
Antiebraico?
Violento?
Un'altra voce sulle accuse al film
The Passion
of the Christ
Il
film di Mel Gibson sulla Passione di Gesù uscirà nelle sale italiane
il 7 aprile. Basandomi solo sulle critiche comparse sulla stampa, non sono d'accordo
con le accuse che vengono mosse al film.
Articolo di Don Giorgio Bellei
| È un film antiebraico? | È un film violento? |
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Mel
Gibson è cattolico praticante e si definisce tradizionalista. Quindi
penso che conosca quella che è sempre stata la dottrina della Chiesa:
che la morte di Cristo è stata causata non dagli Ebrei, ma dal peccato
di tutti gli uomini (noi compresi). Ogni
peccatore è responsabile della morte di Cristo, quindi è invitato ad evitare
il peccato e a convertirsi. Anche Mel Gibson conosce questa dottrina, come si può dedurre dal fatto che nel film le mani che conficcano i chiodi nei polsi di Gesù non sono degli Ebrei o dei soldati di Roma, ma sono quelle del regista stesso.
Logicamente nel film quei singoli Ebrei che nel processo di Gesù hanno
giocato un ruolo di condanna vengono presentati in modo fedele ai testi
evangelici, cioè in modo truce. |
La
critica dice che il film è molto cruento. Ma anche la morte di Cristo
sulla croce è stata cruenta! Basterà pensare alla flagellazione romana,
che non si limitava ai 40 colpi della legge ebraica ma infieriva a volontà,
con uncini, coprendo di sangue il condannato. Un popolo come quello di
Roma, che uccideva per gioco gladiatori e animali, non era abituato ad
avere pietà per il colpevole.
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Quindi...
Andiamo allora a vedere il film, coscienti che si tratta solo di un film e non di un testo del Vangelo; coscienti che la responsabilità di ciò che viene detto è del regista e non della Chiesa.
Ma anche coscienti che, stando alla critica, questo film è fedele ai testi biblici, come si può facilmente verificare.A Mel Gibson, da parte mia, il grande merito di avere messo in scena il Vangelo e non una sua interpretazione sociologica. Di averlo lasciato "crudo" e non "cotto" con le varie ideologie populiste, pauperiste, pacifiste, ecologiste, no global o ex-marxiste a seconda delle circostanze. Ideologie che lo avrebbero reso meno traumatico, trovando colpevoli "politicamente accettabili" della morte di Cristo; i quali però, più che scagionare il popolo ebraico, avrebbero scagionato noi stessi, lasciandoci tranquillamente peccare.
Grazie a Mel Gibson di avere messo sullo schermo un'opera sul modello delle grandi prediche della Passione, al termine delle quali si correva a confessarsi. È questo che i cristiani, ben lungi dall'accusare gli Ebrei, dovrebbero apprezzare al termine della proiezione.