagine si rivolge agli umili, vuole commuovere per istruire, vuole suscitare tenerezza e dolore. A questo proposito approfondiremo un tema importante: la Croce e il Crocifisso. Studiando questa “rivoluzione”, incontreremo artisti come Giotto, Giovanni da Modena, Giovanni Pisano, Vitale da Bologna, Tommaso da Modena…
Tutti artisti che hanno lavorato anche da queste parti, vero?
Sì, questo momento dell'arte è molto ben documentato a Modena, a Bologna e nell'Italia settentrionale. Suggeriremo diversi itinerari artistici, che si potrebbero anche fare a piccoli gruppi, per riscoprire tante opere relativamente poco conosciute a Nonantola, Vignola, Carpi e nella stessa Modena. E abbiamo già in programma due gite, una a Bologna e una a Treviso. Studiare l'arte significa anche viaggiare, osservare, capire...
(Intervista a cura di Mauro Cuoghi)
“L'immagine sacra come strumento di preghiera: il Trecento”
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Domenica 19 marzo, dalle 17 alle 19
PRIMA LEZIONE
Valore religioso dell'immagine sacra
Elementi base per l'analisi di un'opera d'arte
Il simbolo nell'arte cristiana
Domenica 9 aprile, dalle 17 alle 19 SECONDA LEZIONE
Rassegna di immagini dall'arte bizantina
La “rivoluzione” del Due - Trecento
Evoluzione di un'immagine: la Croce e il Crocifisso
Domenica 30 aprile, dalle 17 alle 19 TERZA LEZIONE
Evoluzione di un'immagine: Maria
Maria nella pittura emiliana del Trecento
Giovanni e Tomaso da Modena, Vitale da Bologna
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