L'INGANNO
DEL TEPORE
da Camminiamo Insieme
- anno 30, n.09 del 28/10/2012
L'INGANNO
DEL TEPORE A ottobre inoltrato il clima rimane ancora tiepido. L'incubo
dei costi del riscaldamento ci fa sperare in giorni ancora buoni. Il mercato
brulica di stranieri che normalmente non io frequentano in questa stagione.
Non solo ragazzi ma anche adulti tentano di conservare la tintarella. Le
piogge dirotte hanno ridato un livello accettabile al lago. Il verde dei
boschi non assume le tinte forti dell'autunno. Un'estate che si prolunga
è un fatto piacevole. Prima o poi si faran no sentire i cali di tempe ratura.
Il vento tornerà a spazzare il lago. Mi piace questa Luino che - si raggomitola
e racconta il saluto frettoloso per cor rerea rifugiarsi in casa.oro terre,
sfogliano album di foto, leggono un fotogramma dopo l'altro, compiaciuti
dei volti distesi in una cornice ricca di suggestioni. E tempo di riappropriarci
della città con i suoi lati belli e con quelli problematici. Economia e
finanza occupano da anni i primi posti nei telegiornali. Non siamo solo
questa realtà. La famiglia chiede nuova e vigorosa partecipazione e crescita
tra i suoi membri. La scuola, superato il rischio parcheggio, può formare
volto e spessore ai cittadini, piccoli oggi, ma domani decisivi. Incrociare
il lavoro buono per cui si è studiato è desiderio e angoscia di tanti giovani.
La frustrazione che deriva dal lavoro o dalla pensione di adulti ed anziani,
può essere esorcizzata dall'adattarsi ad occupazioni con minore retribuzione
e la gioia di una nuova capacità manuale o intellettuale. Accontentarsi
dei tepore che si prolunga in questo ottobre è sentirsi protetti, ma solo
per un momento. Il Papa, introducendo l'Anno della Fede, ha sollecitato
ogni cristiano ad uscire dai torpore, a non lasciarsi sedurre dal "tiepido".
Forte è il richiamo dei libro dell'Apocalisse verso quella comunità cristiana
segnata della tiepidezza: "proprio perché non sei né caldo né freddo, ma
tiepido, ti vomiterò". Anche nel clima più rigido, a fronte di chi vuoi
farci credere che la vita è salva per i conti a posto e dimentica che l'uomo
anela ad una salvezza piena e globale, rispondiamo con quel fuoco nell'animo
che lo Spirito di Dio può mantenere vivo. Vogliamo trovare spazio e tempo
per la genialità, per la grandezza d'animo, per la gratuità del gesto che
inaugura condivisione, per la misericordia che prende sulle spalle chi è
debole, per tutto ciò che edifica e rende più dignitosa l'esistenza ed orienta
le nuove generazioni verso la vita buona.
don Piergiorgio