L'abbazia di Rosazzo
N 46° 00.55 - E 013°
25.25
ABBAZIA di S.Pietro apostolo
Piazza dell'Abbazia
33044 Manzano UD
E-mail: badiarosacis@libero.it
Rettore: Leonardo Dino Pezzetta, nominato delegato Arcivescovo per l'Abbazia di Rosazzo il 19 Marzo 1995. NB: L'abbazia non fa parrocchia, ma e' un'ente a se' stante, che dipende direttamente dall'Arcivescovo, abate di Rosazzo. Rientra come territorio nella parrocchia di Oleis.
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Il chiostro dell'Abbazia, com'era e com'è. |
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ABBAZIA DI SAN PIETRO APOSTOLO
Località Rosazzo di
Manzano - Udine - Italia

CHIESA ABBAZIALE
I DIPINTI NEL PRESBITERIO
autore: Francesco Torbido
scuola veneta del Giorgione, anno 1535
(a cura di sr Luigia Cuffolo)
La chiamata di Pietro - sulla parete sinistra
Passando lungo il mare di Galilea, Gesù vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: "Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini". E subito, lasciate le reti, lo seguirono (Mc 1,16-18; Mt 4,18-22; Lc 5,1-11; Gv 21).
Il giorno dopo Giovanni (Battista) stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l’Agnello di Dio!". E i due discepoli, sentendoli parlare così, seguirono Gesù. ...
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, Fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia (che vuol dire il Cristo)" e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietra)" (Gv 1,35-37.40-42),
Abbiamo due versioni della chiamata di Pietro: quella dei vangeli sinottici che narrano la chiamata di Simone e del fratello Andrea, avvenuta in riva al lago, per evidenziare la missione a loro riservata: "Vi farò pescatori di uomini"; e la versione dell’evangelista Giovanni che riporta particolari legati alla sua esperienza. Insieme ad Andrea faceva parte dei gruppo dei discepoli del Battista che li presentò a Gesù: un incontro decisivo per la loro vita. Andrea passò entusiasticamente la notizia dell’incontro al fratello Simone: "Abbiamo trovato il Messia". Gesù - ricorda Giovanni - affida a Simone un nome nuovo per indicare la sua missione futura: "Cefa, che significa ‘pietra’. Egli sarà la roccia su cui Gesù costruirà la Chiesa, cioè la comunità di quanti crederanno in Lui.La trasfigurazione sul monte (Mt 17,1-8) - in fondo all’abside
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia. che conversavano con lui.
Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: "Signore, è bello per noi stare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, une per Mosè e una per Elia". Egli stava ancora parlando quando una nube luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo". All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.
Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, dusse: "Alzatevi e non temete". Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. (Mt 17,1-8)La pesca miracolosa (Lc 5,1-11) - sulla parete destra
Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genezaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone; "Prendi il largo e calate le reti per la pesca". Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti". E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte due le barche al punto che quasi affondavano. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontanati da me che sono peccatore". Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini". Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.In alto vediamo rappresentati i simboli dei quattro evangelisti:
L’uomo per Matteo
il leone per Marco
il bue per Luca
l’aquila per GiovanniDi queste quattro figure si parla nel libro dellApocalisse al capitolo 4, vv 6-9: "Davanti al trono di Dio vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni di occhi davati e di dietro. Il primo essere vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l’aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l’aspetto d’uomo, il quarto vivente era simile a un’aquila mentre vola. I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali..."
Sant’Ireneo (II sec.) e in particolare san Girolamo (IV sec.) hanno voluto accostare questi quattro esseri viventi ai quattro evangelisti, basandosi sul contenuto dell’inizio di ciascun vangelo. Così hanno assegnato a Matteo l’uomo alato perchè inizia il suo racconto con la genealogia umana di Gesù; a Marco il leone perchè subito dopo l’introduzione ci presenta Gesù condotto nel deserto tra le fiere: a Luca il vitello alato, l’animale usato nei sacrifici dell’antica legge; il suo vangelo inizia infatti con l’annuncio della nascita di Giovanni Battista, annuncio che avviene nel tempio durante un sacrificio; a Giovanni viene assegnata l’aquila, per il suo discorso "alto" (come alta vola l’aquila) su Cristo, Verbo del Padre. "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio...".
Questi simboli dal tempo dei Padri sono patrimonio della cristianità e li troviamo in quasi tutte le chiese. In genere ornano l’ambone o l’altare o altro punto del presbiterio da dove viene annunciato il Vangelo.
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