I 400 "INNAMORATI" DI CORDELLON
di Federico Citron

INDIETRO


(dall'AZIONE)

 

Molti nostri lettori si chiederanno dove sarà mai Cordellon. Ve lo spieghiamo subito. È un borgo della nostra diocesi "disperso" tra le montagne del Bellunese, a circa dieci minuti d'auto da Villa di Villa di Mel. Il posto offre delle viste mozzafiato, d'estate assicura aria fresca e frizzante, è indicato per gli escursionisti. Negli anni d'oro per numero di preti era parrocchia. L'ultimo suo pastore fu don Giacomo Da Rodda, dal 1963 parroco di Villanova di Prata. Per molti anni il borgo ha assistito impotente all'esodo e all'abbandono. Poi c'è stata un'inversione di tendenza, come per molti altri paesi della nostra montagna. Molti nativi di Cordellon hanno sentito il bisogno di ritornare alle origini, di "salvare" un pezzo della propria storia personale e collettiva, di darsi da fare per il simbolo del borgo: la chiesa. E così domenica 18 maggio in 400 si sono ritrovati negli ampi e ben tenuti spazi adiacenti alla chiesa per festeggiare i lavori di ristrutturazione della stessa. Ai nativi (e loro discendenti) di Cordellon si sono uniti quanti hanno terreni da queste parti. Con loro alcuni sacerdoti della forania Zumellese (don Antonio Botteon, parroco di Villa, don Bruno Daniel, don Egidio Lot) e il vecchio e mai dimenticato parroco don Giacomo Da Rodda. Che alle 11 ha celebrato, con un pizzico di nostalgia (e come dargli torto...), la Messa in una chiesa diversa da come l'aveva lasciata. Grazie ad un concorso di popolo, come si suol dire, l'edificio è stato risanato e ritinteggiato, sono stati sostituiti i vetri, la porta, il leggio, al posto delle trombe sono state messe le campane elettriche. Con l'occasione sono stati inaugurati i lavori, terminati qualche tempo fa, nell'ex canonica: ripasso del tetto e tinteggiatura interna. Restano da sistemare i servizi dopo di che la casa sarà agibile per gruppi fino a 25 persone. «Tra chiesa e canonica - raccont a don Antonio Botteon - abbiamo speso intorno ai 42 milioni. Si tratta soprattutto di materiale perché gran parte del lavoro è stato volontario».
Alla festa hanno preso parte anche due cori: Val Cavasia di Cavaso del Tomba e la Corale Zumellese.
Se si ritorna a parlare di Cordellon un po' di merito va dato a Claudio Scarton, che ha avuto il coraggio di aprire un agriturismo, che ha chiamato "Ai Gir", a due passi dalla chiesa.
La prossima festa popolare a Cordellon è prevista per Ferragosto. Noi vi consigliamo una visita a questo borgo, che per sua e nostra fortuna è rimasto lontano da capannoni, traffico, rumore.