Test

Land Rover Defender 5

Una tempesta nel motore

di Esse Emme
Tuttofuoristrada - Luglio/Agosto 1999 n.6

Esame vettura

Il classico non si tocca.
Così la Land Rover Defender, anche nell'ultimo aggiornamento, dove il nuovo motore TD5 Storm (tempesta) è l'elemento sostanziale, conserva quella sua linea riconoscibilissima, squadrata, indubbiamente datata ma, proprio per essere "fuori dal tempo", più che mai attuale come... feeling.
E poi la Defender così è e così piace ancora. Anche se c'è del nuovo sia fuori (poco) che sotto la pelle (di più).
Fuori, ad esempio, le versioni con aria condizionata (dotazione ormai irrinunciabile) sono subito riconoscibili dalla mascherina radiatore che è avanzata rispetto alla linea dei parafanghi (artifizio reso necessario per ospitare il condensatore del climatizzatore).
Per il resto, esternamente, solo le sigle TD5 laterali consentono di identificare il nuovo modello.
All'interno la plancia, pur senza indugiare a inutili fronzoli, è decisamente migliorata. La strumentazione, semplice ma ben disposta sotto un'ampia palpebra antiriflesso, comprende il grosso elemento circolare del tachimetro (con ottimistico fondo scala a 200 km/h) e altri tre elementi più piccoli, sempre circolari, per orologio, temperatura acqua e livello carburante. Il tutto completato da una ricca serie di spie.
Manca, come sempre, il contagiri che Land, evidentemente, non ritiene indispensabile sulla Defender.
La plancia poi si caratterizza per il pratico ripiano portaoggetti a vasca che la percorre per quasi tutta la larghezza, mentre sono state rese più funzionali le bocchette di diffusione aria all'interno dell'abitacolo, conservando però le due pratiche prese d'aria dinamiche dirette, protette da sportelli comandabili dall'interno, sistemate alla base del parabrezza.
Sempre in plancia sono stati resi più funzionali anche alcuni comandi secondari
Efficiente, quando installato, l'impianto di aria condizionata.
Nelle versioni station wagon i posti anteriori possono essere due o tre. Quando i posti sono solo due i sedili anteriori sono separati da un grosso contenitore, con coperchio e serratura, molto utile e funzionale.
I sedili anteriori risultano, rispetto alle precedenti versioni, più confortevoli e decisamente meglio rifiniti.
Gli interni sono, come sempre, facilmente lavabili in previsione degli usi off road.
Dietro, accessibile dal portellone posteriore, sono rimaste le due panche (2 posti ciascuna) disposte longitudinalmente, in grado di ospitare, quindi, sino a 4 persone, ma il cui comfort non si può definire dei migliori.
Sarebbe auspicabile la disponibilità, almeno come optional, dei quattro sedili/strapuntini posteriori separati, sempre ribaltabili, previsti su altri mercati e indubbiamente più funzionali e confortevoli dato che offrono una più accettabile conformazione anatomica.
Notevoli, con sedili posteriori richiusi, le possibilità di carico anche di oggetti molto ingombranti.

IL motorE

Fratello "quasi" gemello di quello del nuovo Discovery, il 5 cilindri Storm del Defender TD5 ne conserva tutte le caratteristiche a fronte di un leggero depotenziamento in favore di un migliore sfruttamento della coppia in basso.
Si tratta, quindi, di un 5 cilindri in linea, a corsa lunga (alesaggio mm 84,45, corsa mm 88,5) con monoblocco in ghisa e testata in lega leggera.
L'albero a camme in testa comanda sia le valvole che il particolare sistema di iniezione diretta con singole pompe/ iniettore (in corpo unico), una per ciascun cilindro. La gestione dell'iniezione è controllata elettronicamente tramite la centralina computerizzata.
La sovralimentazione è ottenuta con un turbocompressore Garret GT 20, a bassa inerzia, con un intercooler aria/aria.
La cilindrata totale è di 2.498 cc per una potenza massima di 90 kw (122 cv) al regime di 4.200 giri/minuto, mentre la coppia massima, si esprime in 300 Nm a 2.000 giri.
La gestione elettronica EUI del motore offre anche alcuni significativi vantaggi:
o sistema antisinghiozzo ASC (Anti Shunt Control) per una più docile risposta nei cambi di marcia e nella guida fuoristrada;
o comando rapido dell'acceleratore FTC (Fast Throttle Control) che ottimizza la risposta del motore alle sollecitazioni dell'acceleratore in base alla selezione dei rapporti al riduttore (normali o corti);
o funzione "Limp home" di emergenza che in caso di avaria dei sensori elettronici principali che gestiscono il motore, stabilizza quest'ultimo a un regime costante di 1.200 giri consentendo di proseguire il viaggio o di raggiungere un centro assistenza.

Telaistica E meccanica

Il classico e il nuovo si integrano nella struttura telaistica e meccanica della Defender TD5.
Classico il telaio a longheroni e traverse, molto dimensionato, come le sospensioni a ponti rigidi, con molle elicoidali, ammortizzatori a lunga escursione, barra Panhard anteriore, ancoraggio centrale posteriore. A richiesta le barre antirollio.
Classico anche l'impianto frenante, mutuato dalla precedente versione, dotato di quattro dischi, servofreno e freno di stazionamento a tamburo (di grosse dimensioni) che agisce sulla trasmissione (tipico Land).
Classica anche la trazione integrale permanente, con terzo differenziale centrale bloccabile meccanicamente. Infine immutato lo sterzo, a cremagliera, con idroguida (che nella fattispecie sembrerebbe però più equilibrato della versione precedente).
Nuovo, preso pari pari dalla recente Discovery, il sistema antibloccaggio ABS sull'impianto frenante e il controllo della trazione ETC, a gestione elettronica. Due elementi importanti, indissolubili tra loro disponibili come optional (ma ai quali vale la pena non rinunciare), che hanno il pregio, integrandosi e dialogando tra loro attraverso la gestione elettronico/computerizzata, di ottimizzare il modo di trasferire a terra la potenza e il grip. Il cambio, manuale a 5 rapporti, ha il pregio di avere, caso più unico che raro, anche al retromarcia sincronizzata.
Il riduttore, in stile Land, è molto rapportato nelle "corte" (2,41:1).

Come VA in strada

I 130 km/h di velocità massima ufficiali, sono praticamente identici a quelli della precedente motorizzazione. In compenso si raggiungono con maggiore scioltezza con il 5 cilindri che "gira" più rotondo e con un più apprezzabile brio. Senza strafare e senza affaticamenti si riescono a prendere anche una decina di km/h in più.
In strada la Defender TD5 è più che lineare nelle reazioni, con un comportamento che, grazie al corretto funzionamento della trazione integrale permanente, è quasi neutro con una certa tendenza al sottosterzo, ben controllabile, solo su curve strette affrontate con molta decisione.
Il coricamento laterale è contenuto e una certa rigidità della sospensioni, mai fastidiosa, contribuisce a dare la sensazione di un veicolo ben piantato per terra.
Evidentemente in Land Rover si è lavorato in maniera positiva anche su questo aspetto delle nuove Defender. Il che significa guidabilità più corretta su asfalto e maggior comfort.
Il cambio ha conservato il suo comportamento secco, ma sembra essere più preciso rispetto alla precedente versione e, soprattutto, si fa notare proprio il corretto inserimento della retromarcia, ora addirittura sincronizzata (che sui modelli precedenti era non poco incerta).
Migliorate anche le caratteristiche dello sterzo, lineare e preciso in velocità oltre che in manovra, con un'idroguida meglio calibrata.
In autostrada la velocità massima può comodamente essere considerata "di crociera", nel rispetto dei limiti di legge, con il propulsore che "gira" bene e non denuncia affaticamenti. Sul misto il nuovo 5 cilindri, più brioso ed equilibrato nell'esprimere potenza, risulta divertente anche se non gli si può chiedere di sportiveggiare più di tanto.
In città le dimensioni contenute, il corpo vettura squadrato e ben valutabile negli ingombri, la posizione di guida alta, oltre all'apprezzabile servosterzo, sono tutti elementi che valgono una buona agilità anche in mezzo al traffico più caotico.
Qualche attenzione nei parcheggi in retromarcia per un certo angolo morto dato dai montanti posteriori e per la ruota di scorta che copre una parte della visuale. D'obbligo imparare ad usare bene i retrovisori esterni di buone dimensioni.

Come VA IN fuoristrada

I comportamenti nell'off road si possono sintetizzare in un concetto abbastanza semplice: "come prima, più di prima".
Infatti, come prima, la Defender TD5 si arrampica con disinvoltura su pendenze anche oltre il limite del 100% (il rapporto al riduttore è rimasto molto fuoristradistico e ben dimensionato).
Altrettanto si può dire per l'ottimo appoggio a terra che si realizza anche nelle situazioni di twist più esasperate, grazie all'ampia escursione delle sospensioni (229 mm per ruota le anteriori e 280 mm le posteriori) .
Come prima, inoltre, non sussistono problemi di mobilità sui fondi più accidentati, con asperità pronunciate, dossi e avvallamenti, per gli ottimo angoli caratteristici (51° l'attacco, 53° l'uscita, 30° quello di dosso misurato a terra). Così come di livello superiore sono anche le doti di mobilità sui fondi a scarsa aderenza per al presenza di un differenziale centrale bloccabile meccanicamente che nelle situazioni al limite ripartisce la coppia al 50% tra ponte anteriore e posteriore. Sin qui, la Defender di sempre, ma forse già con qualche cosa in più per rapporto meglio equilibrato tra i vari elementi.
Poi c'è il nuovo.
Che è rappresentato dal controllo della trazione ETC che agisce in parallelo e in collaborazione con l'ABS.
E la differenza, quando questo elemento è presente (dato che è disponibile a richiesta) è subito avvertibile perché proprio nelle situazioni a più scarsa aderenza, quando ciascuna ruota può avere comportamenti di trazione anche molto differenti dalle altre, il sistema ETC "legge" queste differenze anche attraverso i sensori dell'ABS, le valuta in maniera intelligente e, sempre attraverso la modulazione dell'ABS, rallentando più o meno ogni singola ruota, va alla ricerca delle migliori caratteristiche e possibilità di trazione sfruttando tutto lo sfruttabile.
Il che significa, a volte, guadagnare quei 10 centimetri di avanzamento in più che fanno la differenza tra il poter proseguire o il restare irrimediabilmente fermi con le ruote che girano a vuoto sul "sapone".
Infine un accenno particolare alla nuova manovrabilità del cambio. La sensazione è che sia più preciso del precedente e il sistema di retromarcia sincronizzata è indubbiamente apprezzabile nelle manovre rapide o d'emergenza soprattutto quando si cerca di fare la gondola per uscire da una piantata.
Nella norma di casa Land Rover, per concludere, la capacità di guado che, come sempre, viene indicata dalla casa in 50 cm di passo d'acqua e che, come sempre, è ampiamente sottovalutata poiché la protezione degli organi delicati è molto curata e, con la dovuta prudenza, si riesce a viaggiare anche con l'acqua a livello dei fari e più.
Che non è certo cosa da poco.

 

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