MAGGIO:
UN MESE COME ALTRI?
da Camminiamo Insieme
- anno 27, n.34 del 02/05/2010
di Don Piergiorgio Solbiati

I giornali
lanciano spesso allarmi sconvolgenti del tipo: non si è mai visto freddo e
neve ad aprile, la piovosità è in aumento o in diminuzione ... Con simili
provocazioni ci portano lontano dai bei ritmi naturali per arrivare a togliere
ogni elemento specifico e prezioso di ogni stagione. Il mese di maggio così
ben caratterizzato in un passato non remoto, ora si salva con qualche riferimento
commerciale alla festa della mamma, trascurando però bellissime tradizioni.
Calendimaggio, cioè i primi giorni del mese, da secoli sono stati vissuti
come feste di primavera con un a tu per tu con la natura capace di ispirare
ariose composizioni poetiche. Rimane il primo maggio festa del lavoro, riproposta
da qualche iniziativa sindacale e da un incontro dell'Arcivescovo con il mondo
del lavoro, in pratica è più occasione per una scampagnata, con tempi lunghissimi
da passare in colonne di auto. Mese delle rose e di un meraviglioso fiorire
di giardini e prati solo per alcuni dal pollice verde. Mentre più comodo e
meno dispendioso è acquistare composizioni di sicuro effetto. In casa è fastidioso
ai più il profumo di gigli, rose, violette, perché ben altra fragranza è offerta
dall'essenza preferita. Se scorro i registri dei matrimoni, maggio è di gran
lunga il mese che ne accoglie in maggior numero. Da anni viene proposta una
domenica per gli anniversari significativi. Può essere una bella evidenza
per raccontare la forza di una vita condivisa in fedeltà per 25 o 50 anni.
A ben poco serve lamentare la fragilità delle giovani coppie se non viene
presa in dovuta considerazione una così lunga storia. Le belle serate di maggio
dedicate alla Madonna con la preghiera del Rosario, da qualche anno stanno
richiamando al Carmine persone che riscoprono nuovi ritmi serali e particolari
occasioni per una familiarità che rasserena. Forse proprio a partire da questa
simpatica e cara opportunità sarà possibile ridare un ritmo più umano e partecipe
al canto di una natura così carica di carisma. Una coppia di sposi milanesi
mi dichiara fortunato perché vivo il mio ministero qui a Luino. Ne sono fortemente
convinto e penso di esprimerlo anche con questa piccola proposta: riappropriamoci
del tempo con i suoi giorni e mesi; stagioni e anni per accogliere un giorno
la beatitudine dell'eternità che sarà tale per chi già qui ha aperto il suo
animo e i suoi sensi a quanto la bontà di Dio ci ha offerto.
don Piergiorgio