La Madonna
della Provvidenza
La Festa Sin dalle
origini della comunità di Macchia, la popolazione aveva eletto come patrona
del paese, la Madre di Dio, sotto il titolo di Madonna della Provvidenza,
che già allora si festeggiava con simulacro e processione l'ultima domenica
di ottobre. Questa data era stata scelta affinché i festeggiamenti non
coincidessero con il ciclo di festività che si solevano tenere nel mese di
agosto negli altri paesi vicini. Nella preparazione delle onoranze a Maria
SS. della Provvidenza, un ruolo di primissimo piano svolgeva la
Confraternita, impegnata ad organizzare con le offerte dei devoti e le
contribuzioni dei confratelli una cerimonia religiosa degna della Madre
Celeste. All'interno della chiesa vistosamente illuminata con ceri di ogni
dimensione, l'atmosfera si caricava di soprannaturale, invitando alla
meditazione e alla preghiera. Oggi la data della festa non è cambiata e
anche se i festeggiamenti in onore di S. Vito sono certamente più solenni e
più lunghi, la festa della Madonna della Provvidenza occupa sempre un posto
importantissimo nelle celebrazioni della parrocchia di Macchia. Come nei
tempi passati, la statua della Madonna fa il giro di quasi tutte le vie di
Macchia, la Confraternita non esiste più da moltissimo tempo, quindi la
commissione della festa di S. Vito si impegna ogni anno per i festeggiamenti
in onore della Vergine.
Il simulacro della Madonna della Provvidenza La statua della Madonna della Provvidenza è di ottima fattura (probabilmente ottocentesca). E' esposta al culto dei fedeli e si conserva nella cappella propria costruita in occasione dei lavori di ristrutturazione della chiesa. Il suo stato di conservazione è eccellente. Misura metri 1,63 circa. La pia Madre sorregge nel braccio sinistro il Bambino dalle delicate fattezze. Le spighe di frumento e i grappoli d'uva in argento (simboli terreni della provvidenza) sono stati eseguiti dalla ditta Cipolla di Genova e offerti dal sacrista Sebastiano Bonaccorso a ricordo dell'ultima consacrazione della Chiesa (1970). Pare che la statua sia stata ricavata da un ceppo d'ulivo. La preghiera incisa nella lapide venne dettata dal Rev. Don Mario Rossi del Seminario Arcivescovile di Genova, per interessamento del Sig. Sebastiano Bonaccorso: |
ALLA MADRE
SANTA DELLA DIVINA PROVVIDENZA
COLLA FEDE E LA PIETÀ DEGLI AVI
CHE LE HANNO INNALZATO QUESTO TEMPIO DI GLORIA
ASCOLTACI
BENIGNA E PIETOSA
O MADRE DI DIO E MADRE NOSTRA
SOCCORRI PROVVIDA AI NOSTRI BISOGNI
CONSOLA I NOSTRI DOLORI
SALVACI DAI SOVRASTANTI PERICOLI
SII SEMPRE LA NOSTRA AVVOCATA
TU CHE SEI LA VITA LA DOLCEZZA
LA SPERANZA NOSTRA COSÌ SIA