NON C'È NEVE CHE TENGA

da Camminiamo Insieme - anno 29, n.23 del 12/02/2012

Venerdì 27 gennaio celebro la Messa al Carmine per gli infermi. Nelle due settimane precedenti ho celebrato dieci funerali. Ad un certo punto mi distraggo e ricordo che tanta gente afferma che la siccità non va bene. Aggiungo anche questa intenzione. Già sabato sera qualche fiocco di neve, e al risveglio tutto è bianco. Nessun rumore, sono le 6.30. Mi tenta il caldo del letto. Alla Messa di S. Pietro in Campagna ci sarà poca gente. Mi dico che non sono un buon esempio. Mi alzo e prima di incamminarmi verso la Messa delle 8 mi pratico un piccolo passaggio che poi sarà migliorato da altri. Per strada nessuno. Solo un piccolo spazzaneve si affanna sui marciapiedi. Trovo una decina di persone che commentano e poi arriveranno ad essere una ventina. Non confesso nessuno, ma sono contento di essere lì. I giornali non sono ancora arrivati. La Messa delle 9 raccoglie cin- quanta persone. Ci sono alcuni che vengono a piedi anche da abbastanza lontano. E così anche per le altre Messe, meno persone del solito. C'è chi mi racconta che non è riuscito ad uscire con l'au- to. Vengo a sapere che un'anzia- na signora di Muceno quasi non si distingue e però sale alla chiesa. Incontro una famiglia che ha desiderato venire alla Messa perché domenica senza Gesù che domenica è? Alle 10.30 con Don Marco è bello dare un panino con il messaggio per la Festa della Famiglia. Ci sono figli piccoli e grandi insieme ai genitori ed è commovente per loro guardare il quadro della Santa Famiglia sopra il tabernacolo. Ho spiegato nell'omelia che questa raffigurazione sta appesa sopra il mio letto. Ogni sera in ginocchio prego con le formule della mia fanciullezza. Alzo lo sguardo e racconando tutte le famiglie della città. Siano unite, esprimano una continuità educativa con la scuola e non dimentichino i nonni. Con Maria, Giuseppe e Gesù è infatti raffigurata anche Sant'Anna, la nonna di Gesù. Certo la piazza Giovanni XXIII° non era libera dalla neve. L'influenza ha messo a letto tanti. Ma venti centimetri di neve non possono bloccare la nostra fede. Abbiamo bisogno come famiglie della Parola e del Pane vivo che è Gesù. Una famiglia da sola non va lontano. La preghiera e la tombolata in Oratorio confermano il desiderio di starci a vivere momenti di apertura. A sera, davanti al camino acceso, avverto il bisogno di stendere queste considerazioni. Mi arrivano da alcuni che non stanno a guardare, non misurano la temperatura esterna, non temono qualche raffreddore perché sanno che non possono fare a meno dell'Eucaristia. Uniamoci attorno alla nostra fede e ci sarà un clima familiare che a poco a poco prenderà sempre più persone. Il pensiero di Gesù è di fare dell'umanità una grande famiglia. Il Padre c'è e tanti suoi figli con Gesù, sono decisi a far vivere una grande e forte fraternità.

don Piergiorgio


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