TOT CAPITA
TOT SENTENTIAE
da Camminiamo Insieme
- anno 30, n.02 del 09/09/2012
Sentenziavano
in questi termini gli antichi romani a fronte delle disparità di pareri.
In un'epoca in cui le emozioni conoscono un forte impatto, è evidente che
la disparità è determinata dall'intensità con cui un fatto ci porta a reagire.
Se tutto corre in modo tranquillo quando si tratta di scegliere i gusti
preferiti per un gelato, la faccenda si complica anche solo per la tinteggiatura
di un locale. Già per la scelta di un abito uno non tiene conto solo del
suo intuito, sistematicamente è condizionato dalla moda. Sono in vacanza,
decido per delle saponette originali per un regalo. Subito la voce estranea
insinua che non è delicato perché è un invito a lavarsi. Mi piacciono quelle
saponette, ignoro la voce e il regalo è fatto. Dalla banalità di queste
esemplificazioni, mi terrorizza prendere il volo per valori più alti. La
Babele delle lingue si è scatenata a proposito di famiglia, matrimoni, nascita
e morte, lavoro ed economia, finanza e spred, rigore e crescita, pedagogia
e filo- sofia, arte e letteratura, Vaticano e uomini di Chiesa. Attingiamo
pareri, idee, risolu zioni ora da questa fonte ora da un'altra. -' Occorre
avere attenzione non solo nel parlare, ma anche nel prendere decisioni che
possono scontentare. Il risultato: l'in- dividualismo la fa da padrone,
si accoppia pesantemente segnata da indifferenza. Come uscire da un simile
contagio? Tanti azzerano la distanza tra il cervello e la bocca. A farne
le spese è il primo elemento, mentre il secondo si compiace della loquacità.
Un po' di silenzio con una buona capacità di lettura dei fatti genera il
saggio, che è merce rara. E importante cambiare organo di informazione.
Imparare a cercare confronto con persone diverse. Ascoltare non per demolire,
ma per trovare qualche punto in comune. Guardarsi da alcune contraddizioni:
non direi mai in famiglia ciò che sostengo con gli amici; di fronte ad uno
che conta è meglio stare con la coda tra le gambe e assecondare; in chiesa
accolgo determinati valori e magari li sconfesso al bar. In sintesi responsabilità
e coerenza, franchezza e fedeltà alla parola data, umiltà e mitezza, desiderio
di imparare, vivere questo presente senza rimpianto, sono elementi fondamentali
per costruire una società. Dove stiamo andando? O con espressione tipica
luinese "cume", "Non basta seguire il cuore con le sue emozioni, né la mente
con i suoi rigori". Anche Gesù ha tenuto le sue forti discussioni a favore
di valori che potevano essere trascurati. Ha affrontato chiarificazioni
importanti con farisei e sadducei. Mi piace che il Vangelo annoti: "e Gesù
passava di villaggio in villaggio guarendo e annunciando il regno di Dio".
C'è spazio oggi anche per noi per questa fedeltà.
don Piergiorgio