di Marcello D'Orta
BUON ANNO SCUOLA
da Camminiamo Insieme - anno 22, n.5 del 3/10/2004

"Grandi speranze" titolo di un libro di Charles Dickens.
Venditore: Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari, nuovi. Bisognino,
signore, almanacchi?
Passeggere: Almanacchi per l'anno nuovo? Venditore: Si signore.
Passeggere : Credete che sarà felice quest'anno nuovo? Venditore: Oh illustrissimo
sì, certo. Passeggere: Come quest'anno passato? Venditore: Più più assai.
Passeggere: Come quello di là? Venditore: Più più, illustrissimo.
Queste le battute iniziali del celebre "Dialogo di un venditore
d'almanacchi e di un passeggere" di Giacomo Leopardi. In esso il passeggere
(in cui si nasconde lo stesso Poeta) induce- con una semplice e spietata analisi
dell'esistenza umana - il povero ignorante venditore a rendersi conto dell'amara
verità. Alla prima domanda, se l'anno a venire sarà felice, questi risponde
senza esitazione di "sì", ma alla fine del dialogo (tutto venato di dolente
ironia), alla rinnovata domanda del passeggere, la risposta sarà un laconico
"speriamo", che cancellerà di fatto la precedente certezza.
Ogni inizio d'anno scolastico mi ricordo di questo dialogo.
Il passeggere potrei essere io, o qualsiasi genitore con figli a scuola, e
il venditore chi ha in mano le sorti della scuola (il provveditore - oggi
generai manager - il direttore - oggi dirigente scolastico - il ministro della
Pubblica Istruzione). Ogni inizio d'anno, lo speranzoso (non ancora del tutto
disilluso) passeggere domanda al venditore se crede che inizierà bene il nuovo
anno scolastico, e il venditore risponde sì, ma alla chiusura dell'anno finirà
per ricredersi. Quest'anno c'è una novità, la Riforma Moratti, intorno alla
quale mi sono espresso favorevolmente. Tuttavia in giro spira aria di ostilità
verso questa riforma, e certi segnali non inducono all'ottimismo (tanto per
cominciare - anzi, per non cominciare - nessun istituto del capoluogo lombardo
ha applicato i punti chiave della riforma. Che esordio incoraggiante!). Per
questo preparatevi ad una sfilza di auguri scaramantici. Auguro buon anno
scolastico al Crocifisso. Un tale di nome Adel Smith lo considera solo un
"cadaverine in miniatura appeso a due legnetti" , e fa di tutto (lo farà anche
quest'anno. vedrete) per rimuoverlo dalle nostre aule scolastiche. Per larga
parte degli italiani quel "cadaverino" è il Figlio di Dio, e anche chi non
la pensa così, ne riconosce il valore simbolico di amore e speranza. Perciò,
buon anno scolastico a Tè, Gesù, continua a proteggere (dall'alto della cattedra)
alunni e insegnanti. Auguro buon anno scolastico agli studenti italiani e
stranieri. Oggi il compagno di banco è albanese, marocchino, cinese, ucraino.
Insomma, se ne vedono di tutti i colori. La scuola può essere un formidabile
canale di integrazione, bisogna puntare al trasferimento di informazioni ed
esperienze, per l'arricchimento di tutti. Ma niente classi islamiche (Milano)
o tunisine (Mazara): non è così che si favorisce il dialogo tra i popoli,
10 scambio delle culture. Perciò non auguro niente di buono a Bassolino, che
ha dato facoltà a presidi e direttori didattici di decidere la chiusura delle
scuole campane in occasione di festività come il Capodanno cinese, la Pasqua
ebraica e il Ramadam. Auguro buon anno scolastico ai genitori degli studenti,
che dovranno metter mano al portafoglio per acquistare libri, diari, zaini,
grembiuli, cancelleria varia. Il corredo scolastico aumenta del 10%, il "caroscuola"
si aggira mediamente sui 600 euro ad alunno. E' forse anche per questo che
la scuola promuove tutti (circa il 98%): per non buscarle da mamma e papa.
Auguro buon anno scolastico agli edifici scolastici. Uno su due è senza certificazione
di agibilità. Sgarruppato è 11 termine che meglio si addice ai nostri istituti.
E indovinate chi sta peggio di tutti? Il Sud, modestamente! Auguro buon anno
scolastico alla merendina. E' gradita al 99% dei bambini, ed è premiata dai
nutrizionisti, che la considerano "un vero pasto". Non la pensano così in
Francia, dove è stata proibita dal ministro dell'istruzione Darcos, allo scopo
di combattere l'obesità infantile. Non so oltralpe, ma da noi un bambino non
può stare fino alle 13 senza mangiare qualcosa: il vero problema è un cattivo
stile di vita e sedentarietà. Auguro tante altre cose (belle) alla scuola,
quella pubblica e quella privata, ma su tutte di non dimenticare mai che il
suo scopo precipuo non è tanto di far apprendere, mediante un insegnamento
metodico, le varie discipline, quanto di perseguire finalità educative. Voglia
il Cielo (almeno) quest'anno, abbia ragione il venditore e non il passeggere!