LA PARROCCHIA DI S.MARIA ASSUNTA
in Marina di Castagneto
L'erezione della nuova parrocchia, recentissima in ordine di tempo, non dev'essere considerata un avvenimento improvviso poiché la zona in cui sorge non fu mai priva di cura pastorale e di luoghi addetti a chiesa. Risalendo alla costruzione del Forte di Castagneto voluto nel 1786 assieme a quello di Bibbona dal Granduca Pietro Leopoldo come difesa contro i pirati, vediamo che era stato concepito anche come punto di osservazione (oggi diremmo: di monitoraggio) per isolare sanitariamente la costa sia dai frequenti contagi che giungevano via mare sia dalle infezioni dovute ai corpi dissepolti dei naufraghi.
Nel forte, infatti, tuttora ben conservato, c'era una stanza destinata a cappella, accanto ad un'altra detta la stanza degli "affogati" o naufraghi rinvenuti morti sul litorale. Ad una trentina di metri sorgeva la 'contumacia' per ospitare in quarantena gli affetti da malattie contagiose. C'era un posto di cappellano molto ambito sia per lo stipendio che per la pensione che garantiva, e anche per la libertà che lasciava ai cappellani di dedicarsi ad attività redditizie come la cura dell'orto, la salatura delle sardine ecc.
Tra i vari cappellani castagnetani sono ricordati don Giuseppe Casabianca fino al 1833 , don Luigi Pasquinucci e don Giuliano Moretti. Caduto in disuso, assieme alla vecchia Osteria del Bambolo, l'oratorio di S.Maria in Achis, tutta la zona era rimasta priva di un luogo per l'assolvimento del precetto festivo.
Nel 1806 il conte Guido Alberto fece costruire a nord del Casone di Castagneto l'oratorio di S.Isidoro, mentre la cappella del forte era riservata ai militari di dogana e ai cavalleggeri.
Anche nella colonia Lodolo che ospitava i figli degli addetti alle società elettriche, veniva concesso uno dei saloni per la celebrazione della Messa. Caduto il Granducato nel 1859, il forte fu occupato dalla Guardia di Finanza e l'usanza della Messa festiva decadde.
Fu ripresa invece durante la guerra mondiale quando il Comune usava il forte come colonia estiva per i figli dei combattenti.
Ritornata la Guardia di Finanza, il luogo per la Messa fu spostato sul Poggetto sotto una tettoia che riparava solo l'altare.
Nel 1963 sorse accanto al Poggetto il campeggio Belmare che in breve tempo occupò tutta la zona. Così l'altare fu sfrattato e riparò dietro il
cinema su un terreno donato dal conte Gaddo e su cui fu innalzata una cappella prefabbricata. La prima Messa vi fu celebrata nel 1967. Padre Carlo Lano che dopo essere stato parroco di Castagneto e aver fatto una breve puntata in Brasile, era ritornato, visto il successo della chiesetta prefabbricata per l'enorme affluenza di fedeli nel periodo estivo, ottenne che la zona fosse eretta a parrocchia cosa che avvenne il 24 aprile 1968. Restava insoluto il problema della crescente insufficienza della chiesetta prefabbricata. Così grazie agli sforzi di Padre Carlo Lano e poi di padre Serra Gonario vide la luce su un terreno poco distante, donato ancora una volta dal conte Gaddo, la grande e moderna chiesa attuale.
Come si è detto per la parrocchia di S.Lorenzo in Castagneto e S.Bernardo Abate in Donoratico, anche questa chiesa parrocchiale fa parte dell'Unità Pastorale di Castagneto iniziata nel 1997 con i parroci in solido(secondo il Diritto Canonico), padre Oronzo Strella padre Andrea Zampieri e P.Corazzola Ferruccio.
Nel 1998 padre Giorgio Spadoni sostituì nella mansione padre Corazzola trasferito a Roma. Nell'ottobre del 1999, dopo il passaggio di padre Oronzo Stella a Sesto Fiorentino, le tre parrocchie dell'Unità Pastorale sono officiate dai due parroci padre Andrea Zampieri e padre Giorgio Spadoni e dal viceparroco Padre Sebastian Soy.