
Visita pastorale 1999
a S.E. Card. Carlo Maria Martini
e mons. Erminio De Scalzi
Relazioni dei gruppi operanti in parrocchia:
Nel 1199, Papa Innocenzo III° incaricò il prevosto di Trenno, insieme all'arcidiacono di San Giovanni di Pavia, di sanare la controversia tra il prevosto ed i canonici della Basilica di Sant'Ambrogio e l'abate ed i monaci dell'attiguo convento.
Ma Trennium, e la basilica di S. Ambrogio sono nominati in una più antica testimonianza documentale: è del 17 marzo del 877! Ben più antica dunque deve ritenersi la nostra storica Trenno.
Il 1017 invece è l'anno in cui vi è testimonianza dell'esistenza della chiesa dedicata a S. Giovanni Battista in un documento di cambio di terreni tra Araldo da Baggio e la Basilica di S. Ambrogio, che aveva una sua proprietà in zona Figino.
Documenti del XII° secolo testimoniano che alla pieve di Trenno facevano capo ben nove villaggi.
Dopo il 1300 le pievi di Cesano Boscone e di Bollate emergono sino ad inglobare parte del territorio della pieve trennese. Entro il 1665 in sostituzione della vecchia chiesa fu terminata l'edificazione dell'attuale costruzione.
Trenno nel 1923 fu inglobata nel Comune di Milano, e dopo il 1930 la Pieve divenne semplice "Parrocchia S.Giovanni Battista in Trenno, tra la malcelata contrarietà dei suoi fedeli, che con hanno continuato a ritenersi parte attiva di un'antica comunità cristiana.
Fino agli anni '50 l'antico bordo ha conservato connotati prevalentemente rurali e la sua popolazione ha sempre mantenuto una vita di relazione assai intensa e con stretti legami con la parrocchia.
A partire dagli anni 60 le nuove urbanizzazioni, per latro meno dirompenti che altrove, hanno trasformato il tessuto sociale del borgo con nuovi "immigrati" della vicina città venutisi ad inserire nella preesistente comunità.
Dal XIII° secolo ad oggi si sono succeduti 40 prevosti.
Ora siamo al 41° parroco: don Giulio Cazzaniga.
In questi ultimi 15 anni l'attività dei parroci che si sono succeduti, è stata coadiuvata con modalità differenti: sacerdoti presenti solo per le Celebrazioni Liturgiche Domenicali, un anno presenza in comune con una parrocchia del decanato di un coadiutore, per due anni consecutivi un differente diacono è stato presente nel fine settimana per la pastorale giovanile, si è ricorso all'aiuto occasionale di sacerdoti del decanato.
Durante la lunga ed invalidante malattia di Don Antonio Oltolina è stata preziosa la presenza in oratorio di Don Paolo Gessaga. L'impossibilità del parroco a gestire con pienezza tutte le problematiche parrocchiali e la mancata continuità di figure affiancate ha inciso profondamente sulla progettualità e sulla possibilità di agire al di fuori della normale attività liturgico-sacramentale.
Lo stesso consiglio pastorale mancando di riferimenti stabili si è mantenuto in uno stato di presenza non attiva.
La realtà sociale con forte presenza giovanile, la storia di questi ultimi anni, l'assenza di altri enti o congregazioni religiose sul territorio suggeriscono la necessità di una figura sacerdotale che coadiuvi il parroco dedicandosi con continuità alla pastorale giovanile.
Attualmente Trenno conta circa 2000 nuclei famigliari, con oltre 5000 abitanti. Da notare che contrariamente alle altre realtà del decanato Gallaratese, cui appartiene, la dinamica demografica presenta un prevalere delle nascite sui decessi malgrado il nucleo autoctono della popolazione annoveri una significativa presenza di terza e quarta età.
La parrocchia di fronte alle esigenze di accoglienza dei bisogni di attività ricreative, caritative, pastorali si scopre con strutture che denunciano evidenti carenze funzionali, lo stesso edificio di culto necessita di interventi di manutenzione straordinaria, le possibilità economiche risultano tuttora inadeguate a fare fronte a tutto. E' un argomento al quale il consiglio pastorale ha dedicato una particolare attenzione onde individuare soluzioni praticabili.
La vita parrocchiale, come descriveranno in modo particolareggiato altre relazioni, ha una propria fisionomia: non mancano la buona volontà di singoli gruppi anche se difficile risulta una collaborazione e un'integrazione tra le differenti attività.
Attività ricreativa è svolta dal circolo parrocchiale e dalla Polisportiva, attività caritativa dal gruppo Caritas, è svolta la catechesi per l'iniziazione cristiana da circa venti catechisti per circa 180 ragazzi, è attivo un gruppo liturgico e in organizzazione l'attività del gruppo ammalati. Non manca la dedizione ogni domenica alla diffusione della stampa cattolica, come sempre tenuta ben pulita ed ornata per la liturgia la chiesa.
Vorremmo segnalare come nell'ambito territoriale della parrocchia siano presenti associazioni ed attività sociali non collegate alla parrocchia, ma che svolgono un servizio:
Il Consiglio pastorale auspica che la presenza del Vescovo risvegli nella nostra comunità il senso di appartenenza alla Chiesa nella sua dimensione locale e universale, e si impegna a coinvolgersi attivamente nei propri compiti perché ogni parrocchiano possa trovare in questo organismo la corrispondenza alle proprie attese.
Il consiglio degli affari economici
E' composto da quattro membri nominati dal Parroco nel 1996 (due sono membri del Consiglio Parrocchiale) e viene convocato in base alle esigenze del momento.
ATTIVITA' SVOLTE CON IL PARROCO PRECEDENTE
- consulenza sui lavori
- verifica delle disponibilità finanziarie
- stesura ed approvazione del rendiconto economico annuale
ATTIVITA' CORRENTI
- consulenza sul progetto di ristrutturazione e manutenzione delle strutture e degli spazi esistenti in parrocchia per le attività dell'oratorio
- verifica della situazione attuale delle proprietà e dei beni parrocchiali
- analisi delle esigenze di esecuzione di urgenti opere di conservazione all'interno e all'esterno della chiesa
DISPONIBILITA' FINANZIARIE
Le entrate correnti (originate da offerte raccolte in chiesa e da celebrazioni di Battesimi, Matrimoni e Funerali) e le altre entrate periodiche (sagra di giugno, asta di prodotti agricoli alla festa del ringraziamento e vendite occasionali di torte, fiori, ecc. ) non sempre riescono a coprire in modo adeguato le spese correnti della Parrocchia.
La mancanza sul territorio parrocchiale di benefattori / "sponsor" significativi fa ritenere che la disponibilità finanziaria della Parrocchia non subirà sostanziali incrementi in futuro, pertanto le possibilità di lavori di ristrutturazione e/o migliorie saranno molto limitate anche nei prossimi anni
Un minimo di storia
Loratorio San Luigi Trenno, inteso come globalità delle proposte educative, espleta il suo ruolo con lavvento di don Antonio Oltolina in qualità di parroco (1993) e con i coadiutori (diaconi e presbiteri) che si sono alternati nella gestione dell'oratorio. Fino ad allora le figure di riferimento sono sempre state per periodi limitati o con una presenza ristretta ad alcuni momenti della settimana. Nel passato le uniche strutture funzionanti erano (oltre al catechismo) la Polisportiva e la sala giochi controllata dalle mamme che gestiscono il bar.
Le sue funzioni
Con l'arrivo di Don Paolo Aresi (1995) e Don Vittorio (1996) e l'inizio delle attività dell'oratorio della domenica è nata l'esigenza di uno strumento che potesse garantire ai diaconi un certo livello di controllo (dal momento che la loro presenza era limitata al sabato e alla domenica) e colloquio tra i gruppi ispirato alla collaborazione, vista anche la rilevante presenza di adulti come educatori.
Il consiglio d'oratorio aveva normalmente cadenza mensile, raccoglieva rappresentanze di gruppi: catechisti, animatori di oratorio, allenatori, mamme coinvolte nella gestione del bar, liturgico, laboratori, adulti interessati alla vita dell'oratorio.
I temi che si sono affrontati seguivano sostanzialmente alcune direttrici:
- Formazione : capiamo che cosa vuole essere l'oratorio e come lo stiamo costruendo noi. Si sono prese alcune parti del Sinodo sulla pastorale giovanile e sull'oratorio e proposti in un paio di incontri circa suddivisi in due anni.
- programmazione: le iniziative per i periodi liturgici che stavano per iniziare e per le iniziative tipiche dell'oratorio (gite, pellegrinaggi, feste)
- coordinamento: sotto questo profilo sono da comprendere gli aspetti legati alla convivenza adulti/ragazzi come educatori e la suddivisione dei lavori in vista di momenti liturgici o di iniziative di oratorio.
Gli aspetti rilevanti
- Lanimazione delloratorio della domenica é probabilmente uno degli aspetti più dibattuti nel corso dei due anni del cdo, poiché non esisteva una tradizione da perpetuare e nello stesso tempo cera la necessità di trovare unidentità sia come oratorio sia nel ruolo dei singoli animatori. Frutti significativi di questa ricerca sono state poi le domeniche organizzate (una al mese), laggancio della liturgia domenicale alle attività del pomeriggio, la formazione di un gruppo di animatori.
- Altro aspetto considerato é stato il ruolo dell adulto in oratorio sia in qualità di educatore (catechista/allenatore) che come presenza in generale. Dal confronto é poi emersa la necessità di riportare i ragazzi al ruolo di protagonisti lasciando agli adulti il lavoro più "nascosto", sicuramente meno gratificante, ma senzaltro più necessario.
- Un terzo aspetto degno di rilievo poiché spesso dibattuto negli incontri é stato lutilizzo delle sale parrocchiali a causa dellintreccio tra attività tipicamente parrocchiali (incontri, laboratori, feste degli adolescenti, ...) e di stampo diverso (affitto per scuola di ballo, noleggio sale per compleanni, etc.) e questo sia per il sovrapporsi dei calendari, sia per lo stato non sempre ottimale in cui le strutture vengono lasciate.
... quelli critici ...
- Per una vita così limitata (2 anni) il cdo non é mai stato riconosciuto come uno strumento degno del ruolo che gli compete, o meglio non é mai stato ritenuto uno strumento necessario per la vita delloratorio, così come invece dovrebbe essere;
- Data la preminente partecipazione di adulti, presso i ragazzi si é creata una sorta di "dipendenza psicologica" non sempre accettata, anche se non sono mancate le occasioni di parlare del problema e di ricollocarlo in una giusta ottica;
- Troppo spesso i partecipanti, che sono poi gli esponenti dei vari gruppi operanti in oratorio, non partecipavano come "rappresentanti" (cioé persone che riportano il pensiero di un gruppo), ma a titolo personale; così come al termine degli incontri non cera un costante riporto di quanto emerso nei gruppi di appartenenza. Questo faceva si che ben poco di ciò di cui si parlava fosse poi conosciuto allinterno delloratorio.
la sospensione
Nellautunno 1998 lallora coadiutore don Paolo Gessaga decideva di sospendere gli incontri a causa delle eccessive polemiche nei suoi confronti, almeno a quanto lui stesso dichiarava.
Lesperienza
Come in tutte le esperienze si sono verificati aspetti positivi e negativi, senzaltro il solo metter intorno ad un tavolo educatori per un confronto sul vissuto rappresenta già un grossissimo traguardo.
Il lasso di tempo breve purtroppo non ha lasciato il tempo necessario per permettere di vederne i frutti, ha però permesso di valutarne limportanza e le potenzialità.
Premessa: La visita pastorale come occasione "storica"
1° parte: Il passato
2° parte: Il presente
E difficile "far abitare" loratorio la domenica e coinvolgere in un servizio ai piccoli che comunque diventa ogni giorno sempre più pieno di difficoltà .in una parola è difficile educare e farsi educare ma questo è un dato comune a molti, moltissimi !!!
3° parte: Il futuro (ovvero, i nostri sogni)
Bellissimi obiettivi, certo capaci di scaldare il cuore ma questi devono essere supportati da strumenti ben concreti
4° parte: Al di là dei sogni (ovvero gli strumenti.. ed un progetto)
Sappiamo che gli operai siamo pochi, ma insistiamo perché ci teniamo alla nostra vigna e siamo pronti, noi per primi, a rimboccarci le maniche e lavorarci dentro con passione, responsabilità e spirito di collaborazione !!!
Il gruppo liturgico
È formato da persone che, in modi e forme diverse, preparano le celebrazioni e animano i momenti liturgici della vita parrocchiale.
I suoi membri si ritrovano periodicamente per lorganizzazione dellattività.
LETTORI - CANTORI - ORGANISTI - CHITARRISTI:
La loro formazione è differenziata: alcuni partecipano ai corsi organizzati dalla Diocesi, altri hanno competenze nate dalla pratica dellanimazione liturgica.
Sono presenti uno o più membri del Gruppo Liturgico in ogni Messa festiva; in caso di mancanza di lettori, vengono coinvolte persone dellAssemblea.
Cercando di seguire i temi della Messa del giorno, i canti vengono tratti dal libretto "Canta e cammina"; il Gruppo Liturgico proporrà di affiancare stabilmente ad esso il "Cantemus Domino" (il cui utilizzo regolare è stato interrotto alcuni anni fa) per avere una maggiore libertà di scelta.
Data la scarsità numerica di organisti e chitarristi, risulta impossibile garantire la copertura di tutte le Messe festive dal punto di vista musicale.
In linea di massima il Gruppo Liturgico non interviene nellorganizzazione della Messa festiva delle 11 a causa della peculiare composizione dellAssemblea (grande numero di bambini, animazione spesso a cura dei vari gruppi di catechesi).
La Messa festiva delle 18 viene animata, una volta al mese, dal Gruppo Famiglia.
Presenta problemi coinvolgere lAssemblea nel canto: questa situazione è stata in parte causata dallintroduzione - svoltasi probabilmente senza tenere conto dei ritmi di apprendimento dellAssemblea - di nuovi canti rispetto ad un repertorio fisso, seppur vasto, usato in passato secondo una "tradizione orale ".
Altre cause sono:
_ (per la Messa festiva delle 18) linerzia dimostrata dallAssemblea stessa nei confronti del canto in generale;
_ (per la Messa festiva delle 11) laver incentrato, forse eccessivamente, la Messa (e i relativi canti) sui bambini (sembra tra laltro che questa impostazione porti i bambini e i ragazzi a disdegnare il canto accompagnato dallorgano).
CORO:
Da alcuni anni si è prefissato quale priorità il coinvolgimento dellAssemblea nel canto. Per questo motivo anima piuttosto spesso Messe festive "ordinarie" (oltre alle più importanti festività), peraltro non limitando la propria presenza alla Messa delle 11 - considerata a Trenno quella principale - come faceva in passato, ma estendendola, di volta in volta, a una delle quattro Messe festive.
Sempre come conseguenza dello scopo propostosi, il Coro privilegia lesecuzione di canti ad una voce, quasi sempre tratti dal "Cantemus Domino", sforzandosi inoltre di seguire i suggerimenti forniti in proposito dal foglietto della Messa, fermo restando che occasionalmente - e, di norma, nelle maggiori festività - il Coro si riserva di introdurre canti polifonici. Infine, la Corale parrocchiale interviene saltuariamente a celebrazioni particolari (Messa degli ammalati, Messa degli agricoltori, Matrimoni, ecc.).
La catechesi
La catechesi è lo spazio fondamentale per incontrare, conoscere Cristo e per la crescita della persona nella comunità cristiana; in questo ambito diverse sono le persone che si sono rese disponibili per accompagnare il cammino di dei bambini. Sono principalmente mamme, ma anche giovani e adolescenti: questo con lo scopo preciso di agganciare i più piccoli all'attività feriale e festiva dell'oratorio (gioco, sport, laboratorio) dove più facilmente si trovano i ragazzi.
I catechisti si ritrovano saltuariamente tutti insieme e con scadenza mensile a gruppi con Don Giulio per preparare gli incontri, approfondire le proprie conoscenze e mettere a fuoco gli obiettivi da proporre.
Quest'anno alcuni catechisti hanno partecipato, per la loro formazione, alla quattro giorni catechisti e/o al corso biblico organizzato in Decanato.
I bambini che partecipano agli incontri settimanali di catechesi sono circa 180, suddivisi in gruppi di 10-12 dalla terza elementare alla prima media. Ogni mese è programmato un incontro con il parroco tutti insieme.
Nei gruppi i catechisti utilizzano come testo il catechismo della CEI e delle schede che con frasi, domande e disegni focalizzano il concetto centrale dell'incontro e permettono ai ragazzi di rielaborarlo espressivamente.
A loro sono poi proposti, nei periodi d'avvento e quaresima altre occasioni d'incontro quali la novena di Natale, l'animazione della S. Messa domenicale e qualche momento di ritiro spirituale.
L'incontro dei bambini con Gesù attraverso i sacramenti offre l'opportunità di avvicinare le loro famiglie occasionalmente o in incontri specifici, condotti dal parroco, dove riflettere insieme sul significato dei sacramenti che i ragazzi riceveranno e sull'alleanza educativa che deve crearsi fra la comunità e la famiglia. Alleanza che può e deve concretizzarsi nel ripercorrere insieme al ragazzo il proprio cammino di fede.
Altra tappa di conoscenza e relazione è la benedizione natalizia delle famiglie che Don Giulio ha iniziato nelle case dei ragazzi iscritti alla catechesi.
Con la seconda e terza media, anche nella nostra parrocchia, si osserva l'abbandono della catechesi da parte dei ragazzi e delle ragazze. Gli incontri sono proposti a gruppi più ristretti, una volta la settimana.
Don Giulio segue in prima persona i giovani delle superiori suddivisi in due gruppi (primo biennio e secondo triennio) e i giovani universitari o lavoratori (18-24 anni)
Vista la grande presenza di ragazzi alla catechesi e ancor più numerosa alla vita dell'oratorio, considerate le caratteristiche del quartiere con famiglie giovani auspichiamo la presenza, accanto al parroco, di un coadiutore che possa sostenere la gran mole di lavoro ed avere una presenza continuativa in oratorio e stabilire relazioni durature e stabili con bambini, ragazzi e giovani.
La preparazione al sacramento del battesimo viene svolta direttamente da parroco coadiuvato da alcune coppie di sposi che si recano per un incontro presso la famiglia del bambino.
Il cammino del fidanzamento è attualmente limitato al corso di preparazione prossima al Matrimonio svolto una volta all'anno con un ciclo di 6-7 incontri serali seguiti dal sacerdote e da coppie di sposi.
La Caritas parrocchiale
Composizione:Formatosi nel 1991 e inizialmente composto da 5 persone inserite in varie attività parrocchiali, sensibili ai problemi caritativi, il gruppo si è purtroppo via via ridotto nel numero a causa della mancanza di nuove adesioni.
Oggi è ridotto a una persona che tiene i collegamenti con la Caritas decanale, si fa promotrice di iniziative caritative parrocchiali ogni volta che se ne riscontra il bisogno cercando di volta in volta di coinvolgere nuove persone cui in seguito delegare il proseguimento dellopera.
Si sente la necessità di un contatto più diretto e concreto con gli organi centrali; difatti mentre la Caritas internazionale, nazionale e diocesana sono realtà sentite e avvertite, lo stesso non si può dire della struttura parrocchiale dove prevale lanonimato e la buona volontà di alcune persone alla perenne ricerca di aiuto e sostegno allo scopo di fornire soluzioni e risposte alle urgenze che le singole situazioni di volta in volta presentano.
Occorre lavorare ancora molto per realizzare collaborazioni e momenti di programmazione parrocchiale tra i vari gruppi che interpellano il volontariato.
La difficoltà principale è quella di chiarire la funzione essenziale della Caritas allinterno di un lavoro dinsieme nel coordinamento delle attività nella scelta delle priorità, nella definizione dei compiti, nella delimitazione delle responsabilità, ecc.
Operato:Anche se non in modo strutturato, esiste una buona conoscenza del territorio. Manca però un coordinamento e unanalisi organica sulle nuove povertà (disoccupazione, disagio giovanile, AIDS, ) che permetta di aprirsi ad ulteriori proposte di impegno concreto.
Un felice esito ha trovato il progetto doposcuola. Nato proprio da uno studio del territorio per far fronte al disagio, non solo scolastico, riscontrabile in maniera piuttosto diffusa allinterno del nostro quartiere nei ragazzi delletà della scuola dellobbligo. La disponibilità di persone legate alla parrocchia ha reso disponibile un primo tentativo: la loro attività si è articolata nellimpegno al recupero scolastico come aspetto non esaustivo del rapporto con il ragazzo, ma come occasione di relazione con la persona e terreno di costruzione di un rapporto basato sulla reciproca fiducia. I contatti con i dirigenti scolastici, insegnanti, famigliari (laddove possibile) sono stati indispensabili per conoscere più a fondo la realtà dei ragazzi in carico per tentare unazione mirata e maggiormente attenta ad integrarsi con gli sforzi di scuola e famiglia.
Numericamente in parrocchia si contano sei operatori che seguono altrettanti bambini. La ricerca di nuove forze è, oggi, laspetto più urgente di fronte alle numerose richieste che la scuola presenta.
Mutuato da esperienze altrove visitate, da 3 anni è funzionante un servizio "Guardaroba". Contenuto negli spazi ma sufficientemente fornito dal punto di vista tecnico, è forse la struttura che meglio di altre a dato modo di coagulare forze prima diffuse. La vicinanza del nostro quartiere con centri di prima accoglienza per extracomunitari e la dislocazione periferica di Trenno portano unutenza variegata ad avvicinarsi alla struttura che vorrebbe superare il momento assistenziale affacciandosi allaspetto sociale e umano approfittando del contatto stabilitosi.
In turni di due ore ciascuno nel corso di due pomeriggi di ogni settimana un gruppo di volontarie gestisce la raccolta, lo stoccaggio e la distribuzione di abiti donati da una popolazione attenta alla proposta.
Lautonomia del gruppo si nota anche nei momenti di autofinanziamento dove oggettistica prodotta dalle stesse volontarie viene a sostenere le finanze non sempre floride del gruppo.
Formazione:Soprattutto nel corso dellultimo anno si sono effettuati diversi incontri che hanno portato i partecipanti a riflettere e approfondire temi di conoscenza reciproca, di identità della Caritas, di riflessione su un cammino decanale, di trasparenza circa la scelta e la centralità dei poveri, di coinvolgimento della comunità sul problema educativo.
Si sono utilizzati sia sussidi appositamente creati dalla Caritas sia altri documenti (Convegno di Palermo, Evangelizzazione e testimonianza della carità, Farsi prossimo, ecc.)
Proposta a tutti i volontari come cardine del proprio impegno, la formazione non sempre riesce a realizzare i numeri che si prefigge.
Coordinamento:Lattività di coordinamento Caritas decanale risulta di grande sostegno nelloperato comune con le altre associazioni di volontariato e imprese del terzo settore operanti sul territorio. La collaborazione che viene dalla reciproca fiducia così come il contatto che stimola il lavoro dinsieme si confermano investimenti, troppo spesso forse delegati a altri, i cui benefici sono da tutti in seguito apprezzati.
Conclusione:
Lattività della Caritas parrocchiale rimane comunque carente in molti aspetti. Per questo motivo si auspica un maggior aiuto e collaborazione da parte di tutti. Il futuro della nostra parrocchia si volge ormai verso una sempre maggiore pastorale dinsieme. Segno di questa apertura è proprio la presenza di laici e di sacerdoti impegnati in un dialogo costante, sincero, fiducioso e aperto. Occorre porre costante attenzione a progetti comuni, differenziati poi nella loro specifica applicazione parrocchiale.
Questi servizi vengono svolti da volontari non costituiti in gruppi formali ma coordinati direttamente dal Parroco.
AMMALATI E PORTATORI DI GRAVI HANDICAP
Sette casi sono seguiti in modo continuativo secondo turnazioni concordate con i familiari.
ANZIANI SOLI
Latteggiamento personale o dei familiari delle circa trenta persone ritenute bisognose di assistenza (compagnia, spesa quotidiana, medicinali, ecc.) rende difficile intervenire in modo sistematico.
Vi è inoltre la difficoltà di avere un quadro completo della situazione globale della parrocchia a motivo della mancanza di una comunicazione capillare col territorio.
INDIGENTI
Casi di sovvenzioni volontarie, pagamenti di bollette, forniture di alimenti, ecc. non sono numericamente quantizzabili in quanto chi vi contribuisce preferisce di norma la discrezionalità e la riservatezza.
Periodicamente viene portata la Santa Comunione a coloro che non possono recarsi in chiesa
Vi è lintenzione di costituire un gruppo di ministri dellEucaristia che affianchino il Parroco nella visita ai malati e nella distribuzione della Comunione.
E tradizione della parrocchia inserire la giornata dellammalato tra le manifestazioni della sagra annuale di giugno.
In tale occasione si provvede al trasporto degli interessati in chiesa e, durante la
Santa Messa, viene amministrata lUnzione dei malati.
Da alcuni anni vengono effettuati i pellegrinaggi a Lourdes, ai quali prestano servizio dame e barellieri residenti in parrocchia ed associati allOFTAL.
Si sta cercando di costituire un unico gruppo che si interessi di tutte le attività assistenziali sopra citate in modo da offrire dei servizi più completi e più adeguati.
Le mamme del bar
Il nostro volontariato è nato esattamente 14 anni fa, con un piccolo gruppo di mamme, le quali si occupavano della vendita di caramelle in un piccolo locale dell'oratorio.
Col passare degli anni, i bambini e i ragazzi aumentarono, ed anche il gruppo delle mamme aumentò e così d'accordo con il Parroco si decise di rimettere in funzione il vecchio Bar del cinema, chiuso da parecchi anni.
Oggi, il nostro gruppo è composto da 19 mamme, molto affiatate, che si occupa del buon funzionamento del bar, delle pulizie e del riordino del salone, dove vi sono collocati i giochi per i ragazzi.
Ogni giorno apriamo l'oratorio e il bar con dei turni settimanali (da lunedì al venerdì dalle ore 16,00 alle ore 18,00, sabato e domenica dalle ore 15,00 alle ore 18,30).
Una volta al mese ci riuniamo per scambiarci opinioni, problemi che possono nascere con i ragazzi e ne discutiamo insieme.
Siamo disponibili a tutti per qualsiasi tipo di informazioni, attività e iniziative che si svolgono in oratorio.
Il bar è frequentato da: bambini di ogni età, ragazzi, giovani, adolescenti, genitori e nonni.
Ogni primo venerdì del mese, dopo la funzione delle ore 15,00, accogliamo i nonni nel salone per dar loro un pò di compagnia e un pò di serenità.
I ragazzi ci chiamano giustamente le "MAMME DEL BAR", dato il ruolo che occupiamo, ma per noi è ben diverso perché sappiamo che il nostro compito non finisce qui.
Non sono molte le ore che trascorriamo con loro, però sono sufficienti per conoscerli, vederli crescere giorno per giorno, individuare i loro problemi, correggere i loro errori, ridiamo e scherziamo con loro e diamo loro delle regole per far sì che abbiano un comportamento rispettoso e corretto.
Noi crediamo molto in quello che facciamo, siamo convinte di trasmettere qualcosa di buono e di educativo, forse oggi, non se ne rendono conto, ma da grandi capiranno che le mamme del bar non sono state per loro delle semplici bariste.
Gruppo famiglie
Il gruppo famiglie è nato nel 1986 dall'esigenza di alcune famiglie abitanti nello stesso condominio di percorrere insieme un cammino di fede, per condividere le esperienze quotidiane della vita alla luce del Vangelo.
Si sono trovate molte difficoltà nel trovare una guida spirituale continua e costante nel tempo per le vicissitudini della parrocchia, fino all'arrivo di Don Antonio Oltolina che ha sostenuto con energia l'iniziativa, dando impulso e creando molti momenti comunitari, tanto che il gruppo si è allargato al numero di 24 famiglie.
Ogni guida spirituale ha aiutato a seguire una tematica ben precisa: dalle lettere pastorali alla lettura dei brani evangelici rapportati al quotidiano, per giungere alle dinamiche famigliari e di coppia.
Ogni quindici giorni, il gruppo si ritrova sempre nelle case per una ragione ben precisa: per il calore tipico dell'ambiente famigliare.
Durante l'anno ci sono occasioni concrete di incontri comuni che coinvolgono anche i figli.
Queste esperienze di vita comunitaria hanno permesso che si manifestasse un'attenzione semplice e spontanea nei confronti dei figli altri ed è nata una viva amicizia tra i ragazzi, proprio perché aiutati dal clima fraterno.
Uno dei momenti, che ci unisce maggiormente e ci raduna tutti, è il ritrovarsi alla terza domenica del mese alla messa pomeridiana delle ore 18 con cena comunitaria in oratorio. L'opportunità di trovarsi insieme aiuta il gruppo a riconoscersi in quanti tale e stimola ad essere sempre più vera comunità di testimonianza di un cammino di fede.
Da diversi anni si riesce a realizzare un periodo di vacanza insieme, dove si condivide tutto, dalla preghiera alle passeggiate, dal mangiare al cantare insieme. Da queste esperienze i rapporti risultano accresciuti.
Durante l'Avvento e la Quaresima vengono effettuati due ritiri fuori parrocchia, dove, in ambienti tranquilli, vengono approfonditi temi specifici che nascono dalle esigenze del gruppo.
Tali esperienze suscitano il desiderio di essere più presenti nell'ambito della vita parrocchiale, partecipando a varie iniziative con apporto di tempo ed idee: catechismo dei bambini, preparazione al matrimonio, preparazione al matrimonio, preparazione al battesimo, Caritas, polisportiva, Consiglio Pastorale.
Inoltre il "gruppo famiglie", proponendosi in modo semplice e trasparente, vuole essere testimonianza e punto di riferimento per tutte le famiglie che per diversi motivi non riescono ad inserirsi nelle varie attività della parrocchia.
La Polisportiva San Luigi Trenno è una società sportiva che opera nell'ambito della parrocchia di San Giovanni Battista in Trenno.
E' nata circa dieci anni fa grazie all'iniziativa di un gruppo di volontari e ancora oggi si regge grazie ai volontari di cui solo pochi però offrono il loro servizio con continuità.
La maggior parte degli adulti offre una disponibilità solo occasionale, in genere in relazione alla frequenza del proprio figlio alle attività sportive.
La società promuove attività sportive (calcio e pallavolo) a cui partecipano circa 150 tra bambini e giovani di età compresa tra gli otto e i venticinque anni.
Il fine della società non è solo quello di coinvolgere i giovani nelle attività sportive ma, in questo contesto, responsabilizzarli, educarli a stare insieme nel rispetto reciproco e coinvolgerli anche nell'organizzazione delle attività.
I volontari che si occupano della polisportiva organizzano peraltro iniziative non specificamente sportive, per coinvolgere sia i ragazzi che frequentano l'oratorio che quelli più lontani, quali ad esempio la fiaccolata votiva del primo maggio e la marcia non competitiva di giugno.
Le strutture di cui la società ha la disponibilità sono purtroppo piuttosto precarie e i volontari cercano di fare il meglio con quanto hanno a disposizione: esistono un campo di calcio e di pallavolo all'aperto, interni all'oratorio, ma mancano una palestra coperta e gli spogliatoi. Quelli attuali sono stati ricavati da una cantina e mancano dei requisiti indispensabili.
IL CIRCOLO PARROCCHIALE BOCCIOFILA S. LUIGI è stato costituito nell'anno 1986 su iniziativa di un gruppo di uomini (pensionati e non), Fratel Fausto, Don Elia e la Polisportiva. Poi per una serie di circostanze e problemi sorti con la Polisportiva, si è deciso d'accordo con Don Elia di separarsi e formare un proprio consiglio e dotarsi di un regolamento sottoscritto da Don Elia. Con la venuta di Don Antonio nella Parrocchia, le cose sono andate avanti tra alti e bassi abbastanza bene.
IL CIRCOLO PARROCCHIALE è gestito dal consiglio a capo del quale c'è un presidente; è funzionante per pensionati, e per chiunque voglia accedere, comprese le donne e i giovani. All'interno del CIRCOLO c'è il gruppo Podistico Concordia, che ha chiesto di poter stabilire la propria sede da noi. Inoltre il circolo è composto da due campi bocce in fondo sintetico, un banco bar con annesso salone con tavoli per giocare a carte. Una cucina attrezzata per fare pranzi, piatti freddi e panini ai soci, una saletta per non fumatori. Il servizio al CIRCOLO è svolto da persone volontarie, tra le quali ce ne sono alcune che non partecipano alla vita della CHIESA e tuttavia ad esse siamo riconoscenti perché svolgono un lavoro importante per la funzionalità del bar.
IL CIRCOLO è composto da 150 soci circa, molti dei quali non sono di Trenno ma provengono da altri quartieri.
ORARIO DI APERTURA BAR
GIORNI FERIALI: dalle ore 14,30 alle ore 19,00
DOMENICA:dalle ore 10,00 alle ore 12,00 / dalle ore 14,30 alle ore 19,00
SERALE: martedì, giovedì, venerdì, sabato - dalle ore 21,00 alle ore 23,30
Per un commercio equo e solidale
Genesi
Liniziativa si è avviata in seguito ad una serata (estate 1996), organizzata da alcuni tra i promotori del gruppo, durante la quale è stato presentato il Commercio Equo e Solidale in teoria e pratica. Sino a quel momento "sconosciuto" a Trenno, si è pensato subito di formare un nucleo di persone che avrebbe approfondito i contenuti, mantenuto i contatti con lorganizzazione, formulato proposte per il territorio, sviluppato laspetto commerciale.
Operato
Scopo prioritario dichiarato è quello di riuscire a introdurre nel nostro quartiere abitudini sempre più consolidate ad un consumo consapevole e più responsabile. Disattento ai meccanismi distributivi che alterano le proporzioni tra le componenti del prezzo, disinformato di quelli produttivi dove troppo spesso la qualità della vita di chi lavora è condizione posta in coda ad ogni valutazione il "nostro" consumatore deve percorrere un lento cammino che maturi una sorta di conversione culturale. In tal senso liniziativa di sensibilizzazione dei più giovani tramite la collaborazione della Polisportiva (somma minima fissa pro-capite in aggiunta alla quota di iscrizione annuale 97/98 da devolversi a favore della campagna per il pallone equo-solidale) resta probabilmente lazione più emblematica sinora attuata. Nel tentativo di non ridurre la cosa al solo aspetto commerciale, che ha visto dapprima lapertura settimanale di un "punto vendita" allinterno di locali parrocchiali (poi non più disponibili) e poi la presenza mensile di banchetti sul sagrato della chiesa, si sono intrapresi timidi tentativi che hanno portato, tra laltro, ad una sorta di contagio in decanato dove si è cercato di coinvolgere altre persone e si è riusciti a supportare la nascita di un gruppo in una parrocchia. Inoltre si è sviluppato un discorso con realtà esterne allambiente ecclesiale della nostra zona realizzando un banco di vendita, presenza comunque significativa, allinterno di una "festa del borgo" del nostro quartiere. Infine sono state realizzate serate dincontro su temi inerenti il nostro specifico durante lultima "Sagra di S. Giovanni". Anche se la partecipazione a tali eventi risulta povera di numeri, siamo convinti che linformazione e il confronto sugli argomenti che il Commercio Equo e Solidale propone siano gli strumenti principali per riuscire a responsabilizzare persone che, viceversa, subiscono una inesorabile sedimentazione di abitudini consumistiche sempre più difficilmente messe in discussione sebbene evidentemente criticabili nella prassi e in contrasto con i valori espressi nella teoria.
Lesperienza maturata a riguardo ci insegna come questa situazione sia riscontrabile anche tra le persone virtualmente già sensibili allargomento: con molta pazienza si pensa, ad esempio, di riproporre il consumo di prodotti del nostro circuito allinterno dei bar della parrocchia anche se un primo, timido, tentativo non è riuscito neppure a tentare lesperimento.
Altre difficoltà sono date, come probabilmente in tutte le strutture di volontariato, dallesiguo numero degli addetti e dalla difficoltà nel reperire spazi adeguati allo scopo.
Formazione
Il supporto dato dallorganizzazione centrale è, ovviamente, di grande aiuto visto lesiguità delle forze in campo. Oltre alla necessaria copertura riguardo laspetto commerciale e finanziario, è soprattutto nelle attività di proposta e coordinamento delle iniziative che meglio si rileva lapporto determinante delle varie strutture cittadine e nazionali. Alla formazione e allinformazione è indispensabile riservare il giusto spazio se non si vuole trovarsi sterili di idee e isolati nellazione.
In un mondo sempre più orientato alla cosiddetta globalizzazione è necessario che qualcuno ricordi come tale processo non può riguardarci solo come spettatori e utenti: la responsabilità "globale" di ciascuno di noi non può più ignorare la povertà e il sottosviluppo di cui il nostro consumo è quantomeno corresponsabile. Importante è allora utilizzare lo strumento che il Commercio Equo e Solidale propone per convincere nuove persone che, dapprima semplici clienti, se coerentemente motivati diventeranno a loro volta capaci di coinvolgere proseguendo la catena che si cerca di formare.