VOGLIA DI IMPARARE
da Camminiamo Insieme - anno
26, n.21 del 25/01/2009
di Don Piergiorgio Solbiati

Squilla il telefono
e uno ti propina il suo prodotto. Non lo sto a sentire, mi sono appena seduto
per una cena al lume del telegiornale e non mi va di ascoltare una pubblicità
che ho appena schivato. A ben pensarci vivo da mattina a sera, come ciascuno,
continuamente preso di mira da opinioni, osservazioni, commenti, moralismi,
pressioni. Riprendo proprio in questi giorni, a offrire la mia disponibilità
ogni giorno dalle 18.30 alle 19.30 da lunedì a venerdì e ogni sabato in Prepositurale
dalle 15 alle 17.30. Qui ci sono. In altri momenti, mi sembra di obbedire
al Vangelo "per strada non salutate nessuno". Certo che saluto, ma è altrettanto
certo che avendo una meta non posso fermarmi a "contarla su". Questo per la
questione tempi. Ma c'è altro ed è una efficace frase di Evagrio Pontico,
monaco del 4° secolo: "a una teoria si può rispondere con un'altra teoria.
Ma chi potrà confutare una vita!". Ciascuno, proprio come la pubblicità telefonica,
televisiva o murale, ha la sua teoria sistematicamente surclassata da un'altra.
Questo logora e condiziona a livello di pubblicità che uno può anche ignorare.
Diventa invece difficile stare al passo con ogni teoria elaborata su qualsiasi
argomento da chi non ci è impegnato personalmente. Mi sommergono di principi,
valori, priorità. C'è chi ha osato dichiarare che quando uno si fa avanti
per una questione di prinCipiO, vuole soldi o particolari agevolazioni. Proprio
sul versante del fare un piacere, c'è chi annota che è meglio un chiaro "no"
iniziale per evitare un susseguirsi di fastidi. Mi ha accolto con un sorriso,
mi ha parlato di pace, mentre un sabato sto aprendo la chiesa alle 15. Non
sto sullo sbrigativo anche perchè è il tempo che dedico all'ascolto. Mi lascia
un fascicolo e un libro, chiaramente vuole vendermeli e invece no. Mi propone
di leggerli, mi parla della sua esperienza, del suo desiderio di una pace
universale. L'ascolto perchè mi sta parlando della sua vita, non confuta la
mia, se no sarebbe chiara teoria. Mi rispetta quando le dico che ora mi raccolgo
a pregare per questa pace. Si allontana, forse non ritornerà. Mi fa ricordare
tante persone che sono ricche di generosità e sono pronte a "farsi in quattro".
Però mi diceva uno, provato da una piccola infermità: quando non stai bene
si fa il vuoto, sono pochi che ti chiedono se hai bisogno. Troppi ti riempiono
di considerazioni inutili e zeppe di luoghi comuni. Si può migliorare, però
non ti aiuta a crescere chi pensa di avere le soluzioni ai problemi, considerati
sempre con il taglio teorico. Allungo il passo, ho bisogno di incontrare l'umiltà,
cioè la disponibilità: al cambiamento per crescere in maturità; ad essere
propositivo con la capacità di individuare le scelte giuste; a motivare le
persone e a condividere le mete, scegliendo mezzi adeguati; a non spaventarmi
per la complessità delle situazioni ma a saperle leggere con calma e serenità.
Questo ricerco e grazie al cielo c'è chi mi aiuta.
don Piergiorgio