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Storia di un Ministrante

Francesco Salmeri è stato un particolarissimo dono di Dio alla nostra Comunità parrocchiale e a tutta la Chiesa, un dono da accogliere con Fede e da valorizzare. La sua giovane vita virtuosa e santa brilla di luce e di splendore ed esercita su tutti un fascino particolare come già la sua affabilità, il suo sguardo limpido e luminoso e il suo dolcissimo sorriso. Nacque a Milazzo il 15 Agosto 1977 terzogenito di Salmeri Santo e Romagnolo Santa. Il parto si presentò difficoltoso e Francesco fu subito affidato alla Madonna. Il 13 Settembre fu portato in chiesa e ricevette il Battesimo con i nomi di Francesco Davide. Nell'ambiente familiare respira una profonda religiosità; è di costituzione delicata ma abbastanza sveglio, allegro, socievole, intelligente ed affettuoso. Nel 1984 a sette anni comincia a frequentare la Parrocchia, accompagnato dal cuginetto Gianluca, di alcuni anni più grande di lui; si inserisce tra i chierichetti e presto diventa uno dei assidui. Il 1988 è un anno molto importante nella vita di Francesco: in Parrocchia si conclude il Centenario della morte di Don Bosco e Francesco resta letteralmente affascinato dal Santo dei giovani e dal suo allievo Domenico Savio; si celebra l'Anno Mariano con l'incoronazione e la processione della bellissima statua del Cuore Immacolato di Maria, Francesco si entusiasma e si consacra alla Vergine; il 4 Settembre, Festa del Patrono, è il giorno della sua Prima Comunione, Francesco fa il proposito sempre rinnovato e mantenuto fino alla fine: la morte ma non peccati. Nel 1990 ha un esperienza mistica particolare, così ne parla Francesco: << ...questo Amore, un giorno, il 25 Aprile '90... in Seminario, durante la festa dei chierici, scoppiò e mi inebriò tutto. Si, ero completamente "pazzo di Te". Da quel giorno quante cose sono cambiate, in bene e in male, però quello che più conta io sono rimasto sempre "innamorato di Te". E adesso questo amore elargitomi ingiustamente, io lo voglio donare a tutti i ragazzi. Si, assieme a Don Bosco, io prometto di salvare tutte le anime, cominciando dalla mia ... fino alla fine, così da raggiungere Don Bosco che ci attende in Paradiso >>. Francesco si fa attento alla voce del Signore che lo chiama al sacerdozio. Il 19 Maggio 1991 riceve il sacramento della Cresima e si rende pienamente disponibile allo Spirito Santo che lavora in Lui in maniera formidabile; c'e ormai nella sua vita un andare avanti, un procedere costante verso la santità. Lo Spirito Santo lo conforma sempre più a Cristo Gesù e in meno di due anni lo porta ad altezze così sublimi da fare veramente di Lui un capolavoro della Grazia, un modello di altissima santità. << ...voglio vivere in umiltà, carità e castità. E poi in penitenza, con tanta fede, speranza, amore, misericordia, gioia, in poche parole con Cristo, in Cristo e per Cristo >>.  << ...è il mese di maggio, cioè della Madonna. Anche a Lei, aiuto e Madre nostra, chiedo di poter giungere alla vetta della santità. Oh che bella cosa!!! Voglio chiedere perdono a Dio se non ho mostrato una sufficiente fiducia nella sua Divina Provvidenza. So che, comunque amo Dio sopra ogni cosa...>>. Ottenuta la licenza media, vuole attuare il desiderio di entrare in Seminario, ubbidisce, però ai Genitori e al Parroco che per particolari situazioni gli consigliano di attendere qualche anno. Si iscrive, pertanto, al Liceo linguistico "Archimede" di Messina. Deve affrontare tanti sacrifici e la sua giornata è pienissima: preghiera (lodi, ora media, vespri, S. Messa, adorazione, rosario, letture spirituali), studio e, dopo la Messa vespertina un po' di ricreazione con gli amici. Quando c'è da stare con gli altri in sana allegria non si tira indietro e la sua gentilezza, la sua bontà, le sue battute, il suo sorriso conquistano tutti. Ma in maniera impressionante, con serenità, più volte esprime la persuasione di morire giovane e di aspettarsi un futuro bellissimo, gioioso e glorioso. << Ancora non so cosa il Signore ha preparato più specificatamente per me: cioè o la morte in giovane vita (come Domenico Savio), oppure una vita dura e faticosa, vissuta per la salvezza delle anime. Qualunque sia la sua volontà, io la accetterò. Solo mi preoccupo di vivere mirando alla perfezione, perchè, come diceva Don Bosco, se la morte venisse da un momento all'altro, io non mi dovrei preoccupare di nulla, ma essere convinto di raggiungere la gloria celeste >>. La vita dell'ultimo anno di Francesco è quella tracciata nei suoi appunti all'8 maggio 1992. << ...Mi sono consacrato per tutta la vita a Maria. Ho cominciato con la supplica e poi con una preghiera di consacrazione, ai piedi dell'altare della Madonna (in chiesa, dopo la Messa) ho chiesto a Maria di aiutarmi a farmi santo. Ho fatto anche dei propositi. Sono: 1) Mantenermi allegro sempre, poichè ciò che mi turba l'anima non viene da Dio; 2) studiare e pregare con impegno. Attenzione a scuola. E fare tutto, non per ambizione, ma per amore di Dio; 3) aiutare gli altri, anche quando mi costa sacrificio; 4) giustificare tutti. Vedere in tutti anche nel più peccatore, il volto misericordioso di Cristo; 5) amare ogni creatura di Dio, senza disprezzarla. E salvarla sempre, anche se in cambio dovrò essere punito io; 6) morire ma non peccare. E soprattutto non cadere mai in peccato di castità. Per realizzare questo, debbo accostarmi con frequenza ai Sacramenti (Comunione e Confessione) pregare e non stare mai in ozio, ponendo attenzione anche alle cose semplici. Tutto questo insieme con Gesù e Maria, attraverso l'aiuto della Divina provvidenza e l'illumunazione dello Spirito Santo...>>. Il 5 aprile 1993, lunedì santo, dinnanzi all'Eucarestia solennemente esposta così prega: << O Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, ascolta la mia preghiera: preferisco morire in questo stesso istante ed essere vicino a Te piuttosto che vivere mille anni ed essere lontano da Te >>. Il Signore accetterà presto la sua offerta. Alle 13.05 di sabato 15 maggio 1993 sull'autostrada, in prossimità di Milazzo, la macchina guidata dalla madre capitombola paurosamente, il suo corpo è straziato: una grossa ferita alla nuca, uno squarcio al costato, le braccia rotte in più parti, tante tumefazioni e pio l'arresto cardiaco. Francesco è volato in cielo portando subito con se la Madre che gli era sempre stata vicina e dopo tre giorni la fidanzata del fratello che viaggiava nella stessa vettura. L'Eucarestia di commiato è una grande festa, il Duomo è letteralmente assiepato, le lacrime copiosissime si accompagnano alla certezza di salutare un Santo. Rivestito della sua Tarcisiana, con la quale fino alla sera precedente aveva servito all'altare e annunciata la Parola, riposa al sicuro. Sulla sua bara la veste battesimale, la corona del S. Rosario, il fazzoletto segno della sua appartenenza al Gruppo Don Bosco, il cordone di S. Francesco da Paola e una palma e un giglio bianco offerte dal Parroco a nome della Comunità. Con questi stessi segni è stato sepolto. La sua tomba è ora meta continua di giovani e richiamo alla preghiera, il suo esempio uno sprone alla santità per tutti. Le parole, scritte qualche giorno prima del suo transito, sono una straordinaria e profetica visione del suo tipo di morte e un prezioso testamento spirituale che dovremo a lungo meditare. <<...Adesso sono pienamente ed eternamente convinto che Dio, nel suo immenso amore per me, mi farà morire ma non peccare. Si, io morirò adesso, da giovane, oppure diventerò sacerdote. E' questo il mio bel futuro! Grazie a Lui, posso andare avanti tranquillo! So che non smarrirò la via che conduce al Cielo. In questi ultimi giorni la mia preghiera a Dio si è fatta incessante, e dico sempre: "Padre se è possibile fa che io muoia per essere vicino a Te, piuttosto che vivere ed essere lontano da Te. Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà". Si, Padre, sia fatta la tua volontà. Io ti chiedo solo di condurmi con Te in Paradiso. Scrivo tutto questo con un cuore duro, acido, che tenta di non essere d'accordo, coerente con ciò che ho scritto. Che il Signore ascolti il mio grido: "Non abbandonarmi Signore, poiché il terrore mi assale, l'angoscia mi opprime, e nessuno mi aiuta". O Dio, fammi morire con Te, non farmi peccare; o Signore, te lo chiedo con tutto il cuore, con tutte le forze, con tutto me stesso: "Fammi morire, piuttosto che Peccare". Don Bosco e S. Domenico Savio, intercedete per me, aiutatemi a salvare l'anima mia. S. Stefano e S. Francesco da Paola e d'Assisi, pregate per me, indegna e infima creatura. Io non sono degno di nulla, ma vi prego, portatemi con voi nel cielo, in Paradiso, così che da lassù possa guidare tutti i miei cari, tutti i miei amici, e tutti i "miei" ragazzi [...] tutti... Gesù Risorto, fammi morire al peccato, per risorgere con Te. Spirito Santo, illuminami e rendimi santo. O Dio, fa che io sia sempre con Te, e Tu sia sempre con me, in eterno e per sempre. Perdona le mie colpe. Son peccatore. Grazie di aver fatto soffrire me, ed aver liberato dalla sofferenza tante povere creature. Grazie Dio. Tutta l'eternità non mi basterà per renderti grazie, per ringraziarti per tutto ciò che hai fatto, fai e continuerai a fare per me. Grazie di vero cuore. Grazie di tutto cuore. Io ti Amo >>.

(a cura di Mons. Gaetano Modesto)