LETTERA ALLE COMUNITÀ CRISTIANE DEL DECANATO DI LUINO
da Camminiamo Insieme
- anno 28, n.31 del 03/04/2011
Carissimi,
è ancora molto vivo in me il ricordo della Visita Pastorale al vostro Decanato
e, in particolare della celebrazione eucaristica conclusiva, vissuta da tutti
con intensa partecipazione. Pregando insieme siamo stati confermati nella
fede e abbiamo rinnovato la nostra disponibilità ad essere autentici e coerenti
testimoni del Vangelo. Il dialogo con i sacerdoti, con i religiosi e le religiose
e con i membri dei Consigli delle vostre parrocchie mi ha permesso di conoscere
più da vicino la vostra realtà e di comprendere a quale grande impegno missionario
siete chiamati. Il vostro è un territorio ricco di un' antica e radicata tradizione
cristiana, ancora molto presente. E' una eredità preziosa da custodire e valorizzare,
ma soprattutto da consegnare viva alle nuove generazioni. I numerosi cambiamenti
che state vivendo vi presentano inedite sfide che dovete cercare di affrontare
con coraggio, guardando avanti con fiducia e rinnovando il vostro slancio
missionario. Con questa mia lettera vorrei offrirvi alcune indicazioni utili
per indirizzare la vostra attività pastorale e orientare il vostro cammino
spirituale nel solco che la nostra Chiesa ambrosiana va delineando e percorrendo.
Vi invito anzitutto a sentire sempre più vivo il senso di responsabilità per
la missione che il Signore ha affidato alla Chiesa. Questa missione richiede
una sincera conversione personale. Siete chiamati ad ascoltare la voce del
Signore e a lasciarvi condurre dal vento amico dello Spirito, così che l'appartenenza
alla Chiesa non sia espressione di una consuetudine che viene dal passato,
ma risposta luminosa al dono della vocazione, per diventare "pietre vive",
popolo sacerdotale che offre la propria esistenza in sacrificio gradito a
Dio. Sappiate dare una sincera testimonianza di fede nel segno della comunione,
quella evangelica, che si costruisce attraverso l'ascolto della Parola di
Dio, la partecipazione ai Sacramenti, l'esercizio della carità. Vi esorto
pertanto a crescere in una più intensa spiritualità perché è dalla comunione
con Dio che nasce la vera comunione tra noi ed è nell'accoglienza del dono
dello Spirito che veniamo santificati nell'amore. La prospettiva verso cui
tutte le comunità del vostro Decanato devono tendere nella loro azione pastorale
sia quella di una più decisa pastorale di insieme. Vi invito a fare passi
significativi in questa direzione, vincendo ogni resistenza che possa nascere
dalla nostalgia o dalla tentazione di ritenersi autosufficienti. "Fare insieme
è più difficile, chiede intelligenza, tempo, pazienza, umiltà, carità. Fare
insieme è però più evangelico". Sono certo che l'unione delle forze non potrà
che arricchire ciascuno e, soprattutto, offrirà una più visibile testimonianza
di comunione. Nel vostro Decanato sono già vive forme di collaborazione tra
parrocchie vicine. E' un passo significativo, ma occorre fare di più. Vi chiedo
di guardare avanti con fiducia, affrontando con pazienza e saggezza la fatica
di un percorso che abbia come obiettivo la costituzione di Comunità pastorali.
Il fecondo cammino di questi primi anni di attuazione delle Comunità pastorali
in Diocesi dimostra la bontà della strada intrapresa e sono certo che anche
per il vostro Decanato sarà ricca di buoni frutti. La "Carta di comunione
per la missione" diventi un punto di riferimento per tutti e un itinerario
da seguire con determinazione. Le vostre comunità siano aperte e accoglienti,
disponibili all'ascolto e al dialogo con tutti; impegnatevi a promuovere nel
vostro territorio relazioni amicali e fraterne. Nessuno si senta solo, ma
possa sempre riconoscere nelle vostre comunità un sicuro punto di riferimento.
Non chiudetevi in voi stessi: andate incontro con coraggio alle persone là
dove vivono, lavorano, soffrono, così da offrire la testimonianza di un'autentica
e concreta prossimità. Voi laici sentitevi coinvolti come attivi protagonisti
della missione e della vita delle vostre comunità. Ciascuno sia pronto ad
offrire il proprio contributo per l'edificazione comune. N ella lettera che
in questo anno dedicato a San Carlo Borromeo ho indirizzato a tutti i fedeli
della Diocesi ho sottolineato che "ci vuole, da parte di tutti i battezzati,
una vera esperienza di intelligenza lungimirante e di santità eroica che,
per amore di Gesù e della Chuesa, trovi la forza di superare le difficoltà
e le abitudini consolidate nel tempo, così da riformare decisamente la vita
delle persone e delle comunità". Date nuovo impulso alla pastorale familiare.
Curate la formazione di operatori in grado di stare accanto alle famiglie
che vivono situazioni di difficoltà. Grande attenzione sia riservata al cammino
dell'Iniziazione cristiana a partire dalla prima fase (0-7 anni), in particolare
accompagnando nella fede i genitori che chiedono il battesimo per i loro figli.
Sappiate stare vicini agli adolescenti e ai giovani: accoglieteli con simpatia,
ascoltateli, conosceteli, cercando le strade più efficaci per entrare in dialogo
con loro e stabilire un rapporto di fiducia. Offrite loro percorsi formativi
pensati il più possibile insieme, avvalendovi anche delle proposte del Servizio
diocesano di pastorale giovanile. Sentite sempre più viva la precisa responsabilità
di aiutare i giovani a scoprire il progetto di Dio su di loro. Per questo
vi chiedo di riservare molta cura alla pastorale vocazionale. Sia sempre più
intenso il vostro impegno di carità nei confronti delle persone sole e di
coloro che sono nel bisogno. La vostra testimonianza diventi coinvolgente,
capace di suscitare sul territorio una rinnovata e autentica cultura della
solidarietà. Le trasformazioni che anche il vostro territorio sta vivendo
esigono una presenza vigile e una dedizione concreta perché sia rispettata
e promossa la dignità di ogni persona e sia perseguito il bene comune. Una
speciale sollecitudine sia riservata agli immigrati, contribuendo alloro non
facile cammino di integrazione. Non manchi una specifica attenzione alla pastorale
del turismo. Coloro che vengono tra voi in cerca di riposo si sentano accolti
e possano trovare adeguate proposte di rinnovamento spirituale. Conosco il
vostro impegno e le vostre fatiche e voglio assicurarvi la mia vicinanza,
anzitutto attraverso la preghiera. Nel vostro cammino pastorale vi illumini
l'esempio di santità di San Carlo Borromeo, di cui quest'anno celebriamo i
400 anni dalla canonizzazione. Vi affido all'intercessione di Maria, Madre
della Chiesa e della speranza. Con affetto invoco su ciascuno di voi la benedizione
del Signore, riservando un pensiero e una preghiera particolari ai bambini,
alle famiglie, agli ammalati e a quanto vivono faticosi momenti di sofferenza
interiore. Il Signore doni a tutti conforto e speranza
+Dionigi
Cardo Tettamanzi