SI' e NO
da Camminiamo Insieme - anno
26, n.4 del 21/09/2008
di Don Piergiorgio Solbiati

Mi vedo riluttante
e senza mezze misure trascinato dalla nonna verso l'asilo. Sarà per questo
che non riesco a reggere il pianto dei bambini il primo giorno di Scuola Materna.
Ho chiesto ai più grandicelli di confortare i nuovi arrivati e sono sicuro
che ciascuno farà la sua parte. Fanno fatica anche i papà e le mamme, e lo
si vede, ad attuare questo distacco. E' un grosso, enorme "no" che fa esclamare
a tanti bambini nell'animo più che all'esterno: ma allora mi vuoi bene, sei
cattivo ... Anche Adamo ed Eva, dopo avere udito: "non dovete mangiare dell'albero"
ascoltano satana che fa diventare quel no, riferito ad un albero ben preciso,
un "ma non dovete man- giare di nessun albero". La generalizzazione è frequente
e ci porta a conclusioni esagerate come : non si può fare niente, tutto è
proibito, ha sempre ragione lui o lei, non siamo più nel Medio Evo, roba dell'altro
mondo, ma dove vive ... Ricollocare i "no" nella vita è non solo doveroso,
ma salutare. Personalmente accolgo con molto favore una vita come quella di
Gesù, sintetizzata da San Paolo con un meraviglioso e unico "sì" a tutto ciò
che è nobile, buono, giusto, amabile e merita lode. Una vita che è un "sì"
è dinamica, viva, lumi- nosa, invidiabile, propositiva, esemplare. Ep- pure
anche i "no" sono importanti come le pennellate di nero in un quadro. Il contrasto
chiaro-scuro fa emergere le figure, dona profondità e spessore, genera movimento
e intensità, si avvicina al vero della vita. Il "no" è la rottura con ciò
che blocca, impigrisce, rimanda, frappone difficoltà, produce giustificazioni,
lamenta il già fatto, decisione di non ritornare su abitudini negative. Il
"no" va spiegato, ma in certe occasioni, non c'è tempo per le motivazioni,
come di fronte ad un sentimento che grida soddisfazione immediata. Il "no"
si afferma chiaro e deciso quando si è a poco a poco costruita una visione
della vita, superando compromessi, mezze misure, correttezze formali, lasciando
alle spalle "così fan tutti". Il mio rifiuto nei confronti dell'Asilo era
motivato da quella sicurezza che la casa offriva, dalle cose a mia disposizione,
dalla presenza materna, dalla paura di perdere ... Gli strattoni della nonna
erano tanti precisi "no" anche un po' rivolti a mia madre che non mi accompagnava
per gli impegni, ma soprattutto perchè capivo, da come mi stringeva per salutarmi,
che anche per lei era difficile staccarsi. Mi fa bene riandare al mio passato,
vi scorgo dei no che mi hanno plasmato e che ancora è importante mantenere
per essere pronto a tanti generosi e bei "sì". Dostojevski nei "Fratelli Karamazof"
ha una frase forte: "una lacrima, una sofferenza di un bimbo non giustifica
l'armonia del creato. Restituisco il biglietto". C'è da impegnarsi a sollevare
tante miserie che affliggono tanti bambini nel mondo. Per me debbo constatare
che quei "no" lontani mi hanno fatto soffrire e piangere, per poi condurmi
ad apprezzare l'armonia del creato e il Creatore che mentre dice sì alla vita,
con un no evidenzia il rischio di morte.
don giorgio