NON BUTTARE...

da Camminiamo Insieme - anno 28, n.41 del 12/06/2011

 

Finisce la scuola ed è già vacanza. Nessuno la vuole rovinata da una bocciatura o da debiti. Né i ragazzi che già sono pronti per il meritato svago e divertimento. Né i genitori che hanno reclamato per i troppi compiti e interrogazioni ed ora attendono per tutti questi mesi di forzato lavoro promozioni senza esitazioni. Mi dicono che sono sempre più ardue determinate professioni non solo nell'ambito scolastico ma anche in quello sanitario, amministrativo, imprenditoriale ... Tutto deve riuscire secondo desideri e attese, diversamente si aprono contestazioni, invettive, recriminazioni, accuse. Esistono purtroppo la malasanità e la malaeducazione ed è doveroso superarle, contrastarle in ogni modo. Esistono al pari situazioni disperate di salute trascurata, studi non attuati contro i quali è inutile imprecare, occorreva intervenire tempestivamente. Nel campo scolastico esistono antichi detti che non sono più citati, ma ampiamente tenuti presente. "Meglio un asino vivo che un dottore morto", certo! Solo che non è bello essere un asino perché non fai bella figura e poi come frequentare il liceo! Questa sì è la scuola che dà prestigio. Mio figlio fa il liceo, vuoi mettere con l'Isis, Itis, CFP. Senza manco accorgersi si arriva alla fine del liceo, si opta per una facoltà. Ci si laurea e appaiono strafalcioni, errori di ortografia ad infiorare gli scritti di dottori in cerca di abilitazioni. Mi dicono che occorre adeguarsi perché questa è la civiltà dell'immagine. Provo a far leggere un affresco al Carmine, dopo il Rosario di maggio. Pazienza i bambini della prima comunione, ma giovani e adulti non ci riescono. Un papà si lamenta che suo figlio uscito dalle elementari non ha un metodo di studio. Per forza leggono ma non comprendono. Occorre che, con metodo, qualcuno spieghi e ci sia ascolto. Disciplina è la condizione per imparare. Peccato si sciupino ore per ottenere silenzio e ordine. E così si arriva alla fine dell'anno. Ci vuole fatica per acquisire le materie curricolari, cioè quelle che sono sulla pagella. Certamente tutto è possibile, ma non sempre buono. Se non sanno leggere e comprendere, riassumere un discorso e riproporlo con parole proprie e via di questo passo, abbiamo perso tempo, imbrogliato genitori e figli, fatto perdere la passione per il sapere. E' vacanza: non "buttare i libri alla mucca", così si diceva ai miei tempi. Genitori, tirate fuori un po' di grinta e verificate con qualche bel dettato se vostro figlio compie errori. Ritornate a prendere le matite rosse e blu e segnate con forza ed evidenza gli errori. Non fate credere a vostro figlio di essere un genio quando scrive: "Roma per toma". Una buona vacanza fa recuperare e crescere a condizione di riuscire ad appassionare al sapere, superando il "buttare via tempo".

don Piergiorgio


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