Gennaio 1999 Anno VII n°65



Lettera alla Parrocchia        (di Don Giulio)
Preghiera per la visita pastorale
Visita pastorale - Incontri -
Concerto corale
Benvenuto tra noi Reverendo Don Giulio   
(di Silvio Gorlini)
Cercasi amici       
(di Concetta, Barbara, Michele, Milena)
Cerco Lavoro
Le strade di Trenno      
  (di Gianantonio Grisani)
Anagrafe parrocchiale


"Benedetto il Signore perchè ha visitato il suo popolo"

La visita pastorale del Vescovo è riflesso della visita di Dio al suo popolo e in particolare della visita definitiva in Gesù.

Questo "visitare" manifesta il legame del Vescovo con il popolo che è "suo" perché il Signore l’ha affidato a lui, e insieme realizza la sua cura verso di noi, segno della verità di Dio che è cura e benedizione per ogni uomo.

"Vedere" il Vescovo è per noi segno dell’appartenenza ecclesiale, perché il Vescovo si pone come segno della nostra comunità con la Chiesa.

In questa prospettiva la visita del Vescovo è insieme incontro di fede e di verifica pastorale, perché ci chiama a fare il punto della situazione interrogandoci sul modo di essere Chiesa in questa terra e in questo tempo.

In particolare una domanda si impone: la comunità cristiana di Trenno rappresenta di fatto un’occasione propizia per chi cerca il Signore e voglia avvicinarsi a Lui?

E per chi non cerca: siamo una comunità che cerca "quelli di fuori" ed è ospitale verso di loro?

Il Vescovo con la sua presenza ci ricorda che la risposta a queste domande non va cercata in nuovi strumenti o in nuove tecniche di annuncio, ma "innanzitutto nel rinnovato entusiasmo di sentirsi credenti e nella fiducia nella azione dello Spirito Santo.

Il nostro problema fondamentale è quello di rimetterci in spirito contemplativo e in una situazione interiore di disponibilità di fronte alla Parola, alla promessa e alla proposta di Dio che in Gesù Cristo offre salvezza a questo nostro mondo contemporaneo alla vigilia del 2000, e mostrare la sua forza oggi non meno che nei primi tempi del Cristianesimo.

Si tratta di far vedere che anche oggi - in una civiltà profondamente mutata dalla tecnica, segnata dal benessere, percorsa da conflitti e confusa dal moltiplicarsi dei messaggi - è possibile costruire comunità cristiane che siano nel nostro tempo testimoni di pace, di gioia evangelica, di fiducia nel regno di Dio che viene, comunità missionarie che sappiano operare per attrazione, per proclamazione, per convocazione, per irradiazione, per lievitazione, per contagio.

Una sfida grande, esaltante che richiede la dedizione totale delle nostre energie e dl nostro cuore: amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la mente, con tutte le tue forze!".

don Giulio  

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Preghiera per la Visita pastorale

O Signore nostro Gesù Cristo

concedi a noi tuoi fedeli di comprendere e di accogliere

il mistero di grazia della Visita pastorale.

Questa Visita risvegli in noi, o Signore,

il senso di appartenenza alla Santa Chiesa,

la nostra dignità di cristiani,

il nostro impegno di membra vive e operosedel tuo Corpo Mistico.

Fa’, o Signore, che nella Visita pastorale noi ravvisiamo la Tua Visita,

che viene a manifestarci il tuo amoroso disegno per la nostra salvezza.

Vieni dunque, o Signore, a visitarci mediante il ministero di chi,

nel tuo nome, ci è Pastore:

le nostre case e, soprattutto, i nostri cuori ti sono aperti!

E possa questo incontro,

per l’intercessione di Maria, madre della Chiesa,

e dei Santi Patroni Ambrogio e Carlo essere pegno d’un perenne incontro con Te,

nel tempo e nell’eternità.

E così sia.

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Visita Pastorale

dell’Arcivescovo S. E. Card. Carlo Maria Martini

gennaio 1999

ore 18 con i catechisti;

ore 18.45 con i giovani e gli adolescenti;

ore 21 con il Consiglio Pastorale ed il Consiglio affari economici.

ore 21 responsabili: Caritas, circolo parrocchiale, Mamme Bar, Polisportiva, gruppo equo e solidale, gruppo assistenza ammalati, gruppo liturgico, gruppi famiglia, Consiglio di oratorio.

Concelebrazione solenne con il Vicario episcopale Mons. E. De Scalzi ed ingresso ufficiale del nuovo parroco Don Giulio Cazzaniga con partenza dalla cappella di piazza Scolari alle ore 10.45.

Ore 16,30 concerto polifonico in chiesa (vedi riquadro).

S. Messa celebrata da S. E. Card. Carlo Maria Martini.

(seguirà incontro del Vescovo con il Consiglio Pastorale)

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CONCERTO CORALE

10 GENNAIO 1999 ORE 16,30 IN CHIESA

ENTRATA LIBERA

Per l’ingresso in Parrocchia del nuovo parroco don Giulio Cazzaniga la SCUOLA CORALE "SCARLATTI" DI MILANO, composta da una trentina di cantori, terrà un concerto diretto ed accompagnato dal Maestro GUIDO RICCARDO MOLLICA con brani di autori vari tra cui Mendelssohn, Mozart, Perosi, Scarlatti.

Il maestro Mollica eseguirà anche alcuni pezzi all’organo.

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BENVENUTO TRA NOI REV. DON GIULIO !!!

 

Dopo il triste, ma grato e riconoscente saluto di commiato a Don Antonio, sento il dovere di porgere pure a Lei, Don Giulio, il nostro cordiale ed affettuoso "BENVENUTO".

Anche Lei, come il suo predecessore è arrivato qui a Trenno in silenzio, quasi in punta di piedi, forse con il timore di recare disturbo o fastidio. Ci siamo accorti della sua presenza dalle persiane della casa spalancate, dalle vasche di verde davanti all’ingresso e dai fiori sui davanzali delle finestre a piano terreno che danno un po’ di civetteria alla canonica.

O come sembrano lontani e remoti i tempi, i preparativi e le cerimonie che accompagnavano l’ingresso del nuovo Parroco!

Allora lo si riceveva davanti alla cappelletta della nostra cara e venerata Madonnina per poi muoversi in processione, preceduti dai fabbricieri, alla volta della Chiesa prima e della casa prepositurale poi per l’incontro ufficiale.

Lascio alla fantasia ed alla bonaria pazienza di chi mi vorrà leggere immaginare l’aria di festosa sagra paesana che si respirava a cominciare dalla Porta trionfale (ricca di verde e di bacche rosse delle nostre aspargine e dei fiori di carta di vario colore che mani esperte sapevano confezionare) che il Mario Piatti (cl.1908) (Buonanima) allestiva con amore e passione in tutte le solenni funzioni religiose (a quei tempi non occcorrevano carte bollate, permessi o autorizzazioni speciali: bastava rimuovere, il giorno dopo la festa, i pali, i festoni e rimettere il selciato come prima).

Di Lei Don Giulio non so niente di niente, salvo la sua approssimativa età e l’ultimo paese di provenienza: MANTEGAZZA, una località ai confini della provincia di Milano. Ricordo di aver visto quel paese per la prima ed unica volta con il mio patrigno (quasi ottanta anni fa e di questa stagione) il quale per il suo lavoro eseguiva delle consegne di pasta alimentare ai vari negozi della zona. Aggiungo che il proprietario dell’unica posteria del paese vedendomi rannicchiato sul sedile del carro mi venne incontro offrendomi una "cremonese": un dolce questo di pasta lievitata fatta con farina uova e zucchero, simile alla "brioche" di oggi. Costava venticinque centesimi, ma nessuno di noi bambini la teneva nel cestello di vimini per merenda dell’asilo. Ci si doveva accontentare della "michetta" (e non sempre intera) con qualche fico secco o una barretta di cioccolato oppure di qualche gheriglio di noce: "Pan e noss l’è el mangiàa de sposs" sentanziava la nonna smorzando così ogni malumore e disappumto.

Trenno (certamente se ne sarà accorto anche Lei), dopo settantaquattro anni di appartenenza alla grande metropoli milanese (la nostra autonomia comunale, eccetto qualche settore anagrafico, cessò di fatto il 31 dicembre 1924. Da tale data anche il nostro piccolo modesto e caro Camposanto, posto in mezzo a delle ortaglie fiorenti venne chiuso con una robusta catena e con un altrettanto robusto lucchetto. Tuttavia i pellegrinaggi a quel lembo di terra sacra, ricca di ricordi e di memorie, bagnato da tante lacrime,santificato da tanti e tanti dolori, continuarono sempre anche durante la guerra e fino alla bonifica del terreno. Infatti tutte le sere di Domenica gruppi di mamme, spose, parenti e persone devote si trovavano alla periferia del paese e in processione recitando il Santo Rosario si recavano fin sotto le mura di quel luogo di pace, il cui silenzio era rotto soltanto dal gorgogliare delle acque del Santa Maria, dalle rogge delle marcite vicine, dallo stormire delle foglie o dal lamentoso verso di qualch piccolo rapace) ha conservato ancora in gran parte la sua origine campagnola e la sua civiltà contadina.

Infatti la poca terra che le società industriali e immobiliari ci hanno lasciato (quosque tandem?) viene ancora oggi lavorata, coltivata e curata con competenza, con amore e passione dai (purtroppo) pochissimi ortolani ed agricoltori rimasti.

Ora, è giunto il suo momento! Tocca a Lei, Don Giulio, con l’ausilio delle associazioni esistenti ed efficienti e con l’aiuto delle "Donne dell’Oratorio" (sono tutte mamme che oltre agli impegni familiari, a turno e ben sincronizzate, trovano il tempo libero per badare accudire e sorvegliare i ragazzi che frequentano l’oratorio) governare e dirigere la sua nuova e nostra vecchia Parrocchia.

Di nostro oltre il già benvenuto dato aggiungiamo l’augurio più fervido e sincero di Buon lavoro e che Dio l’assista sempre e dovunque nel suo difficile, arduo e faticoso apostolato, poichè "TU ES SACERDOS IN AETERNUM".

 

Immacolata Concezione (8- 12- 98) Silvio Gorlini

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CERCASI AMICI

 

Nicolò sta diventando grande, ormai frequenta la seconda elementare, e ogni giorno mostra di avere quella insaziabile curiosità e voglia di vivere che tipicamente contraddistingue un bimbo di otto anni.

È un instancabile viaggiatore e, con entusiasmo, ha già usato l’aereo e il treno, ma la sua grande passione è l’automobile; seduto di fianco al papà sarebbe disposto a girare all’infinito.

Adesso conoscete un poco di più questo bambino molto vitale, che per continuare a crescere ha bisogno di costanti cure riabilitative, dato che ha serissimi problemi motori.

Nicolò ha la fortuna di avere tanti AMICI che generosamente, negli ultimi anni hanno seguito la sua evoluzione aiutando anche la famiglia in questo non facile compito.

Siamo veramente grati a tutti, coscienti di quanto Nicolò abbia appreso da ogni singolo rapporto, proprio in virtù delle differenti personalità e caratteristiche di ognuno, che fanno di questa piccola comunità l’universo di Nicolò.

Abbiamo ancora bisogno che qualche nuovo AMICO si aggiunga alla lista, offrendo un po’ del proprio tempo libero; con un’ora a settimana si possono raggiungere degli incredibili risultati.

 

Contattare Tonino, Patrizia e Nonna Alda, telefonando allo 024526348.

La nostra abitazione è in Via Giorgio De Chirico 7.

 

Adesso la parola ad alcuni amici di Nicolò:

 

Ho cominciato la mia esperienza di volontariato con Nicolò, che frequento ormai da più di tre anni.Quando vidi Nicolò la prima volta, rimasi colpita dalla sua allegria, dalla sua voglia di comunicare e di avere tanta gente intorno.E infatti mi ha sempre accolta con un sorriso, anche se sa che con me dovrà lavorare.

Perché ho deciso di dedicare 1 ora alla settimana a Nicolò? All’inizio perché sentivo il bisogno di fare qualcosa per gli altri, e Nicolò me ne ha dato l’opportunità.

Poi mi sono resa conto sempre di più del conforto che i volontari rappresentano per Nicolò e per la sua cara nonna.

Soprattutto, aiutare Nicolò e la sua famiglia mi aiuta a ringraziare Dio per i doni che mi ha elargito. Milena

 

Ho conosciuto Nicolò dopo aver letto l’articolo apparso su Albatros due anni fa. È un bambino vivacissimo che ha sempre voglia di scherzare... quante risate facciamo insieme, vero Nicolò?

Tra di noi si è subito creato un bel rapporto e, anche quando facciamo gli esercizi sul tappeto o le passeggiate per la casa, non smettiamo mai di fare un po’ di confusione!

E poi, ogni volta che entro a casa di Nicolò, vengo accolto dal suo bel sorriso: questo perché lui è contento di vedere i suoi amici, ha molto bisogno del contatto con la gente... anche se si tratta solo di una ora alla settimana. Michele

 

Andare da Nicolò è come andare a trovare un amico, ma un amico davvero speciale che sa accoglierti in casa sempre con un saluto, un sorriso ed espansive urla piene di gioia a me diventate tanto care.

E proprio la sua gioia, la sua semplicità e la sua grande capacità di donare e ricevere amore hanno trasformato il nostro piccolo incontro in un momento importante per la mia vita di tutti i giorni e di questo posso solo ringraziare il Signore e la famiglia di Nicolò.    Concetta

 

Non è per niente facile dire in poche righe quello che è stare con Nicolò, però mi viene da pensare a quello che, ogni volta che ci vediamo, mi colpisce.

Sono disarmanti il suo sorriso ed i suoi grandi occhioni che trasmettono GIOIA e SERENITÀ.

Disarmanti perché mi ricordano come, troppo spesso, siamo talmente presi dai nostri mille impegni da dimenticarci di quanto siano importanti dei gesti semplici come quello di un sorriso donato agli altri in totale GRATUITÀ.

GRAZIE Nicolò e GRAZIE SIGNORE perché metti sul nostro cammino persone che non ci fanno perdere di vista le cose ESSENZIALI.

Barbara  

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CERCO LAVORO

Per informazioni tel. 0339/4388789.

Per informazioni tel. 0334/4388789.

 

Per entrambi, referenze/tramite: FERRARI CRISTINA (via Balla 14, tel. 02/48202227).

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LE STRADE DI TRENNO

Via Alberto Savinio

Potrebbe essere denominata, a ragion veduta, la "via che non si vede". In effetti, pur essendo inserita nella maggior parte delle mappe di Milano, non è contraddistinta sul terreno da alcuna targa stradale: è comunque una stradina senza sbocco che si stacca dalla destra di via de Chirico dopo il numero 8 e si perde nella campagna.

E’ intitolata al fratello minore di Giorgio de Chirico – Andrea de Chirico – nato ad Atene nel 1891 che assunse il nome d’arte di Alberto Savinio forse per non essere confuso col più celebre fratello. Ancora giovanissimo si trasferì a Monaco di Baviera per studiarvi musica e nel contempo cominciò ad interessarsi di letteratura. Nel 1910 si stabilì a Parigi svolgendovi una preponderante attività musicale ma inserendosi anche negli ambienti letterari dove divenne amico di Apollinaire.

Rientrato in Italia nel 1915 andò a Ferrara dove operavano in quel momento il fratello Giorgio e Carrà. Nel 1918 diede alle stampe il volume "Hermaphrodito", una raccolta dei suoi scritti fino ad allora pubblicati.

Ritornato Parigi nel 1925 si confermò grande spirito eclettico dedicandosi con grande impegno alla pittura: analogamente al fratello, anch’egli presente nella capitale francese in quegli anni, andò a collocarsi nel filone metafisico.

Col definitivo rientro in Italia nel 1934 tornò a dedicarsi assai intensamente all’attività di scrittore ed a quello di musicista. Ebbe notevole successo anche come scenografo firmando importanti realizzazioni per il Teatro alla Scala.

Morì a Roma nel 1952.

(continua nel prossimo numero) Gianantonio Grisani

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ANAGRAFE PARROCCHIALE

BATTESIMI

30    DI LEO NICOLÒ FEDERICO, di 5 anni, è stato battezzato il 20 dicembre ’98.

DEFUNTI

18    GRAMATICA ANNAMARIA, di 65 anni, è deceduta il 16 dicembre ’98.
        Abitava in via Balla 16.

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