AVANTI,
CAMMINA
da Camminiamo Insieme
- anno 30, n.04 del 23/09/2012
Si vive
sulla difensiva. A furia di "non fidatevi" di chi con qualsiasi motivo vuole
entrare in casa; "fate attenzione" a non estrarre il portafoglio per via;
"non firmate"; "non ascoltate"; "state lontano"... Da questi allarmi non
sono coinvolti solo bambini e anziani, ma tutti. Truffa, inganno, pubblicità,
facilitazioni, sconti sono lo specchio per le allodole. La parola data,
l'impegno preso, la scrittura privata.., lasciano il tempo che trovano.
La crisi delle istituzioni, i tagli in ogni senso, le tassazioni, il tesoretto
che si assottiglia, le previdenze spesso vanificate, l'incertezza del futuro,
la disonestà di approfittatori o privilegiati non incoraggiano, anzi de-
primono. E pesante continuare nell'elenco di mali. Non c'è speranza per
il futuro? La speranza viaggia a braccetto con la fede. Il Papa propone
dall'ottobre 2012 al 2013 l'Anno della Fede. Ha ben pre sente il clima di
sfiducia che si è inau gurato. E un tunnel da cui uscire. Ci guidi la fede
come iniziale timida e pic cola luce che a poco a poco si afferma. Rimango
sconvolto di fronte alla disperazione che in un modo o nell'altro prende
sempre maggior spessore nell'esistenza di molti. Quando due persone si sposano
si scambiano le fedi. Sono il segno di un patto per la vita. Mettono in
conto gioie e dolori, salute e malattie: insomma prove da affrontare insieme.
L'anello nuziale si chiama anche "fede" (cioè patto), sta sempre al dito
a ricordare questo patto. Il cristiano non porta particolari segni esteriori
che dicono la sua fede. Sa però che, se non tiene chiusa la porta della
sua vita, come dice Sant'Ambrogio, la luce della fede arriva. E dono da
accogliere. Un artigiano si lamenta della scarsità di lavoro e punzecchia:
"non c'è Gesù che con un segno di croce possa donano". Vorrei rispondergli.
Dargli del lavoro da compiere. Gli metto una mano sulla spalla e lo guardo
negli occhi. Gesù, con i disperati del suo tempo, ha fatto proprio così.
Si è avvicinato, ha capito il dramma, ha posto un segno ed ha atteso la
risposta: "ci vedo, ascolto, cammino" La prossimità infonde fiducia. La
fede, come il matrimonio, ha bisogno di un patto tra me e il Signore Gesù,
vivo e presente tra noi. Dovremmo tutti ricordare il poeta Clemente Rebora,
che cambia vita quando "la Parola (Gesù) zittì chiacchiere nostre". Carlo
Maria Martini si placa di fronte al pensiero della morte, quando intuisce
che quello sarà il momento della vera fede. Come per Gesù sulla croce: "Padre,
nelle tue mani affido il mio spirito". Un piccolo tesoretto è la Lettera
Pastorale del nostro Arcivescovo. Prendiamola e leggiamola da soli, e poi
insieme, in famiglia, in Parrocchia, con gli amici. Iniziamo con la certezza,
ancora di Martini, che sulla sua tomba volle queste parole del Salmo: Lampada
ai miei passi è la tua Parola. Luce sul mio cammino.
don Piergiorgio