ATTESE DISATTESE

da Camminiamo Insieme - anno 28, n.13 del 21/11/2010

di Don Piergiorgio Solbiati

 

Dalla lettera dell'Arcivescovo "Santi per vocazione", mi resta fissa questa frase: "San Carlo ha dato un grande esempio su come liturgia e carità debbano stare insieme". Nella liturgia non basta il giusto decoro: "ma si tratta di convertire i cuori per fermarsi sui bisogni del prossimo nella nostra comunità e nel mondo". Mentre rifletto su queste parole lo sguardo istintivamente cerca la statua di San Carlo in Prepositurale. E' lì proprio nella nicchia sopra la porta a vetri che porta in sacrestia. Certamente impegnato per il giusto decoro delle chiese, ordina di costruire, nella visita pastorale del 1574, al centro del borgo la nuova parrocchiale .che nel 1840 lascerà il posto all'attuale Prepositurale. Giusta la collocazione della statua ma non reca il segno della carità di San Carlo che si spende a tal punto nell'assistere gli appestati da chiamare quel flagello "peste di San Carlo". Lui ha risposto alle attese della sua gente donando non solo denaro ma le suppellettili della sua casa e se stesso. Le altre statue sono pure dedicate a grandi testimoni che hanno intrecciato la preghiera con lo spendersi per le attese del prossimo. Sant'Agnese e Santa Monica ai lati della grande statua della Madonna della Cintura ci parlano la prima di una vita fedele a Gesù al punto da essere uccisa e l'altra non si arrende di fronte alla vita disordinata del figlio Agostino, ma lo segue fino ad avere la gioia di vederlo battezzato. La statua di San Giuseppe ci racconta il quotidiano impegno di un papà che dedica energie e tempo perché Maria e Gesù possano crescere dignitosamente. Attorno alla nicchia del Sacro Cuore San Francesco e San Domenico. A partire dall'Eucaristia non solo radunano attorno a sé tanti seguaci, ma per promuovere l'amore fraterno dedicano tutto se stessi. In questo tempo di Avvento, attesa del Signore, fissiamo il nostro sguardo ogni domenica su una di queste sei figure. Ci accompagneranno nel cammino verso Gesù con particolare efficacia. Hanno infatti saputo rispondere alle attese del proprio tempo, della famiglia, della società con opere di carità motivate dall'incontro personale con Gesù. E' tradizione che i ragazzi del catechismo portino, classe per classe, i loro sacchetti di alimentari per rispondere alle attese di chi ha bisogno di cibo. Accanto a questo gesto il cristiano valorizza, seguendo l'esempio dei Santi, ogni ambiente. Risponde alle attese di istruzione, guarigione, educazione, compagnia, lavoro, formazione con un'azione illuminata dalla professionalità e animata da una passsione che ha poi il respiro ampio della missionarietà. L'amore di Gesù ci chiama ad essere come Lui missionari dell'amore del Padre. Mentre lodiamo tanto volontariato attento alle molteplici esigenze della nostra città, non possiamo sistematicamente delegare. In forza dell'Eucaristia domenicale e della testimonianza di tanti chiedi al Signore occhi nuovi per vedere le povertà di oggi, orecchie capaci di raccogliere una richiesta di aiuto, mani pronte' ad operare con intelligenza e generosità, e piedi per correre incontro e non per allontanarci dalle attese del prossimo. La nostra Caritas è un'opportunità per chi non vuole passare oltre.

don Piergiorgio


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