L'opera si presenta molto interessante perché si innesta per le sue qualità cromatiche sul troncone dell'esperienza caravaggesca. E' infatti databile al XVII-XVIII sec. quando il colorismo chiaroscurale del grande maestro aveva diffuso la sua sindrome emulativa soprattutto nel capoluogo partenopeo. Le due figure emergono violentemente dal fondo nero che esalta la drammaticità dell'evento sembra quasi che esse vogliano venir fuori dal quadro per presentarsi più vive agli occhi di chi le osserva. Sia l'atteggiamento che l'espressione della Vergine sono piuttosto manierati e poco attendibili sotto un profilo squisitamente naturalistico. Il Cristo è riverso sul grembo della madre in un modo alquanto irreale, ma ispirante pietà per il pallore dell'incarnato venato da grosse macchie chiaroscurali che esaltano un tenue ma ben riuscito plasticismo formale.