Anche la parabola delle vergini, al pari di
quella del banchetto e della veste bianca e di quella degli operai chiamati alla varie ore
del giorno e retribuiti tutti con la stessa paga, sembra a prima vista inquinata da una
clamorosa ingiustizia. Perché le vergini che hanno più olio si rifiutano di condividerlo
con quelle che lo hanno finito? Perché lo sposo premia questo comportamento così
egoista? E perché Gesù le chiama "sagge"? Che colpa avevano le altre ragazze,
le "stolte", se lo sposo tarda tanto ad arrivare? Tutto ciò è ancora più
grave perché la parabola si riferisce alla fine del mondo e al giudizio definitivo e
irriparabile di Dio. Evidentemente, Gesù ci vuole svegliare, scandalizzandoci, perché
cerchiamo il vero significato delle sue parole, andando oltre quello che sembrerebbe il
più ovvio e scontato.
Cominciamo dall'ultima domanda: perché lo sposo è in ritardo? In
Palestina, ai tempi di Gesù la stipulazione del contratto matrimoniale tra lo sposo e il
padre della sposa prevedeva una lunga contrattazione sulla dote della moglie e sul
trattamento che lei avrebbe ricevuto, una volta sposata, da parte del marito. Il
matrimonio è già deciso: Dio ha già salvato il mondo nella pasqua di Gesù. Ma il
disaccordo che ancora regna tra il vangelo e l'andamento della società obbliga il Signore
a ritardare la festa di nozze, che si farà solo quando l'accordo sarà stato finalmente
trovato, cioè quando tutti si saranno convertiti e la lampada della fede brillerà in
tutti i cuori.
La stoltezza delle 5 vergini sta nell'aver pensato che tutto si sarebbe
aggiustato e risolto in poco tempo: il Signore è forte e potente e piegherà la
resistenza del peccato in un batter d'occhio. Non dice forse la Bibbia che Dio sbaraglia
in un soffio i suoi nemici (Is 11,4)?
Capiamo allora che la saggezza delle altre 5 vergini è realismo: esse
sanno per esperienza diretta che il nostro cuore è lento a cambiare e che il peccato non
è mai definitivamente sradicato. Le prime pensano che la risurrezione di Gesù richiedano
a chi crede in lui solo una breve attesa, durante la quale vivere comodamente e senza
darsi troppe preoccupazioni per sé e per il mondo (2Tess 4,10-11). Quelle sagge sanno
invece che il ritardo della venuta del Signore dipenda dalla volontà di Dio, che ha
deciso di convertire a sé tutti gli uomini prima del giudizio finale (1Pt 3,9). Sanno
anche che questa decisione misericordiosa di Dio procura ai discepoli di Gesù una serie
interminabile di fastidi e di tribolazioni: peccati personali, come l'orgoglio, l'egoismo
e la superbia, e le loro conseguenze collettive, come le divisioni, le ingiustizie e le
povertà, le guerre e le persecuzioni, continuano ad infierire sul mondo, ma in
particolare su chi ha scelto di camminare col Signore sulla via delle beatitudini. Il
"realismo cristiano" è sapere tutto questo e comportarsi di conseguenza,
portando con sé un'abbondante provvista di olio per la lampada. Di fronte alla resistenza
del mondo all'amore di Dio è inevitabile che subentrino nella comunità cristiana torpore
e stanchezza (e noi lo sappiamo bene, visto che anche noi ultimamente diamo chiari segni
di fiacchezza e di "spompamento"). Ma l'olio indica la possibilità di reagire,
di svegliarsi dal sonno (Rom 13,11-14) per andare incontro al Signore ed entrare nella sua
festa. L'olio è simbolo di una fede forte, che accetta sacrifici e scomodità, confidando
sempre nell'aiuto del Signore. L'olio rimanda ad una speranza coraggiosa che - come Maria
- crede nell'adempimento della parola del Signore (Lc 1,45) anche quando non sembrano
esserci le condizioni necessarie per la sua realizzazione. L'olio è anche segno di una
carità che accetta di scarnificarsi fino ad annullarsi per i propri fratelli, perché Dio
fa entrare alla sua festa chi si dona con gioia e generosità. Il cristianesimo non è una
roba da pappemolli. Se uno vuole la vita comoda, si rivolga altrove. Il Signore vuole con
sé gente forte, con tanto di spina dorsale: non gli servono gli eroi, ma uomini e donne
con il cuore grande e appassionato, capaci di spendersi con generosità per la causa del
vangelo.
Per questo le vergini sagge non regalano il loro olio alle altre. Non
lo fanno, perché non possono: infatti la scelta di seguire Gesù con coraggio, accettando
i sacrifici e ricevendo le gioie che questo comporta, non può essere delegata ad altri.
E' una scelta personale e va fatta adesso! Chi non se la sente, chi preferisce i propri
comodi al Signore Gesù, resta chiuso fuori. Nessuno lo ha escluso, se lo è voluto lui.
Liberamente.
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