Quasi pronte le porte della Parrocchiale
Villa di Villa. L'artista zumellese Beppino Lorenzet
sta concludendo il lavoro insieme a Walter Bernardi

INDIETRO


(dal Corriere delle Alpi del 9 Ottobre 2003)

VILLA DI VILLA. Non nuovo ad opere a soggetto religioso, lo scultore zumellese Beppino Lorenzet ha avuto recentemente, dalla Diocesi di Vittorio Veneto, l'incarico di realizzare le porte della chiesa parrocchiale di Villa di Villa dedicata a San Nicolò Vescovo. Un lavoro impegnativo, sia per la fase progettuale che per quella esecutiva in corso di attuazione, che ha suggerito da subito a Lorenzet di chiedere la collaborazione di un altro valido professionista locale, Walter Bernardi, notissimo come pittore ma anche come mosaicista. I due operano assieme ormai da anni.
L'opera finita consisterà in due battenti di bronzo alti 4 metri per 1,76 di larghezza, e sarà sovrastata da una lunetta, alta 93 centimetri, riportante il simbolo unificante della Eucarestia e la scritta "Zelus domus tuae comedit me". Tema ricorrente della porta saranno sei immagini, tre per lato, che riportano ognuna la raffigurazione di un angelo. L'angelo a sua volta regge tra le mani la riproduzione in miniatura di una delle chiese sparse sul territorio della parrocchia e quindi quelle di Villa di Villa, Cordellon, Tiago, Praderadego, San Donato e Pianazzo. Uno stesso tema, quindi, ripetuto in esecuzioni ugnuna differente dall'altra; e quindi originali. Lo stile e il tratto sono estremamente moderni, anche se lo spunto deriva chiaramente dalla iconografia medioevale. Al di là della fase bozzettistica, ben superata, vale la pena sottolinare l'originalità con la quale sta procedendo il lavoro esecutivo, giunto quasi al termine. I due artisti, infatti, sono immersi nel lavoro in provincia di Vicenza, presso la fonderia Gi.Ti.Cum. di Sandrigo, là dove vengono realizzate le crete in maniera estemporanea, verificate, approvate e passate direttamente alla fusione con l'antico sistema a cera persa.
Il risultato finale sarà un tutt'uno di grande effetto, che ben si inserirà in quel vero gioiello misconosciuto della chiesa di Villa di Villa; chiesa che contiene, tra l'altro, forse la più vasta raccolta dell'opera pittorica religiosa del Cima, assieme a lavori dei Besarel, Frigimelica e Palma il giovane. Merita anche far cenno che l'idea e il finanziamento delle porte sono dovuti all'indimenticato don Ezio Dal Piva, nato a Villa di Villa, nel suo cinquantenario di sacerdozio; un impegno che è stato quindi portato avanti con entusiasmo dai successori don Antonio Botteon e dall'attuale parroco don Stefano Sitta.
L'inaugurazione delle porte è programmata entro la fine di quest'anno.