Radicalità - Mc
8,27-35
Paolo Boschini
Vi
ricordate? Alcune domeniche fa, abbiamo letto nel Vangelo un passo simile a questo, dal
capitolo 6 di Giovanni: anche in quella circostanza Gesù si era ritrovato da solo con i
discepoli. Molti lo avevano abbandonato, perché il suo vangelo è troppo esigente.
Effettivamente, Gesù non si limita a chiederci di essere un po' più buoni e non si
accontenta di qualche buon proposito. Gesù vuole che al centro della nostra vita, al
centro delle nostre preoccupazioni, ci sia Dio Padre, il suo Regno d'amore e i suoi figli
più piccoli: i poveri, che sono i prediletti di Dio. Oggi, ce lo ricorda anche l'apostolo
Giacomo, il quale ci ha appena detto che, se uno non ama i poveri, non ama Dio e non crede
in lui.
La domanda che oggi Gesù rivolge ai discepoli ("voi chi dite che
io sia?") è molto simile a quella riportata da Giovanni nel brano di tre domeniche
fa: "volete andarvene anche voi?". Lo si capisce ancora meglio ascoltando la
risposta di Pietro: "Tu sei il Cristo" (Marco); "Tu solo hai parole di vita
eterna" (Giovanni). " Gesù è il Cristo": non è una formula imparata da
piccoli; non basta dirla, bisogna viverla. Infatti, noi riconosciamo che Gesù è il
Messia inviato dal Padre, solo quando le sue parole sono le uniche veramente decisive per
la nostra vita.
Ma sono parole dure! (Gv 6,60): "Se uno vuol venire dietro di me,
rinneghi se stesso e mi segua" (Mc 8,34). A differenza di tutti i leaders che ci sono
sulla terra, Gesù non chiede ai suoi discepoli cose che egli non è disposto a fare.
Gesù chiede semplicemente ai suoi di seguirlo e di fare anch'essi quello che lui sta per
fare: "prendere la croce".
Pietro ha capito molto bene che Gesù sta imboccando una strada senza
ritorno: non c'è più spazio per i compromessi, non si può più stare a metà via o far
finta di non aver sentito la sua chiamata. O si va avanti, insieme a Gesù, fino a
Gerusalemme e quindi fino alla croce, o ci si tira indietro e si taglia il rapporto con
Gesù. Nel brano di Giovanni, è Gesù che legge nel cuore dei discepoli e previene ogni
obiezione, domandando loro: "volete andarvene anche voi?" (Gv 6,67). Nel brano
di oggi, invece, Pietro rimprovera Gesù; non vuole che il Maestro vada verso la croce. In
questo modo, Marco mette in luce tutta la nostra paura di comprometterci per Cristo.
Pietro - e forse anche qualcuno di noi - vorrebbe un Messia diverso: un Messia più furbo
e calcolatore, capace di tirarsi indietro e di evitare le situazioni difficili. Pietro
vorrebbe che Gesù diventasse suo complice, quando ha paura di rischiare, di impegnarsi in
prima persona e di fare delle scelte, da cui non si può tornare indietro.
Anche noi facciamo molta fatica a passare da una fede di parole a una
fede di azioni e per questo siamo anche cristiani poco credibili e poco capaci di
provocare cambiamenti nella realtà, in cui viviamo.
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