FAMIGLIA:
COME E PERCHE'
da Camminiamo Insieme
- anno 29, n.27 del 11/03/2012
Ho come
la sensazione che la famiglia che ho vissuto io, ma anche un po' tutti noi,
abbia fatto il suo tempo. Curiosando nell'Archivio Parrocchiale, negli spazi
liberi dalle 18.30 alle 19.30, mi accorgo di alcuni dati. Solo quaranta
anni fa i Battesimi potevano arrivare a centotrenta, oggi ci areniamo ai
trenta-quaranta. Lo stesso si può affermare per Matrimoni, Cresime e Prime
Comunioni. Accanto a questo dato, ci sono gli stili di vita che offrono
al lavoro tanto tempo per fare casa ed arredarla. Ci troviamo in un contesto
che può farci esclamare che "la famiglia ha fatto il suo tempo". Come cristiano
non posso dimenticare che il Figlio di Dio ha fatto l'esperienza della vita
familiare in una casa tenuta in piedi dal lavoro e segnata dal ritmo feriale
e festivo. Famiglia, Festa e Lavoro sono le pa- role chiave dello slogan
per la Gior- nata Mondiale delle Famiglie. Non occorre ritagliarsi spazi
privilegiati in cascìne o condomini abitati da fami- glie selezionate. è
decisivo abitare il mondo con un nuovo stile di vita fa- Molti fidanzati
scelgono di partire con la convivenza per conoscersi meglio, per provare
a vivere insieme. Il pas- so verso il matrimonio lo si compia però con senso
di responsabilità, con la decisione di offrirsi l'un l'altro risposte sicure
su fedeltà, indissolubilità e figli. E questo in un contesto di vita da
condividere "proprio con te perchè mi dai certezze". Questo è l'amore che
si impara da quel Gesù che incontri nella Messa. Ne ascolti le parole, entri
in comunione con Lui per toccare con mano quanto sia conveniente tornare
a casa per vivere: "questo è 11 mio corpo dato per, voi". La Messa é per
la famiglia il luogo desiderato e atteso perché è l'incontro personale con
Gesù. Non ci va la dispersione e l'evasione di ogni weekend. Ci va bene
la festa come tempo per l'uomo e dell'uomo e quindi come spazio di incontro
tra persone e non di ricerca e soddisfazione solo individuale. Forse tanti
matrimoni in crisi portano con sé questa ricerca esasperata di realizzazione
individuale, a prescindere dal coniuge. La bellezza e la forza di un lavoro
c'è, non per garantirsi tutto e non farsi mancare niente, ma per offrire
stabilità. Scegliere di frequentare un lavoro che cattura tutto è stare
davanti ad un Moloch che ti divora senza lasciarti energie e tempi per vivere
una sana, efficace esperienza di vita familiare. Conviene concedersi un
po' di tempo per imparare a pensare, mettendo tra parentesi quel senso di
ovvio e scontato che portiamo con noi a proposito della famiglia. Ai miei
lettori pongo questa domanda: che cosa vuoi dire per te oggi essere famiglia?
Dimmelo quando mi incontri per strada o poni un tuo scritto nella buca delle
lettere di casa mia.
don Piergiorgio