Leggo che tra
la sua venuta nella carne umana e quella alla fine del mondo, Gesù non prende
le distanze da noi, non sta ad aspettare che passi il cadavere sotto il ponte
ma, in modo spirituale, viene in me e per me.
E' proprio a livello
spirituale che decido di prendere le distanze da questo o quello e poi attuo
tale proposito.
E' a livello spirituale
che avverto quella prossimità che non passa attraverso i sensi, ma non perciò
è meno vera e profonda.
E' proprio unendomi
al coro che da secoli e secoli invoca "vieni Signore Gesù" che le distanze
diminuiscono, l'amicizia e la familiarità con Lui non è più solo nome ma intreccio
vero.
Anche in me di
Natale in Natale, Lui, la Parola, prende carne e le distanze sono accorciate
al punto che Lui è presente.
Non è, come per
i miti antichi, presenza già adulta e potente, Lui è presenza umile e debole
di ogni bimbo che invoca possibilità di crescita.
Non mi posso avvicinare
né accogliere Lui bambino se non accetto la sua fragilità che indica il cammino.
Gli Angeli dicono
ai Pastori: "Andate a Betlemme, ecco per voi un segno: un bambino e sua Madre".
Anch'io mi muovo
di fronte a Te che vuoi accorciare le distanze ti voglio presente per comprendere
la mia origine, scoprire il mio volto, ritrovare la tua attesa.
A mia volta mi
prenderò cura dell'altro riscoprendo ogni giorno il senso del vivere nella
luce del Tuo volto.
Sono amato da
Te, tanti mi sono vicino, nonostante la mia conclamata solitudine.
Donami di essere
un piccolo segno del tuo amore, Tu che non sei mai stanco di cercarmi per
promuovere la mia vita.
don Piergiorgio
da Camminiamo insieme
n.17 Anno 27 del 20 dicembre 2009
Preghiera di
Natale
Vieni Signore
Gesù a stare con noi:
in ogni sera
nell'affetto che ci riunisce, al risveglio del mattino, negli ambienti che
frequentiamo,
così da rendere
sempre più vera e generosa la nostra vita che ti riaccoglie non solo a Natale
ma in ogni momento. Amen.