"CITTÀ A MISURA D'UOMO "

da Camminiamo Insieme - anno 27, n.20 del 24/01/2010

di Don Piergiorgio Solbiati

 

 

Una delle grandi povertà che l'uomo può sperimentare è la solitudine". Mi pare di raccogliere le considerazioni di chi sostiene che se uno vuoi vivere così si accomodi pure, o di chi fa notare che ci sono luoghi d'incontro a non finire. In realtà non ci si accorge che la solitudine sarà la condizione di vita sempre più frequente perché si pensa di bastare a se stesso, di essere uno straniero che parte presto e torna sempre tardi.

Paolo VI sosteneva che "il mondo soffre per mancanza di pensiero". Non siamo in effetti capaci di compiere un approfondimento critico e valoriale della relazione.

Se l'obiettivo di Dio è di fare di tutta l'umanità una grande famiglia, noi possiamo almeno tentare di superare l'isolamento per avviare magari una certa familiarità.

Siccome ogni persona matura la propria identità personale in un contesto di relazioni, occorrerà investire energie, tempo e denaro nell'atto educativo. Certo famiglia, scuola, oratori, associazioni sono gli ambiti in cui ci si educa. L'amministrazione non può solo delegare, ma deve favorire questa sussidia rietà.

E' di grande importanza il lavoro di quanti operano nei servizi sociali. L'entità degli interventi a favore delle necessità più diverse dovrebbe essere conosciuta da tutti.

A fronte di un certo tipo di marginalità esistono azioni concrete che debbono conoscere il respiro della familiarità da parte di un volontariato che è sempre insufficiente. Qualcuno potrebbe arricciare il naso per questa proposta di familiarità quasi che si avesse a perdere l'individualità. L'enciclica ben sottolinea che la famiglia anche numerosa non annulla in sé le persone, ma le valorizza e indirizza verso ciò che è connaturale.

La nostra città vanta numerose iniziative promosse dai vari enti che si esprimono con mostre, feste, manifestazioni, gite ... Sono momenti certamente interessanti perché possono creare legami, amicizie, collaborazioni.

Una città a misura di uomo c'è se la relazione e la familiarità sono favorite anche nei confronti di chi non ha lavoro o casa, scegliendo coerenti politiche tese a garantire queste priorità.

Siamo relazionati con una cultura, un ambiente, una storia, un modo di presentarci.

Sarà da considerare con attenzione l'aspetto urbanistico per non arrivare a coprire di cemento aree che possono offrire respiro a tutti.

Ogni aspetto dell'arredo urbano, dai cestini per le carte, alla pulizia dei tombini, alla viabilità, alla cura del verde favoriscono l'ordine e il decoro.

Esistono in proposito dei parametri che servono per valutare la bontà di vita. Sarebbe forse opportuno affidare a competenti uno studio per valutare la nostra città così da ricavare punti su cui lavorare.

Non scrivo per muovere appunti, ma per incoraggiare e perché è possibile lavorare insieme, anzi è doveroso.

In questa opera la parrocchia di Luino da sempre cerca di operare e continuerà a farlo chiedendo collaborazione e offrendola.

don Piergiorgio

 


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