PERCHE' LO FAI?

da Camminiamo Insieme - anno 30, n.05 del 30/09/2012

 

 

Mentre percorro i viali del nostro cimitero, dopo tanti anni che lo frequento per una meditazione e preghiera personale, mi sorprende una domanda: perché lo fai? Sto davanti alla Madonna del Carmine per una breve sosta, mi arriva il desiderio di pregare con il Rosario: perché lo fai? Passo davanti alla Parrocchiale, lo stesso interrogativo si afferma dentro di me quando mi fermo in silenzio. La risposta arriva puntuale al termine della sosta. È ancora per me il dono di Gesù risorto ai suoi smarriti amici: "Pace a voi". Il ritmo giornaliero è spietato per tutti, e lo è anche per me: "e fu sera e fu matti no, un altro giorno". Sommare giorni, mesi e anni può essere fonte di soddisfazione o delusione. La soddisfazione per i risultati ottenuti in un campo è oscurata in altri ambiti da incongruenze, compromessi, pregiudizi. Queste pause o soste per me sono salutari. I Non chiedo né per me né per altri. Sto lì con le preoccupazioni, attese, ansie, delusioni, stan chezze... Mi accorgo che questa mia vita è una sola, con un tempo limitato, con presenze e assenze di persone, con responsabilità importanti... E' la mia storia che ha bisogno di stare non solo a riprendere il respiro, ma a riconoscere Lui, mio Creatore, Padre, Salvatore e Presenza viva. Non sto a guardarlo come il Padrone al quale, io amministratore, devo rendere conto. Lo cerco per non stare come centro carico di onnipresenza e onniscienza. Potere, essere e avere sono l'eterna tentazione che l'umanità è chiamata a superare. Gesù l'ha vissuta nel deserto, e lì ha ritrovato le coordinate per il suo quotidiano tra la gente. Il "fai da te" è l'eterno inganno, è l'eterna provocazione che mi fa girare come una trottola, per poi giacere stanco. Unico risultato avere attirato l'attenzione di qualcuno come l'attore che compare sulla scena e poi esce tra indifferenza o applausi. Comunque ho finito. Il Papa ci propone di vivere l'Anno della fede. Per vivere la fede occorre la domanda su tante nostre azioni: perché lo faccio? Sorgerà il bisogno di riconsiderare le motivazioni. Sono appunto quelle ragioni che per noi sono evidenti, ma altri, familiari o estranei, non condividono. Arrivano così questioni, discussioni che esasperano e riconfermano nelle proprie posizioni. La fede in Dio e la fiducia negli altri hanno bisogno di quel tempo necessario per smaltire i rischi di onnipotenza, onniscienza e onnipresenza. Ricollocare la vita nelle mani del Padre: "nelle Tue mani consegno 11 mio spirito". Come il ladro in croce ho bisogno che Tu, o Cristo, Ti ricordi di me. Il grande Maestro interiore che è lo Spirito Santo sciolga in me ogni durezza, aridità, indifferenza e gelo con il Suo calore, luce e forza.

don Piergiorgio

 


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