La nostra DIOCESI di COMO

 

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Il nuovo Vicario Generale e il nuovo assetto del Vicariato e della Curia.

 

Tassello dopo tassello si definisce il nuovo Consiglio Episcopale della diocesi di Como. Dopo l'annuncio, il 23 ottobre, della nomina a Vicario Generale di don Giuliano Zanotta, ecco i tre Vicari Episcopali indicati dal vescovo monsignor Diego Coletti e che subentreranno ai cinque fino ad oggi in carica:

- il Vicario Episcopale per la provincia di Sondrio e l'Alto Lago è don Battista Galli;
- il Vicario Episcopale per i territori delle province di Como, Lecco e Varese compresi nella diocesi di Como è don Italo Mazzoni (conserva la delega per la Pastorale Familiare);
- il Vicario Episcopale per la Cultura e il coordinamento dei vari Consigli diocesani è monsignor Angelo Riva (conserva il ruolo di insegnante di teologia morale in seminario e di assistente del gruppo Agesci Como 3°).

Vescovo, Vicario Generale e Vicari Episcopali lavoreranno insieme nella guida e nell'organizzazione della vita della diocesi.

 

LE COMPETENZE DEI VICARI

I due Vicari territoriali, come dice la stessa definizione, avranno un rapporto privilegiato con il "territorio", ovvero saranno un punto di riferimento per i parroci e le comunità parrocchiali. Cureranno in modo particolare i rapporti interpersonali (con i sacerdoti e con i fedeli), si occuperanno della vita delle parrocchie, delle collaborazioni interparrocchiali e dell'organizzazione pastorale delle Zone. Inoltre saranno chiamati a fornire indicazioni a Vescovo e Vicario generale al momento delle nomine o dei trasferimenti dei parroci.

Nuova, invece, la figura del Vicario per la Cultura, che prende le mosse anche da quanto affermato al termine del Convegno Ecclesiale di Verona. I credenti, infatti, sono sempre più soggetto presente e responsabile nella società civile, dove sono chiamati a portare, soprattutto sul piano del dialogo culturale e della promozione dei valori, la ricchezza della loro fede e delle loro idee. La Chiesa, poi, cammina con una costante attenzione a stimolare la partecipazione attiva di tutti, ciascuno secondo la sua competenza e la misura della sua fede. Il Vicario, quindi, collaborerà con il Vescovo e il Vicario Generale al coordinamento dell'attività dei Consigli di partecipazione (Consiglio Presbiterale; Consiglio Pastorale Diocesano; Collegio dei Consultori, Consiglio Diocesano di amministrazione, Assemblea dei Vicari Foranei; Consulta delle Aggregazioni Laicali...).

La nomina dei tre Vicari sarà effettiva a partire dal prossimo 1° dicembre: ci sarà un periodo di organizzazione necessario al passaggio delle consegne e al saluto delle comunità di provenienza.

Altre competenze e responsabilità, soprattutto a servizio di diverse categorie di persone (per es. il clero anziano e il clero giovane, i religiosi e le religiose, i diaconi permanenti, l'ordo virginum, ecc.) saranno affidate a un gruppo di Delegati Vescovili dei quali saranno presto resi noti i nomi.

Monsignor Diego Coletti esprime così il suo ringraziamento a chi lascia e a chi subentra: «una grande riconoscenza a tutti coloro che per quasi un anno mi hanno affiancato nel delicato lavoro di conoscenza e guida della diocesi, ricca di risorse e insieme articolata e complessa. A chi arriva auguro un buon cammino, che condivideremo insieme per il bene della nostra Chiesa».


CURRICULA VITAE


Don Battista Galli nasce a Livigno (So) il 30 maggio 1941 ed è ordinato sacerdote il 27 giugno 1965.

- Vicario ad Albosaggia (So) dal 1965 al 1969, è stato vicario a Berbenno (So) dal 1969 al 1971; è parroco di Monastero (So) dal 1971 al 1974.
- Dal 1974 al 1979 è assistente diocesano dell'Azione cattolica ragazzi; contemporaneamente (fino al 2000) è assistente del Centro Giovanile San Filippo di Como; è stato anche professore di religione presso il Liceo Scientifico "Paolo Giovio" di Como.
- Dal 1993 al 2002 è direttore della Caritas Diocesana.
- Nel 2002 è nominato arciprete di Canonica di Cuveglio (Va), dove resterà fino al 2006.
- Dalla primavera del 2006 è prevosto di Tirano San Martino (So).


Don Italo Mazzoni nasce a Menaggio (Co) l'11 maggio 1956 ed è ordinato sacerdote il 28 giugno 1980.

- Per undici anni, dal 1980 al 1991, è stato vicario della parrocchia di Como-Rebbio.
- Dal 1991 al 2004 è stato assistente diocesano dell'Azione cattolica; è stato anche professore di religione presso il Liceo Classico "Alessandro Volta" di Como.
- Dal 1994 al 2004 è stato delegato vescovile per la catechesi-scuola.
- Dal 2004 è parroco di Como-Prestino e delegato vescovile per la pastorale familiare.


Monsignor Angelo Riva nasce a Como il 10 giugno 1966 ed è ordinato sacerdote il 15 giugno 1991.

- È stato vicario a Como-Rebbio dal 1991 al 1992; alunno del Seminario Lombardo a Roma dal 1992 al 1994.
- Dal 1994 è insegnante di teologia morale presso il Seminario diocesano di cui è stato anche vice-rettore nel periodo 1994-2001.
- È stato collaboratore presso la parrocchia di Como-Prestino dal 2001 al 2004.
- Nel 2003 è nominato vicario episcopale per la pastorale e direttore del Centro Socio-Pastorale Card. Ferrari di Como.
- Dal 2004 è assistente Agesci del gruppo Como 3°.

 

UNA DOMANDA AI TRE VICARI


Abbiamo chiesto ai tre Vicari Episcopali come hanno reagito alla richiesta del Vescovo.


«È stata davvero una sorpresa - afferma don Battista Galli -. Lasciare Tirano dopo appena un anno e mezzo di ministero mi dispiace moltissimo. Il Vescovo, però, mi ha chiesto di affrontare questo nuovo impegno dopo una profonda e seria riflessione, per cui, come prete, non ho potuto che dire di sì».

«Il Vescovo Diego - risponde don Italo Mazzoni - mi ha chiesto tutto con un gran sorriso... Mi fido di lui. Domanda di aiutarlo a fare quello che anch'egli fa: spendersi per annunciare il Vangelo. Questo coincide con il mio ideale di vita, con la vocazione che il Signore mi ha dato. Non ho desiderio di fare altro, dovunque mi trovi. Confido nel lavorare insieme e nell'andare d'accordo.  La Diocesi è grande e chiede un cuore grande. Lavorerò in particolare sul territorio delle province di Como, Lecco e Varese. Sono disponibile a servire con buona volontà e a costruire cose nuove. Sì, la novità mi piace molto, quando ha il sapore del Vangelo. E il vangelo è sempre avanti parecchio, rispetto alle nostre conquiste. Sento un forte legame con la mia comunità di Prestino che lascerò presto. La porto nel cuore. L'esperienza fatta qui mi sarà di grande aiuto. È un legame che resterà, perché a Prestino non ho solo parrocchiani, ho autentici amici e amiche».


«La prima reazione - osserva monsignor Angelo Riva - è stata una domanda! Ovvero ho chiesto al Vescovo se ci avesse pensato, se ci avesse pregato e, soprattutto, se si fosse consultato... Quando mi ha risposto che aveva fatto tutto questo, oggettivamente non avevo motivi per dire di no. Quindi ho dato la mia disponibilità a questo nuovo servizio, per vivere fino in fondo l'obbedienza alla Chiesa».

 

Don Giuliano Zanotta è nominato Vicario generale della Diocesi.

 

Il nuovo Vicario Generale è don GIULIANO ZANOTTA, nato a Lenno il 10 febbraio 1958. Dal 1996 è arciprete di Bellagio (Co). Il Vicario generale è scelto liberamente dal Vescovo; nel nostro caso, ha compiuto questa scelta dopo una larga consultazione che ha raccolto il parere di varie centinaia di laici, religiosi e suore, presbiteri, diaconi e consacrati; non si è trattato di una elezione ma di pareri motivati (e firmati!) espressi direttamente e riservatamente al vescovo stesso, sulle caratteristiche desiderabili del Vicario e sui nomi dei possibili candidati; il Vescovo ha preso atto con attenzione di questa notevole e utile massa di consigli, ha chiesto ancora parere a singole persone e ha infine deciso e ottenuto dal sacerdote designato l'accettazione dell'incarico.

 

 

Diego Coletti
 Vescovo di Como

 

Nato a Milano il 25 settembre 1941. Entrato in seminario nell’autunno del 1960 a Milano, dopo gli studi classici, frequentati al liceo Parini, viene ordinato presbitero della diocesi di Milano il 26 giugno 1965.

Nello stesso anno consegue la licenza in teologia a Milano e dal 1965 al 1968 è studente del Seminario lombardo presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Dal 1968 al 1977 è docente nel biennio teologico del seminario arcivescovile di Saronno. Nel 1972 ottiene il dottorato in filosofia alla Gregoriana, con una tesi su "La Psicologia dinamica di Hans Thome". Un autore di non facile lettura, interessato all’esame dei problemi dei ragazzi e adolescenti del dopoguerra, dai cui casi cerca di trarre l’analisi dei processi dinamici che tendono a strutturare la personalità. Dal 1977 al 1983 è rettore del seminario teologico di Venegono Inferiore, il seminario dove si formano i giovani preti della diocesi di Milano. Dal 1972 al 1983 mons. Coletti è anche rettore della comunità di teologia nei seminari milanesi e verbalista della Conferenza episcopale Lombarda.

Il 1983 lo vede in preghiera all’abbazia di S. Girolamo in Roma, un anno sabbatico per verificare un’eventuale vocazione monastica; dopodiché viene nominato assistente di studio del card. Carlo Maria Martini per la preparazione del convegno di Loreto.
Nell’anno 1984-85 è parroco della comunità di Pino Lago Maggiore (VA), nella diocesi di Milano, e assistente diocesano dell’AGESCI, e dal 1985 al 1989 assistente diocesano e regionale (Lombardia) dell’Azione Cattolica, nonché segretario del consiglio presbiterale diocesano.
Dal 1989 al 2000 è rettore del Pontificio seminario lombardo in Roma, mentre dal 1991 svolge il compito di consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata, nella sezione degli istituti secolari. Negli anni 1996-2000 è presidente dell’ARCER (Associazione dei rettori dei collegi ecclesiastici di Roma) e dal 1997 è assistente nazionale dell’AGESCI.

Il 9 dicembre 2000 viene nominato vescovo di Livorno. Consacrato nel Duomo di Milano il 13 gennaio 2001 dal card. Carlo Maria Martini, prende possesso della diocesi il 4 febbraio 2001.

Come si evince dal suo curriculum vitae, quella di mons. Coletti è una missione pastorale all’insegna dell’educazione dei giovani, della preparazione dei laici e della formazione di nuovi preti.

A questo proposito la Conferenza episcopale toscana lo ha nominato vescovo delegato per i seminari e le vocazioni, nonché delegato per la Facoltà teologica dell’Italia centrale e nel settembre 2001 il Consiglio permanente della CEI lo ha eletto membro della Commissione episcopale per il laicato e delegato dei vescovi italiani al X Simposio dei vescovi europei dal tema “Giovani d’Europa nel cambiamento. Laboratorio della fede”.

Numerose sono le pubblicazioni sui temi della formazione dei presbiteri: “Il dono di essere preti”, “Vivere da preti”, ed articoli su riviste specializzate.

Le altre pubblicazioni sono: "Le catene della speranza: riflessioni sulle lettere di Paolo dalla prigionia", e "Guida alla meditazione", scritto insieme a Peter Henrici e a Peter Wild e ripubblicato nel 2001 in quattro volumi con i titoli: "La scoperta della quiete"; "La scoperta dell’amore"; "La scoperta di Dio"; "La scoperta di Gesù".

Nel luglio del 2001 mons. Coletti ha scritto la sua prima lettera alla comunità diocesana, dal titolo "Nel segno dell’amore più Grande. Una proposta di riflessione sul tema della comunità cristiana, alla luce del capitolo XII della lettera di S. Paolo ai Romani".

Un tema, quello della comunione, che riprende anche il motto scelto dal vescovo di Livorno per il suo episcopato: "Consummati in unum". Una scelta dettata dalla convinzione che una delle prime preoccupazioni di un vescovo debba essere quella di favorire e consolidare il rispetto vicendevole, la comunione fraterna, l’amore reciproco e la collaborazione tra tutti i discepoli di Gesù.
Esattamente un anno dopo, nel luglio 2002 esce la seconda lettera pastorale alla diocesi di Livorno. Si intitola "Andiamo alla Messa": un tema, quello eucaristico, in sintonia con il documento pontificio Novo millennio ineunte. Si tratta di una “riflessione” che il Vescovo intende condividere con la comunità su uno dei momenti principali della vita cristiana. In particolare monsignor Coletti evidenzia "sette buone ragioni per andare a Messa", valide per tutto l'arco dell'anno e inconfutabili, che una volta comprese non possono più essere dimenticate: "il discepolo che conosce la volontà del suo maestro non ha più scuse: deve rispondere".

Alla fine del 2002 la chiesa livornese vara il progetto pastorale triennale intitolato "Una casa sulla roccia", progetto che l’accompagnerà fino al 2005 e che sarà incentrato sulla famiglia, accompagnato da nove schede di riflessione, chiamate Lo scandaglio della fede. Il 2003 vede monsignor Coletti impegnarsi in un nuovo incarico, viene infatti nominato responsabile del Coordinamento Mariano Regionale. Ad ottobre 2003 inizia la sua prima visita pastorale alla diocesi. Incontrerà le parrocchie del territorio e le realtà che le circondano, in lungo itinerario che terminerà a primavera del 2006.

Il 13 dicembre 2004 viene nominato da Giovanni Paolo II Consultore della Congregazione per l'Educazione Cattolica fino al 2009.
Nel maggio del 2005, nell'ambito dell'assemblea della CEI, monsignor Coletti è stato eletto presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università e quindi entra a far parte del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana.

Il 2 dicembre 2006 viene nominato Vescovo di Como.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AI CRISTIANI DELLA DIOCESI DI COMO                                                   Livorno 2 dicembre 2006

 

VENGO PER SERVIRE LA VERITÀ E LA COMUNIONE

 

Care sorelle e cari fratelli in Cristo,

grazia e pace a voi da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.

 

Da pochi momenti è stata resa pubblica la scelta del santo Padre che mi invia a voi per il servizio del Vangelo e la cura della comunione ecclesiale, come vostro Vescovo.

Un saluto speciale riservo al vescovo Alessandro, al quale esprimo affetto e prometto un particolare ricordo nella preghiera. Ai presbiteri, diaconi e seminaristi, primi collaboratori della fatica apostolica, l’augurio di guardare al nostro cammino futuro con speranza e generoso impegno. 

Potete immaginare la varietà e l’intensità dei sentimenti e dei pensieri che si agitano dentro di me in queste ore. Mi è venuta in mente più volte un’espressione della lettera di san Paolo ai Romani che mi sembra esprimere in verità qualcosa di quello che provo per voi. Scrive l’Apostolo: “Ho un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati, o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io”.

Mi sembra importante pensare così alla vita di chi è chiamato a servire “come gli Apostoli”: siamo posti a servizio della verità e della bellezza del Vangelo, e per questo siamo impegnati a condividere con tutti la gioia del nostro incontro con il Signore. Come ci ha ricordato il Papa nella sua Enciclica: “… all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”. Il mio lavoro per voi e con voi non può avere altro scopo se non quello di propiziare e sviluppare questo incontro. Il mondo ne ha bisogno più di ogni altro bene. Anche se non sempre è cosciente di questo bisogno. Sta a noi servire questa verità con coraggio, con dolcezza e rispetto, per riaccendere nel cuore di tanti nostri contemporanei una speranza che non delude.

Dalla verità del Vangelo e dalla grazia di Dio nasce la Chiesa: una nuova comunione di donne e uomini, radunati dallo Spirito del Risorto, perché il mondo creda. Sei anni fa scelsi come motto del mio servizio episcopale le parole del Vangelo di Giovanni “consummati in unum”, per indicare con queste parole “… che siano perfetti nell’unità” la cura suprema che tutti dobbiamo avere per la comunione fraterna e la testimonianza di carità che in essa si esprime.

Nei giorni che ci separano dal nostro incontro mi piacerebbe che meditassimo a lungo tutto il capitolo diciassette del vangelo di Giovanni. La grande preghiera di Gesù al Padre, che per certi aspetti è a lui riservata e per altri può essere fatta propria da ogni battezzato, suscita nel cuore di un successore degli apostoli risonanze specifiche e profonde. Aiutatemi a renderla vera con voi e per voi. Infatti tutti sapranno che siamo discepoli di Gesù dall’amore che avremo gli uni per gli altri. Ritengo che questa sia sollecitudine primaria del Vescovo e premessa indispensabile per dare il sapore cristiano, il vero sale della terra, a tutte le altre mansioni e ministeri che il Signore mi concederà di svolgere per voi.

Tornando alla lettera di Paolo ai Romani, trovo scritto: “Chiedo sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio mi si apra una strada per venire fino a voi”. La strada che l’obbedienza al santo Padre mi ha aperto verso di voi non è fatta di pietre o di asfalto. È la strada del cuore. È la strada della condivisione di verità e di misericordia, di giustizia e di pace, sulla quale lo Spirito di Gesù ci farà camminare, per condurci insieme verso l’abbraccio del Padre.

                                                                                                                                                                    

Il vostro Vescovo      + Diego